Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’almanacco di Rock by Wild – 18 marzo

4 Ricorrenze per il 18 marzo

Nasceva Wilson Pickett

(Prattville, Alabama, USA, 18 marzo 1941 – Reston, Virginia, USA, 19 gennaio 2006)

Oggi ricordiamo la nascita dello scomparso cantante statunitense di R&B e musica soul, Wilson Pickett. Famoso per le sue interpretazioni rudi ed appassionate, che hanno fatto di lui uno dei principali esponenti della soul music. Fu citato come esempio da imitare dal cantante italo-francese Nino Ferrer nel brano “Vorrei la pelle nera“. Pickett, che ha avuto anche una (peraltro breve) carriera italiana, partecipò per due volte al Festival di Sanremo: nel 1968 cantando “Deborah” in coppia con Fausto Leali e l’anno successivo con il brano “Un’avventura“, con l’allora relativamente poco conosciuto Lucio Battisti. La rivista Rolling Stone lo inserisce al sessantottesimo posto nella sua lista dei 100 migliori cantanti. Pickett crebbe cantando nei cori della chiesa e a Detroit formò un gruppo gospel chiamato The Violinaires, che fece da spalla a Sam Cooke, The Soul Stirrers, The Swan Silvertones e The David Sisters nella tournée delle chiese che si svolse in tutti gli Stati Uniti. La prima occasione importante che gli venne offerta fu l’invito ad unirsi, all’inizio del 1959, al gruppo The Falcons, una delle prime formazioni a portare il gospel in contesti più da grande pubblico, aprendo così la strada alla soul music, The Falcons avevano alcuni importanti membri che in seguito divennero famosi artisti solisti; quando Pickett entrò nel gruppo, erano già suoi membri Eddie Floyd e Sir Mack Rice. Il più grande successo di Pickett con i Falcons arrivò nel 1962, con “I Found a Love“, in cui era il cantante principale, che raggiunse la sesta posizione nelle classifiche R&B. Il primo grande successo da solista per Pickett arrivò invece con “It’s Too Late“, un pezzo originale scritto da lui stesso, (che non va confuso con il classico di Chuck Willis con lo stesso titolo). Entrato nelle classifiche il 27 luglio 1963, raggiunse la posizione 7 della classifica R&B. Il suo successo convinse Wexler e la Atlantic a rilevare il suo contratto dalla Double L Records nel 1964. La definitiva consacrazione di Pickett sarebbe arrivata negli studi di registrazione della Stax Records a Memphis, dove incise “In the Midnight Hour” (1965), forse il suo pezzo più famoso. Nel 1993 fu incarcerato per guida in stato d’ebrezza e condannato a un anno di prigione dopo aver investito con la propria auto un uomo di 86 anni. Pickett era stato in precedenza incarcerato per vari reati legati alla droga. Alcuni anni dopo la sua scarcerazione ritornò negli studi di registrazione e ricevette una nomination ai Grammy Awards per l’album del 1999 “It’s Harder Now“. Pickett morì improvvisamente di infarto in un ospedale vicino alla sua casa di Reston, in Virginia. Aveva 64 anni.

Nasce Bobby Solo

(Roma, 18 marzo 1945)

Si festeggiano oggi gli anni di Bobby Solo, cantautore italiano di matrice rock ‘n roll. Sin dall’adolescenza si interessa di musica, e in particolare di rock’n’roll, diventando un fan di Elvis Presley, artista a cui si ispira nello stile e nel modo di cantare. Impara a suonare la chitarra e compone le prime canzoni. All’inizio degli anni sessanta il padre, che lavora per l’Alitalia, viene trasferito da Fiumicino a Linate e la famiglia si sposta con lui a Milano. Qui Roberto viene ascoltato mentre canta da Vincenzo Micocci, che gli propone un contratto per la Dischi Ricordi e lo fa debuttare nel 1963 con il primo 45 giri, contenente “Ora Che Sei Già Una Donna” e “Valeria“. Al momento della stipula del primo contratto con la Dischi Ricordi il giovane Roberto propone di chiamarsi Bobby, senza indicare il cognome per rispetto al padre. Alle insistenze della segretaria risponde di mettere “Bobby solo” (nel senso di solamente), ma dall’equivoco scaturitone nasce il suo nome d’arte.
Nel 1964 partecipa al Festival di Sanremo cantando in coppia con Frankie Laine il brano “Una Lacrima Sul Viso“. La canzone ha il testo di Mogol e la musica di Bobby Solo che però non la firma, non essendo ancora iscritto alla Siae, lascia perciò la firma a Lunero (pseudonimo di Iller Pattacini); durante il Festival Bobby Solo ha un improvviso abbassamento di voce che gli impedisce di cantare in diretta: canta quindi in playback, uno dei primi casi, quando al Festival era assolutamente vietato. Laura Efrikian consegna a Bobby Solo il Disco d’Oro per il milione di copie vendute di Una lacrima sul viso (maggio 1964). Probabilmente è questo che gli impedisce la vittoria a Sanremo, (che otterrà invece l’anno successivo), ma “Una Lacrima Sul Viso” diventa comunque un successo. L’esibizione in playback contribuisce notevolmente al successo del brano, tanto che ci furono voci ad affermare che fu tutta una trovata pubblicitaria per promuovere il disco e allo stesso tempo avere un audio “perfetto”: il successo arriva non solo in Italia dove arriva prima in classifica per otto settimane, ma in tutta Europa (superando nelle vendite la versione incisa da Frankie Laine e ottenendo in pochi mesi il disco d’oro per il milione di copie vendute, e alla fine ne otterrà addirittura due poiché supererà i due milioni). Questo spinge la Dischi Ricordi a pubblicare il primo album del cantante romano, Bobby Solo, stampato anche all’estero, (per l’occasione il brano “Una Lacrima Sul Viso” viene anche tradotto e cantato in diverse lingue, come per esempio “Du Hast Ja Tränen in Den Augen” in tedesco). Nello stesso anno il cantante debutta anche nel mondo del cinema con Una Lacrima Sul Viso, musicarello con Laura Efrikian e Nino Taranto in cui, oltre alla nota title track, interpreta altre canzoni tratte dal 33 giri. Sempre nel 1964 vince anche la prima edizione del Festivalbar con “Credi a Me“. Come già ricordato, il 1965 gli porta la prima vittoria a Sanremo, con “Se Piangi Se Ridi” eseguita anche dai New Christy Minstrels e la canzone ripete il successo di “Una Lacrima Sul Viso” arrivando anche in prima posizione nella classifica dei singoli; nello stesso anno partecipa all’Eurovision Song Contest tenutosi a Napoli con lo stesso brano sanremese, classificandosi al quinto posto ed ad un disco per l’estate 1965 con “Quello Sbagliato“, canzone scritta da Alberto Testa e Flavio Carraresi, che arriva fino alla serata finale, classificandosi al sesto posto della manifestazione ed al primo nella classifica dei singoli. Torna al festival anche l’anno successivo con “Questa Volta“, canzone che ottiene un successo decisamente inferiore, come anche “Per Far Piangere un Uomo“, (versione italiana di “To Make a Big Man Cry” di Tom Jones), che viene presentata al Cantagiro 1966. Il successo torna con “Non C’è Più Niente da Fare“: pubblicata a dicembre del 1966, entra in classifica l’anno dopo, grazie al fatto di essere scelta come sigla per la serie televisiva TuttoTotò, e partecipa con successo al Cantagiro 1967; il brano sul retro, “Serenella“, è scritto da Mogol e Carlo Donida, e viene inciso anche dai Dik Dik e da Luigi Tenco, (ma pubblicato solo nel 1986). Le vendite di “Non C’è Più Niente da Fare” oscurano quelle del disco successivo, “Canta ragazzina“, che viene presentata nuovamente a Sanremo, (in coppia con Connie Francis) e che viene poi incisa anche da Mina. La lunga carriera di Bobby Solo ha pochi attimi di pausa e dura tutt’oggi. Nel novembre 2011 esce l’album natalizio “Bobby Christmas“, arrangiato e prodotto da Francesco Digilio, per l’etichetta Sifare Edizioni Musicali. Il 9 settembre 2013 esce in digitale, per l’etichetta ThisPlay Music, il brano singolo “Una Nuova Lacrima“, brano Rap che vede la prima “partecipazione” discografica del piccolo Ryan. Il 5 ottobre 2013 viene colto da un malore a Città di Castello. Ricoverato in condizioni stabili, viene dimesso due giorni dopo. Il 14 febbraio 2014 esce “Muchacha“, un e.p. di 4 tracce dedicato al mondo della musica da ballo, prodotto ed edito da Montefeltro Edizioni Musicali, ed il video clip del cha cha cha Muchacha. Bobby Solo è stato anche in tour a Roma, sul palco del Crossroads il 07 03 2015.

Nasce Bernie Tormé

(Ranelagh, Dublino, Irlanda, 18 marzo 1952 – Londra, UK, 17 marzo 2019)

Si ricorda la nascita di Bernard Joseph Tormey, chitarrista, cantante e cantautore, noto soprattutto per il suo lavoro con Ian Gillan, nonché per i suoi brevi periodi con la band di supporto di Ozzy Osbourne e gli Atomic Rooster. Ispirato da artisti del calibro di Jimi Hendrix, Jeff Beck, Rory Gallagher e Gary Moore, formò la sua prima band in giovane età. La sua prima esibizione a pagamento è arrivata quando Don Harris, un batterista di 14 anni che ha suonato con lui quando aveva 17 anni. Tormé suonò poi nella band di Dublino The Urge nei primi anni ’70 prima di trasferirsi a Londra nel 1974, dove inizialmente suonò con i Scrapyard, il cui bassista, John McCoy, sarebbe stato successivamente con Tormé nella band di Gillan. Ispirato dalla fiorente scena punk rock inglese della metà degli anni ’70, Tormé formò la Bernie Tormé Band nel 1976. Con questo gruppo fece tournée con gruppi di successo di quel periodo come The Boomtown Rats e Generation X di Billy Idol.

Esce “The Idiot

18 marzo 1977: “The Idiot” è l’album di debutto come solista di Iggy Pop. È uscito per l’etichetta discografica RCA e prodotto da David Bowie. Le atmosfere evocate in questo album sono malsane e decadenti. Iggy Pop trasmette il senso di alienazione e nichilismo dell’era industriale di fine anni ’70.

Tracce

1 Sister Midnight – 4:23 (Iggy Pop, David Bowie e Carlos Alomar)
2 Nightclubbing – 4:18
3 Funtime – 2:53
4 Baby – 3:20
5 China Girl – 5:12
6 Dum Dum Boys – 7:12
7 Tiny Girls – 3:03
8 Mass Production – 8:28

Formazione

Iggy Pop – voce, piano in Dum Dum Boys, batteria in China Girl
David Bowie – tastiere, sintetizzatore, chitarra, piano, sassofono, xilofono, controvoce
Carlos Alomar – chitarra
Dennis Davis – batteria
George Murray – basso, drum machine in Sister Midnight
Phil Palmer – chitarra
Michel Santangeli – batteria
Laurent Thibault – basso, sintetizzatore in Mass Production

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