Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’almanacco di Rock by Wild – 19 marzo

8 Ricorrenze per il 19 marzo

Nasce Billy Sheehan

(Buffalo, NY, USA, 19 marzo 1953)

Oggi è il compleanno di William Sheehan, meglio conosciuto come Billy Sheehan, bassista dei MR. BIG. Ha debuttato come bassista dei Talas, band della città di Buffalo. Nel 1983 viene reclutato dal gruppo inglese degli UFO come sostituto del bassista Pete Way, ma non inciderà nessun brano a causa del prematuro scioglimento della band. Molto noto per le doti tecniche e la competenza nel suonare il basso, Sheehan ha collaborato con David Lee Roth, Steve Vai, Joe Satriani, Terry Bozzio e Dennis Chambers, oltre a essere il cofondatore del complesso musicale Mr. Big assieme al chitarrista Paul Gilbert (1988). Si è unito a Tony MacAlpine (con il quale aveva già collaborato nella Steve Vai band) e a Virgil Donati per dar vita al progetto Devil’s Slingshot, pubblicando l’album “Clinophobia” il 22 ottobre 2007, il quale verrà seguito da un tour europeo tra i mesi di ottobre e novembre. Agli inizi del 2009 ha partecipato all’album di ritorno della thrash metal band Bulldozer, “Unexpected Fate“, suonando il basso come guest star in due brani. E’stato impegnato anche in un progetto jazz fusion con un altro trio musicale: i Niacin, insieme al tastierista jazz John Novello e al batterista Dennis Chambers. Nel 2013 esce l’album di debutto dei The Winery Dogs, supergruppo composto dallo stesso Sheehan, Mike Portnoy alla batteria e l’altrettanto virtuoso chitarrista Ritchie Kotzen (anche lui per breve tempo nei Mr. Big). Sheehan fa parte della chiesa di Scientology dal 1971. Utilizza un basso Yamaha a quattro corde, il suo modello signature Attitude Ltd. II. Raramente ne utilizza uno a sei: ad esempio nel brano “Just Take My Heart” dei Mr. Big, visibile anche nel videoclip della canzone, e nel disco “Age of Impact” del progetto Explorers Club. Particolarità del suo basso sono il “D-Tuner” (un meccanismo che permette di alterare velocemente l’accordatura di una corda, nel suo caso da Mi a Re basso), e una uscita jack per ogni pick-up. Inoltre gli ultimi tasti del manico sono scavati (scalloped), caratteristica che facilita l’esecuzione dei bending. Un suo marchio di fabbrica è il suono ai limiti della distorsione, dovuto al preamp valvolare da lui usato; utilizza spesso due preamplificatori Ampeg SVP/BSP signature, uno per ogni pick-up del basso, regolati diversamente.

Nasceva Pino Daniele

(Napoli, 19 marzo 1955 – Roma, 4 gennaio 2015)

Oggi avrebbe compiuto gli anni il cantautore cantante/chitarrista Giuseppe Daniele, detto Pino. Chitarrista di formazione blues, è stato, a cavallo degli anni settanta e ottanta, uno dei musicisti più innovativi e originali di tutto il panorama cantautorale italiano. In oltre quarant’anni di carriera ha collaborato con numerosi artisti di prestigio tra i quali si ricordano: Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Ralph Towner, Yellow Jackets, Mike Mainieri, Danilo Rea e Mel Collins. Nel corso degli anni ha presenziato e suonato in molti palcoscenici di rilievo come al Festival di Varadero a Cuba e al teatro Olympia di Parigi. Tra le sue varie esibizioni dal vivo, annovera, inoltre, collaborazioni con artisti di fama internazionale come Pat Metheny, Eric Clapton e Chick Corea. La sua tecnica strumentale e compositiva è stata influenzata dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, dal chitarrista George Benson e soprattutto dal genere blues, in una sintesi fra elementi musicali e linguistici assai differenti, interpretati con vena del tutto personale e creativa. La sua passione per i più svariati generi musicali, (da Elvis Presley a Roberto Murolo), ha dato origine a un nuovo stile da lui stesso denominato “tarumbò”, a indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza. La sera del 4 gennaio 2015, Pino Daniele, da tempo sofferente di severi problemi cardiaci, ha avuto un infarto presso la sua casa di Orbetello in Toscana. Giunto grave all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dopo vani tentativi di rianimazione il cantautore è stato dichiarato morto alle ore 22:45.

Esce “Aqualung

19 marzo 1971: “Aqualung” è il quarto album della band progressive rock inglese Jethro Tull. L’album colpì il pubblico grazie alla celebre copertina raffigurante un barbone, molto somigliante al leader del gruppo Ian Anderson. L’immagine impressiona soprattutto per la crudezza dell’espressione e dello sguardo del volto di “Aqualung“, cui fa da contraltare un manifesto che reclamizza eleganti e dispendiose vacanze natalizie.
Pare che il titolo dell’album derivi dal rantolo roco del barbone simile, secondo Anderson, al rumore di un respiratore subacqueo (l’Aqualung ne è un modello particolare).
I testi della title track raccontano in maniera aspra la vita di “Aqualung“, fallimentare a scuola come nelle relazioni interpersonali. Unico suo interlocutore possibile resta Dio al quale in punto di morte, in un ultimo rantolo rabbioso, “Aqualung” dedica solo parole sprezzanti. I Jethro Tull scegliendo un barbone pedofilo come protagonista del loro album vogliono esprimere una critica alla società. Il senso di smarrimento che ne consegue porta l’uomo a perdere ogni certezza e ad odiare il mondo stesso. “Aqualung” impreca contro Dio e lo accusa delle proprie sofferenze.
Il disco fu definito un concept album (nonostante Anderson stesso abbia sempre negato quest’intenzione) in quanto nelle canzoni si ritrovano spesso i temi della vita, della critica alla società e di Dio.
Grande prova di maturità per i Jethro Tull, che dimostrarono in “Aqualung” e nel successivo “Thick as a Brick” di essere molto più che “menestrelli progressivi”, come forse potevano apparire alla luce delle prove precedenti. L’album contiene alcuni dei cavalli di battaglia del gruppo, a partire dalla title track, immancabile nelle esibizioni live dei Tull così come “Locomotive Breath” e “My God” il quale è senza dubbio uno dei brani più significativi e apprezzati della carriera della band. Il gruppo lo registrò una prima volta durante le session di Benefit, ma lo accantonò perché giudicò quella versione poco riuscita. Il brano venne comunque suonato in tour per parecchio tempo, e fu una delle composizioni preferite da Anderson stesso.
Inizialmente, l’album doveva chiamarsi proprio “My God“, ma il titolo venne cambiato perché sul mercato era apparsa un’incisione pirata omonima, che aveva una qualità audio talmente buona che avrebbe potuto facilmente essere scambiata per una pubblicazione ufficiale. Il brano, a pari merito della title-track, resta comunque uno dei più eseguiti dal vivo ed è ancora oggi uno dei più apprezzati. Da segnalare è la “cover” di “Cross-Eyed Mary” incisa dagli Iron Maiden. L’album mostra in copertina un dipinto dell’artista Burton Silverman. È un acquerello raffigurante un uomo barbuto dai capelli lunghi in abiti trasandati. L’idea per la copertina venne da una fotografia di un senzatetto, scattata dalla moglie di Anderson. Anderson ritenne, in seguito, che sarebbe stato meglio l’utilizzo della fotografia originale piuttosto che commissionare il dipinto. Il senzatetto presente nella famosa cover richiama le fattezze di Ian Anderson, anche se Silverman sostenne che fosse un autoritratto. Attualmente l’opera originale, sia il quadro anteriore che quello posteriore, sono proprietà privata di una famiglia sconosciuta.

Tracce

1 Aqualung (Ian Anderson) – 6:31
2 Cross-Eyed Mary – 4:06
3 Cheap Day Return – 1:21
4 Mother Goose – 3:51
5 Wond’ring Aloud – 1:53
6 Up To Me – 3:14
7 My God – 7:08
8 Hymn 43 – 3:14
9 Slipstream – 1:13
10 Locomotive Breath – 4:23
11 Wind Up – 6:01

Formazione

Ian Anderson – voce, chitarra folk, flauto
Martin Barre – chitarra
John Evan – pianoforte, organo, mellotron
Jeffrey Hammond – basso, flauto dolce, voce
Clive Bunker – batteria, percussioni

Esce “Dressed to Kill

19 marzo 1975: “Dressed to Kill” è il terzo album della discografia del gruppo statunitense dei Kiss. Si tratta dell’unico album della band prodotto dal presidente dell’etichetta discografica Casablanca Records Neil Bogart e l’unico dove appaiono in copertina senza i loro costumi di scena. L’album, caratterizzato da sonorità meno distorte rispetto a quelle dei due album precedenti, contiene alcuni brani composti da Gene Simmons e Paul Stanley quando ancora facevano parte del gruppo dei Wicked Lester, (tra cui il brano “She” composto con il chitarrista del gruppo Stephen Coronel), ma soprattutto “Rock and Roll All Nite“, brano destinato a divenire, seppure qualche mese dopo l’uscita del singolo, la prima hit del gruppo. Anche il brano “C’mon and Love Me” riscuoterà molto successo, soprattutto dal vivo.

Tracce

1 Room Service – 2:59
2 Two Timer – 2:47
3 Ladies in Waiting – 2:35
4 Getaway – 2:43
5 Rock Bottom – 3:54
6 C’mon and Love Me – 2:57
7 Anything for My Baby – 2:35
8 She – 4:08
9 Love Her All I Can – 2:40
10 Rock and Roll All Nite – 2:49

Formazione

Gene Simmons – basso; chitarra ritmica nella terza traccia; voce
Paul Stanley – chitarra ritmica; chitarra solista nella sesta traccia; voce
Ace Frehley – chitarra solista
Peter Criss – batteria; voce

Paul Kossoff ci lasciava

(Hampstead, Londra, UK, 14 settembre 1950 – New York, NY, USA, 19 marzo 1976)

Si ricorda oggi la morte di Paul Kossoff, chitarrista inglese, noto per essere stato membro fondatore dei Free. Nell’aprile del 1968 Kossoff e Kirke collaborarono con Paul Rodgers (voce) e Andy Fraser (basso), con cui registrarono due album in due anni: “Tons of Sobs” (1968) e “Free” (1969). Entrambi gli album presentano influenze blues e soul, uno stile che era in contrasto con alcuni dei loro omologhi progressisti e più pesanti di quel momento. Il successo arrivò nel 1970, quando il loro terzo album, “Fire and Water” (1970), generò il grande successo “All Right Now“. La band suonò al famoso festival dell’Isola di Wight con elogi da parte del pubblico e della critica. Il successivo tour fu tutto esaurito nel Regno Unito, in Europa e in Giappone, ma dopo l’uscita dell’album successivo, “Highway” (1970), le pressioni esercitate sulla band portarono a una rottura. Il live album “Free Live“, registrato nel 1970, venne rilasciato nel 1971 come una registrazione di addio. Kossoff e Kirke collaborarono con il tastierista texano JohnRabbitBundrick e il bassista giapponese Tetsu Yamauchi e pubblicarono l’album del 1971 “Kossoff, Kirke, Tetsu and Rabbit“. I Free si riunirono per pubblicare l’album “Free at Last” (1972). Dopo il rilascio Fraser dichiarò che ne aveva abbastanza e uscì dalla band per formare gli Sharks. I Free richiamarono Tetsu e Rabbit per l’album “Heartbreaker” (1973), dopo di che il gruppo si sciolse. Kossoff pubblica un album solista, “Back Street Crawler” (1973). Egli inoltre accompagnò John Martyn in un tour nel 1975 prima di formare un gruppo chiamato Back Street Crawler. Lo stile di Paul Kossoff è di chiara matrice blues, dotato di grande feeling ed espressività: i soli principalmente sviluppati sulla scala pentatonica minore e maggiore con un ampio uso del bending e del vibrato. Suonava principalmente chitarre Gibson Les Paul e dal vivo con 2 o più amplificatori: Testate Orange o Marshall, Cabinets Marshall. Possedeva inoltre una Fender Stratocaster nera del 1963, con manico in acero del 1957, che nel 1976 venne acquistata da Dave Murray, poi chitarrista degli Iron Maiden, che ne modificò i pickup. Nel 2012 la Gibson ha rilasciato un modello Signature per il Custom Shop di Gibson Les Paul in suo onore, ricalcante le caratteristiche della sua Gibson Les Paul Standard 59. Non usava nessun effetto a pedale di saturazione, ma sfruttava le sfumature ottenibili solo con i potenziometri di volume e tono. Anche se il medico legale ha indicato la causa ufficiale della morte come edema cerebrale e polmonare, non c’è dubbio che i problemi di salute precedenti del giovane chitarrista legati all’uso di sostanze stupefacenti, abbiano contribuito alla sua prematura scomparsa, sul volo che lo portava da Los Angeles a New York il 19 Marzo 1976.

Randy Rhoads ci lasciava

(Santa Monica, California, USA, 6 dicembre 1956 – Leesburg, Florida, USA, 19 marzo 1982)

Si ricorda oggi la morte prematura del chitarrista americano Randall William Rhoads, noto come Randy Rhoads, da sempre considerato un virtuoso della chitarra e uno dei più celebri ed influenti chitarristi heavy metal degli anni ottanta e generalmente della storia del rock. È noto per aver suonato dapprima con i Quiet Riot e successivamente con la band di Ozzy Osbourne, ma per essere stato anche un assiduo e devoto studioso delle tecniche classiche di uso della chitarra e per aver combinato all’interno della sua musica elementi della musica classica. Randy è ritenuto da molti come uno dei migliori musicisti heavy metal ed è stato inserito alla posizione numero 4 della classifica Guitar World’s Top 100 Metal Guitarist – Top Metal Guitarist Of All Time, e alla posizione numero 36 nella classifica del Rolling Stone Magazine dei migliori 100 chitarristi di tutti i tempi. Tra le sue tracce più celebri si possono ricordare i brani “Revelation Mother Earth“, “Dee“, “Diary of a Madman“, “Goodbye to Romance” “Mr. Crowley” e “Crazy Train“. Muore in un incidente aereo all’età di soli 25 anni. Il suo corpo è sepolto al Mountain View Cemetery di San Bernardino, California.

Esce “Tribute”

19 marzo 1987: “Tribute” è un live album di Ozzy Osbourne, ed ha venduto oltre 3 000 000 di copie in tutto il mondo.
L’album venne pubblicato per rendere omaggio alla memoria di Randy Rhoads, il primo chitarrista della band di Ozzy Osbourne morto tragicamente nel 1982 a causa di un incidente aereo. L’uscita avvenne postuma al suo decesso, dato che questo lavoro contiene varie performance del gruppo con Rhoads alla chitarra. Inizialmente sarebbe dovuto uscire nel 1982 ma Ozzy preferì rimandare la pubblicazione in quanto riteneva che rappresentasse una speculazione sulla morte del chitarrista. Parte dei ricavati della vendita vennero devoluti alla famiglia del musicista. L’album presenta tutte le canzoni di “Blizzard of Ozz“, “Believer” e “Flying High Again” tratte da “Diary of a Madman” e le restanti dei Black Sabbath, “Paranoid“, “Children of The Grave” e “Iron Man“. L’ultima traccia, “Dee“, venne registrata mentre Randy la stava provando in studio. I pezzi da “I Don’t Know” fino a “Paranoid” vennero registrati a Cleveland (Ohio) l’11 maggio 1981. L’assolo di chitarra di Rhoads in “Suicide Solution” venne tratto da un concerto a Montreal (Canada) il 28 luglio 1981. Certe fonti sostengono che “Goodbye To Romance” e “No Bone Movies” sono state prese da uno dei primi concerti di Ozzy solista durante il Blizzard tour, a Southampton il 2 settembre 1980. In queste due tracce dovrebbero esserci il bassista Bob Daisley e il batterista Lee Kerslake. “Steal Away (The Night)” contiene un assolo di batteria di Tommy Aldridge.

Tracce

1 I Don’t Know
2 Crazy Train
3 Believer
4 Mr. Crowley
5 Flying High Again
6 Revelation (Mother Earth)
7 Steal Away (The Night)
8 Suicide Solution
9 Iron Man (Black Sabbath cover)
10 Children of the Grave (Black Sabbath cover)
11 Paranoid (Black Sabbath cover)
12 Goodbye To Romance
13 No Bone Movies
14 Dee – (Randy Rhoads studio out-takes)

Formazione

Ozzy Osbourne – cantante
Randy Rhoads – chitarra
Rudy Sarzo – basso
Tommy Aldridge – batteria
Don Airey – tastiere

Andrew Wood ci lasciava

(Columbus, 8 gennaio 1966 – Seattle, 19 marzo 1990)

In questo giorno si ricorda la morte anche di Andrew Patrick Wood, bassista/cantante statunitense, noto per essere stato il frontman dei Malfunkshun prima e dei Mother Love Bone poi, due gruppi considerati progenitori del grunge. Andrew si appassiona e trae ispirazione dalla musica di artisti come Elton John, i Queen, gli Aerosmith e i Kiss. Entra a far parte del suo primo gruppo musicale all’età di quattordici anni, i Malfunkshun, assieme al fratello Kevin e all’amico Regan Hagar. Nell’aprile del 1980 registrano il loro primo demo. Ogni membro del gruppo assume quindi un nome d’arte: Andrew diviene “Landrew the Love Child“, Kevin diviene “Kevinstein” e Hagar, “Thundarr“. Già a partire dai primi tempi il giovane Andrew assume all’interno del gruppo un atteggiamento da rockstar, ispirato dalle icone del glam rock, che vestivano in maniera eccentrica e si truccavano in modo esagerato. Questo modo di porsi sul palco con fare da protagonista verrà mantenuto per tutta la sua carriera, facendo di lui uno dei personaggi più carismatici della scena di Seattle, (molti paragoneranno Wood al cantante dei Guns N’ Roses, Axl Rose, per la presenza scenica). Il suo stile di canto si rifà a quelli di Freddie Mercury, Paul Stanley e Marc Bolan. Nel 1985 comincia a fare uso di droghe e lo stesso anno entra in una comunità di recupero. Nel 1988 Andrew Wood e Regan Hagar lasciano i Malfunkshun e iniziano a provare insieme a due ex membri dei Green River, band scioltasi lo stesso anno: Stone Gossard e Jeff Ament. Cominciano ad esibirsi come cover band con il nome di Lords of the Wasteland, ma presto si aggiunge a loro Bruce Fairweather, l’altro chitarrista dei Green River, seguito poi da Greg Gilmore, che rimpiazza Hagar. Con quest’ultima formazione la band cambia nome, su suggerimento di Wood, in Mother Love Bone. Nel 1990 Wood decide di entrare in riabilitazione al Valley General Hospital Alcohol Drug Recovery Center di Monroe nella speranza di sconfiggere la sua dipendenza dall’eroina e di essere a posto in vista dell’imminente uscita dell’album. Il 16 marzo del 1990 però il cantante viene trovato nel suo appartamento riverso sul letto in coma da overdose dalla fidanzata Xana La Fuente e portato d’urgenza all’Harborview Hospital di Seattle. Qui Wood viene ricoverato in terapia intensiva; in un primo tempo sembra rispondere bene alle cure, ma un improvviso aneurisma fa smettere di funzionare il suo cervello ed entra in coma irreversibile. Il 19 marzo i genitori danno l’assenso a staccare i macchinari che lo tengono in vita e Wood, attorniato da amici e parenti, muore con in sottofondo “A Night at the Opera” dei Queen, uno dei suoi dischi preferiti.

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