FRF4 - Frontiers Rock Festival IV @ Live Music Club 2017 - PromoLive Report Live Report Internazionali 

1° giorno del Frontiers Rock Festival IV: l’hard rock scalda il cuore di Trezzo sull’Adda

Frontiers Rock Festival IV. Basterebbero queste 4 lettere o parole, pronunciate davanti al bill dell’evento per descriverlo esaurientemente. Eppure chi non ha partecipato non saprebbe coglierne tutte le sfumature. Vi raccontiamo quindi qualcosa in piú, sperando di farvi provare quello che abbiamo provato noi. Anche perchè in realtà qualche sorpresa c’è stata. Affianco ai nomi piú blasonati, infatti si sono esibite band che il grande pubblico deve ancora conoscere, o che ha iniziato a conoscere da poco.

Iniziamo con il dire l’ovvio: per chi ama i suoni dell’hard rock (melodico) anni ’80/’90 si tratta di un sogno ad occhi aperti. Questa musica non va certo di moda, (forse é proprio la musica che non va più di moda), è quindi evidente che eventi del genere sono un’oasi nel deserto. E che Oasi.
Come tutti i festival poi non mancano compagnia e rimpatriate: sono occasioni uniche per re-incontrare chi abita lontano.

L’organizzazione, anche quest’anno é stata curata nei minimi dettagli da una Frontiers sempre attenta al pubblico. Complice anche una buona organizzazione del Live Club.
Iniziamo però a parlare di musica.

Palace @ Frontiers Rock Festival IV

I primi a salire sul palco in questo ultimo sabato di aprile sono i Palace. Una band che non conoscevo e che infatti ha debuttato pochi mesi fa con il primo album “Master Of The Universe“.

Il combo svedese è composto dal cantante/chitarrista Michael Palace (Find Me, First Signal, Cry Of Dawn), Rick Digorio alla chitarra, Marcus Johansson alla batteria e Soufian Ma’Aoui al basso.
Il loro é un AOR fortemente influenzato dall’80’s sound. I brani sono piacevoli e ben strutturati, come si può ben capire anche dalle registrazioni in studio. Da ascoltare assolutamente.
La band si presenta energica e sembra in ottima forma. Dopo un paio di brani però il microfono di Michael smette di funzionare. Nonostante il pronto recupero, da qui in poi il singer perde la concentrazione. Ed ecco un altro imprevisto. Questa volta é il batterista a fare confusione (o così sembra), fatto sta che parte la base della canzone sbagliata. Poco male, “è il bello della diretta”. E infatti si continua con grande intensità e brani davvero interessanti. Purtroppo però la voce resta imprecisa.
Un vero peccato, visto che Palace possiede sia timbrica che estensione. Il frontman lo dimostra a più riprese. Anche lo scream funziona bene. Un pizzico di emozione in meno ed avremmo assistito ad una performance impeccabile. La band infatti riesce ad essere molto incisiva sul palco e ad eseguire con buona tecnica le già belle composizioni.

Setlist:
Man Behind The Gun
Cool Runnin’
Path To Light
Matter In Hand
She Said It’s Over
Young/Wild/Free
Part Of Me
Master Of The Universe

Palace @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017
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One Desire @ Frontiers Rock Festival IV

Terminato il live dei Palace, salgono sul palco i One Desire, altro gruppo composto da musicisti giovanissimi.
Capitanati da André Linman, (voce e chitarra), già cantante dei Sturm Und, e prodotti da Jimmy Westerlund, la band presenta oggi, in esclusiva italiana, il suo debut album One Desire“. Agli strumenti troviamo: Jonas Kuhlberg al basso, Jimmy Westerlund alle chitarre, Ossi Sivula dietro le pelli.

L’AOR/melodic rock proposto é particolarmente morbido. Di certo gli sforzi della band finlandese si concentrano sulla composizione di melodie orecchiabili e facilmente fruibili. Un’ottima cifra stilistica, anche se in sede live il confine con il pop risulta davvero troppo labile, un po’ di cattiveria in più sarebbe perfetta. Anche perché i quattro sono tecnicamente molto precisi, in più hanno una buona presenza scenica ed una splendida tenuta di palco.
E infatti l’ultimo brano in scaletta conferma l’impressione di molti. Quando la band alza il tiro con “Buried Alive“, il brano più energico della loro set list, lascia trasparire tutte le sue potenzialità.
Il pubblico del Live Club ama la melodia, ma è anche avido di adrenalina. Discorso diverso può essere fatto per i lavori in studio, perché la dolcezza espressa nelle composizioni rende l’album davvero molto piacevole all’ascolto.

Setlist:
Hurt
Turn Back Time
Apologize
Love Injection
This Is Where the Heartbreak Begins
Whenever I’m Dreaming
Buried Alive

One Desire @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017
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Crazy Lixx @ Frontiers Rock Festival IV

Il terzo gruppo a salire sul palco del Frontiers Rock Festival IV é quello dei Crazy Lixx e questa volta ci troviamo di fronte ad un suono dalle sfumature glam/street rock. Lo stampo è sicuramente classico, arricchito (o sporcato, a seconda delle preferenze), da una sfumatura leggermente malinconica, che ne denota l’attualità.

Per gli avventori abituali del Frontiers Rock Festival si tratta di una “vecchia” conoscenza. Avevano infatti aperto la terza data della I edizione della kermesse. Questa volta si presentano con una formazione diversa e così troviamo Danny Rexon alla voce, Joél Cirera alla batteria, Jens Sjöholm al basso, Chrisse Olsson e Jens Lundgren alle chitarre.

Di recente hanno pubblicato il live album intitolato “Sound Of The Live Minority” (2016). Il nuovo lavoro in studio, invece, é uscito proprio in questi giorni.
Si parte con la potenza di “Wild Child“, brano d’apertura del nuovo disco “Ruff Justice“. L’esecuzione di questo e degli altri brani è di alto livello, i riff sono carichi, le power ballad ben strutturate e l’intesa con il pubblico è quella delle band ormai navigate. D’altra parte i live alle spalle di tutti i componenti della band fanno ormai parte di un solido bagaglio di esperienze.
La tenuta di palco é da manuale e di certo tutti i componenti della band possono vantare una bella presenza scenica. Belli ed incisivi anche gli assoli di chitarra. L’unico rischio per la band é quello di ripetersi.

Il pubblico si scalda sempre di più, soprattutto grazie alla sequenza degli ultimi tre pezzi. Il culmine arriva in chiusura con la meravigliosa “21 Til I Die“.

Setlist:
Wild Child
Blame It on Love
XIII
Whiskey Tango Foxtrot
Girls of the 80’s
Walk the Wire
Heroes Are Forever
Rock and a Hard Place
Hell Raising Women
21 Til I Die

Crazy Lixx @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017

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Eclipse @ Frontiers Rock Festival IV

Il crescendo non si interrompe e anzi, trova il pubblico del Frontiers Rock Festival IV preparato e già carico per il prossimo act. On stage salgono gli svedesi Eclipse, band ormai immancabile per le diverse edizioni del Frontiers Rock Festival. Hanno già partecipato a tre edizioni su quattro e magari prima o poi li vedremo esibirsi come headliner. D’altra parte nel corso degli anni questa band si è fatta conoscere sia per la qualità delle composizioni, che per le esibizioni live, sempre più incisive. Non c’è quindi da stupirsi se erano in molti ad aspettarli e infatti a questo punto, il locale si riempie del tutto.

Amati da molti, gli Eclipse riescono nel difficile intento di unire i suoni più moderni a quella che é l’attitudine del tempo che fu (e di cui questo pubblico – compresa la sottoscritta – non riesce a fare a meno).

E’ anche l’occasione giusta per ascoltare live le tracce del quinto album in studio, “Monumentum“, pubblicato giusto un mese fa. Per la precisione il 24 marzo, a circa due anni di distanza da “Armageddonize” (uscito anche in versione 2CD Deluxe).
Infatti la formazione, composta da Erik Mårtensson (voce e chitarra), Magnus Henriksson (chitarra), Philip Crusner (batteria) e Magnus Ulfstedt (basso), sceglie di iniziare la propria scaletta proprio con il brano di apertura del nuovo album “Vertigo“.

Da qui in poi parte un’incessante cavalcata che porta al brano di chiusura “I Don’t Wanna Say I’m Sorry“. Erik Mårtensson è scatenato: il frontman è capace di catturare l’attenzione del pubblico, farlo urlare, cantare e saltellare senza sosta. E’ ormai una rockstar a tutti gli effetti. Da menzionare però anche gli altri componenti della band la cui qualità tecnica ed artistica è decisamente alta.
E’ apoteosi poi quando anche Michele Luppi, (attuale tastierista dei Whitesnake), sale sul palco per un duetto in “Jaded“. Una voce strepitosa che si unisce alla carica esplosiva degli Eclipse. L’audience è in visibilio.

Setlist:
Vertigo
Never Look Back
The Storm
Wake Me Up
Killing Me
Jaded
Hurt
Wide Open
Battlegrounds
Downfall of Eden
Black Rain
Stand On Your Feet
Runaways
I Don’t Wanna Say I’m Sorry

Eclipse @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017

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Revolution Saints @ Frontiers Rock Festival IV

Da qui in poi ha inizio la sfilata dei nomi blasonati.

I primi a salire sul palco sono i Revolution Saints che, per la prima volta, portano il loro progetto in sede live. All’attivo hanno un album pubblicato nel 2015, presentato finalmente in occasione del Frontiers Festival IV.
La band vede in line up tre artisti che non hanno bisogno di presentazioni: Deen Castronovo (ex Journey), Doug Aldrich (ex Whitesnake, Dio) e Jack Blades (Night Ranger). Ad accompagnarli una delle menti artistiche della Frontiers: il produttore Alessandro Del Vecchio. Terminati gli show, infatti, la band tornerà in studio sotto la sua direzione.

I due brani d’apertura vedono Deen cantare da dietro la batteria. Lascia poi le pelli a Steve Toomey, per dedicarsi al solo microfono. In effetti la sua è una voce talmente bella che è un peccato non sfruttarla al 100%. Allo stesso tempo però è un batterista ancora migliore. Difficile quindi capire quale sia il suo posto naturale, quel che è certo è che lasciate le bacchette la sua performance vocale è migliorata. L’influenza dei Journey si fa decisamente sentire su una timbrica che a tratti ricorda più quella di Steve Augeri, a tratti quella di Steve Perry, (seppur senza riuscire a raggiungere la precisione dei due. Non vogliatemene, la tecnica di Perry è inarrivabile e Augeri dal vivo è impeccabile).

Bellissime anche le armonie a tre voci tra Castronovo, Blades e Del Vecchio. Così come la voce di Blades che ogni tanto si fa sentire come solista. Di gran gusto poi gli scambi basso-chitarra tra Blades e Aldrich. E che dire di Doug: un vero fuoriclasse, non saprei come altro descriverlo.

La sorpresa per i presenti però arriva al termine dell’esibizione dei Revolution Saints. La band infatti infila una dietro l’altra tre cover inaspettate ed apprezzatissime dal pubblico: “Love Will Set You Free” (Whitesnake), “Coming Of Age” (Damn Yankees), “Higher Place” (Journey).

Setlist:
Back on My Trail
Turn Back Time
Here Forever
Locked Out of Paradise
Way to the Sun
Guitar Solo (Doug Aldrich)
Dream On
In the Name of the Father (Fernando’s Song)
Love Will Set You Free (Whitesnake cover)
Coming Of Age (Damn Yankees cover)
Higher Place (Journey cover)

Revolution Saints @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017

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Tyketto @ Frontiers Rock Festival IV

Ci avviciniamo alla fine di questa prima giornata del Frontiers Rock Festival IV e con i Tyketto sognamo di prendere la macchina del tempo con l’esecuzione per intero di “Don’t Come Easy“. E’ lo stesso Danny Vaughn ad introdurlo, ma ci fa sapere subito che seguiranno la scaletta al contrario. “Forever Young” va tenuta per il finale.
A completare la line-up composta da Danny Vaughn (voce), Michael Clayton Arbeeny (batteria) e Ged Rylands (tastiere), troviamo Chris Green (chitarra) e Chris Childs (basso).

Il gruppo si presenta ai fan in pienissima forma. Sarà forse per l’allenamento forzato di questi cinque anni di live ininterrotti, fatto sta che fa impazzire il pubblico. La preoccupazione era soprattutto per la voce, ma si è rivelata decisamente infondata. Danny mi ha detto che a volte la voce non dà problemi, a volte si, ma a giudicare da ciò che ho sentito direi che sta ancora benissimo. Al contrario di alcuni suoi colleghi, per lui gli anni sembrano non essere passati (e non solo per la voce).

I Tyketto danno l’impressione di divertirsi un mondo. Il frontman ricorda spesso il tempo che è passato e ringrazia il pubblico per l’accoglienza. Il pubblico da parte sua non fa che ricambiare con cori, urla, applausi e massimo coinvolgimento.

Terminata la tracklist di “Don’t Come Easy” il live sembra finito, ma in realtà la band ha ancora tre pezzi in scaletta. “Rescue Me” estratto da “Strength in Numbers“, “Dig in Deep” dall’omonimo album e “Reach“, titletrack dell’ultimissimo lavoro targato Frontiers. In pieno stile Tyketto, l’anteprima live preannuncia un album decisamente piacevole. Magari non ha ancora il fascino del classico consumato negli anni della gioventù, ma di certo non deluderà i fan della band e dell’hard melodico.

Inutile menzionare la grande partecipazione di tutti i presenti, non potrebbe essere altrimenti.

Setlist:
Sail Away
Strip Me Down
Nothing But Love
Walk on Fire
Lay Your Body Down
Standing Alone
Seasons
Burning Down Inside
Wings
Forever Young
Rescue Me
Dig in Deep
Reach

Tyketto @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017
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Steelheart @ Frontiers Rock Festival IV

Personalmente era uno dei momenti che più aspettavo, anche se nelle orecchie risuonano ancora le note dei Tyketto. L’attesa per il cambio palco è quindi il giusto tempo che serve per immagazzinare ciò che si è appena visto/sentito e prepararsi al live successivo.

Miljenko Matijevic si presenta sul palco con un look decisamente inaspettato: occhiali da sole (che ad un certo punto lancia via) e camicia sbottonata (che poi cambierà). Ad accompagnare il singer troviamo tre musicisti di altissimo livello: Uros Raskovski alla chitarra, Rev Jones al basso e Mike Humbert alla batteria.

L’artista impone subito la sua presenza e, sebbene ringrazi più volte il pubblico, in molti hanno avuto la sensazione di un concerto particolarmente auto celebrativo. A questo si aggiunge una performance caratterizzata da sonorità decisamente diverse da quelle che ci si aspettava. Miljenko fa capire che non ha un particolare interesse a tornare al sound di un tempo, ma preferisce reinterpretarlo con uno stile più attuale. Anche i (pochi) vecchi brani eseguiti quindi, vengono proposti in versione “rimodernata”, con un suono più sporco e distorto.
E’ una scelta che non tutti hanno apprezzato, anzi… ma sicuramente tutti hanno apprezzato la possibilità di ascoltare dal vivo una delle voci più belle e particolari del panorama hard rock.
Durante il concerto, “Mike” preannuncia anche l’uscita del nuovo album entro settembre.

A set quasi terminato, inaspettatamente Miljenko si concede anche un bagno di folla. Sulle note di “Everybody Loves Eileen” salta giù dal palco ed entra nel pit dei fotografi. A questo punto sembra sparito tra la folla, ma ecco che a sorpresa riappare sul bancone del bar, postazione da cui termina il brano. Tornato sul palco, concede anche una versione mista acustica/elettrica di “I’ll Never Let You Go“, per chiudere poi con “We All Die Young“.

Setlist:
Blood Pollution (Steel Dragon cover)
Livin’ the Life (Steel Dragon cover)
Gimme Gimme
Like Never Before
Live to Die
My Dirty Girl (new song)
She’s Gone
Cabernet
Drum Solo
Everybody Loves Eileen
Rock ‘n’ Roll (I Just Wanna)
I’ll Never Let You Go
We All Die Young

Steelheart @ FRF4 - Frontiers Rock Festival - 29 04 2017

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Nonostante la delusione di alcuni, l’intera giornata si chiude comunque con un bilancio del tutto positivo. Per chi viene da lontano é un lungo viaggio, ma ne vale assolutamente la pena! Non é un caso che siano sempre più gli appassionati che partecipano al festival anche dall’estero. Quest’anno, e per questa prima giornata in particolare. Domani ci attende un nuovo appuntamento con il Frontiers Rock Festival IV.

FRF4: Steelheart @ Frontiers Rock Festival IV - 29 04 2017

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