Iron Maiden @ Sonisphere 2016 - Rock in Roma - 24 07 2016Live Report Live Report Internazionali Live Report Nazionali 

Sonisphere 2016 con A Perfect Day, Wild Lies, The Raven Age, Sabaton, Saxon, Anthrax e Iron Maiden @ Ippodromo Delle Capannelle – 24 072016

Il Sonisphere 2016 arriva a Roma con un bill che definire stratosferico sarebbe riduttivo: sul palco sono previsti A Perfect Day, Wild Lies, The Raven Age, Sabaton, Saxon, Anthrax e Iron Maiden.

Con il cambiare del mercato, le vendite degli album che ricordano solo lontanamente le percentuali di tanti anni fa, con l’importanza quasi maniacale che ormai l’immagine ha all’interno di una strategia di marketing di ogni band, siamo da tempo di fronte a tanti grandi eventi in più parti della penisola.

Ricordo i tempi in cui prendevo l’autobus per andare a scuola con la mia copia quindicennale di Metal Shock. E per sperare in qualche concertone da paura dovevi mettere i soldi da parte per il glorioso Gods Of Metal. Rimanere sveglio fino a ore improponibili per seguire Mtv Superock o Sgrang, per vedere qualche video live. Ai tempi il buon caro YouTube non era alla portata di tutti.

Ma veniamo a noi. Sonisphere 2016 all’Ippodromo Di Capannelle, all’interno della rassegna Postepay Rock In Roma: bill da paura dopo l’uscita di scena dei Bullet For My Valentine, a mio avviso, la versione Eurospin dei Machine Head.

A Perfect Day, Wild Lies, The Raven Age, Sabaton, Saxon, Anthrax e Iron Maiden. Affrontiamo quindi il percorso step by step.

A Perfect Day @ Sonisphere 2016

Unica band nostrana invitata all’evento, gli A Perfect Day hanno avuto il compito di aprire le danze. Per chi non li conoscesse, i nostri non sono degli emergenti, ma ex membri di Labyrinth e Vision Divine. La proposta è metal ovviamente, quel metal che strizza l’occhio all’alternative americano qui e là, suonato tecnicamente bene e dalle idee non banali. Fortunatamente, anche se tutti sappiamo che la maggior parte delle persone sarebbe arrivata a ridosso dei Maiden, il pubblico c’è. Gli A Perfect Day lo vedono chiaramente e ci intrattengono come una band di veri professionisti sa fare. Il mio voto, per amore del genere proposto e per totale patriottismo è alto, molto alto. C’è ancora spazio per le band italiane, non è per niente il momento di appendere le chitarre “verde, bianche e rosse” al chiodo.

Ricordiamo inoltre che il 4 agosto è prevista l’uscita del lyric video di “Angel“.

A Perfect Day – Set List

The silent prayer
A new dawn
Alone and free
Before your eyes
In the name of god
Angel
Waiting on the edge

Wild Lies @ Sonisphere 2016

Tocca ai Wild Lies, band proveniente da Londra, prendere il posto di Alessandro Bissa & Co. per scaldare ulteriormente il pubblico. Una bella sorpresa, non avevo mai avuto modo di ascoltarli dal vivo, nemmeno sul tubo. Non me ne vogliano i fan, ma li reputo inferiori agli A Perfect Day, dettaglio del tutto personale ovviamente. Sanno dialogare con il pubblico, anche se, complice l’audio non proprio perfetto, non sprigionano tutta la potenza che avrebbero voluto. Ma il pubblico è attento anche qui, Matthew Polley, frontman della band, lo ripete più volte quanto siamo amazing.

The Wild Lies – Set List

Asteroid Central
Shapeshifter
The Animal
Break Me
Mason’s Vile
Can’t Carry On

The Raven Age @ Sonisphere 2016

Altra band inglese, i The Raven Age, prendono in orario perfetto, come da scaletta, il posto dei Wild Lies. Continua la proposta di un metal abbastanza moderno, che rimane profondamente ancorato ai canoni del passato solo nei momenti di folle headbanging. Qualcuno potrebbe pensare che sono un pò raccomandati, George Harris è figlio d’arte e dal cognome è inutile sottolinearvi di chi, ma questi ragazzi sanno il fatto loro. Tutto sommato una spintarella farebbe comodo un pò a tutti, ma se poi non sai suonare e convincere, puoi essere figlio di chi ti pare.

Purtroppo le chitarre, per quanto mi riguarda, sono un pò bassine e nonostante la violenza con cui Jai Patel mena sui fusti della sua batteria, come se non ci fosse un domani, manca a volte la pezza.

The Raven Age – Set List

Uprising
Promised Land
The Death March
Eye Among the Blind
The Merciful One
Salem’s Fate
Angel in Disgrace

Sabaton @ Sonisphere 2016

Cominciamo a salire di livello con gli svedesi Sabaton che mischiano egregiamente power e heavy metal. I ragazzi hanno nel cuore l’Italia, si vede. Complice probabilmente il fatto che il loro primo contratto discografico fu firmato proprio con una label italiana parecchi anni fa.

Joakim Brodén, al termine di ogni brano, ha un sorriso che quasi si riesce a vedere senza l’aiuto del megaschermo per quanto è affascinato dalla crowd sotto i suoi piedi. Il dialogo col pubblico è continuo e siamo in tanti a cantare i loro ritornelli. Vestiti come un vecchio tag-team dell’allora WWF, i Bushwackers, mettono fisicamente subito in chiaro che le casse dovranno esplodere.

Sabaton – Set List

1 Ghost Division
2 Far from the Fame
3 Carolus Rex
4 Swedish Pagans
5 Resist and Bite
6 The Lost Battalion
7 To Hell and Back
8 Art of War

Encore:

9 Night Witches
10 Primo Victoria

Saxon @ Sonisphere 2016

Qui inizia la storia. I Saxon, gruppo inglese fondato nel 1976 (come se ci fosse bisogno di dire chi sono), sembrano avere almeno 30 anni in meno rispetto a quello che i capelli bianchi sottolineano. (Ne avevamo già avuto prova il 15 giugno 2013 – ndr).

Nigel Glockler sembra non sia nemmeno in grado di sudare e Biff Byford sprigiona acuti e voglia di palco come se stessero affrontando il tour promozionale di un disco d’esordio.

Chitarre e basso sono perfette, anche se inspiegabilmente il volume di Doug Scarrat è sempre più basso dei suoi colleghi. Ma il pubblico è in fiamme e c’è spazio per tutti i classici dei guys di Barnsley. E’ infatti proprio durante la loro esibizione che inizia ad essere quasi impossibile riuscire a muoversi tra la folla, che comincia a prendere posto il più vicino possibile al palco. Un’esibizione senza se e senza ma; voto stellare.

Saxon – Set List

Battering Ram
Motorcycle Man
Sacrifice
Power and the Glory
20,000 Ft
Dogs of War
Heavy Metal Thunder
Crusader
Princess of the Night
Wheels of Steel
747 (Strangers in the Night)
Denim and Leather

Anthrax @ Sonisphere 2016

Penultima band prima degli headliner, gli Anthrax sono una certezza e sono sicuramente la storia. A prescindere dall’inserimento tra i Big 4, la band di Scott Ian non ha veramente nulla da invidiare a nessun’altra. Si parte con un pezzo dall’ultimo album e si viaggia nel tempo con tutti i più grandi classici della band di New York. Noto subito che manca Charlie Benante dietro le pelli, a causa dello stesso problema che un paio di anni fa gli impedì di suonare anche all’Orion, sempre a Roma. Ma c’è John Dette, ovviamente. Il batterista di riserva (senza offesa, anzi) di tutte le band che devono disintegrare un palco e che hanno qualche problemino con il batterista ufficiale.

Frank Bello continua a saltare da una parte all’altra, come se avesse ancora trent’anni, e tra l’altro non riesco a spiegarmi come quasi riesca a dimostrarli anche fisicamente nonostante ne abbia 51. Belladonna è il cantante degli Anthrax, si John Bush è probabilmente più bravo a livello tecnico, ma Joey è quello che ci vuole per una band del genere. Scott Ian è Scott Ian, dal 1981 ad oggi l’unica cosa che è cambiata con il tempo sono la lunghezza del pizzetto e la riduzione di capelli, ma è sempre perfetto. Donais, come suo solito, se ne sta invece sempre un pò in disparte, non fa il protagonista nemmeno quando fa fumare la chitarra. Setlist clamorosa insomma e ottima prestazione senza ombra di dubbio.

Anthrax – Set List

You Gotta Believe
Caught in a Mosh
Got the Time (Joe Jackson cover)
Madhouse
Fight ‘Em ‘Til You Can’t
Evil Twin
Antisocial (Trust cover)
Breathing Lightning
Indians

Iron Maiden @ Sonisphere 2016

Ma veniamo al piatto forte, gli Iron Maiden. Scenografia e fiamme ardenti hanno fatto da contorno ad una intera giornata di musica.
Partono le note di “Doctor doctor” degli Ufo e sappiamo tutti che è il momento di alzarci in piedi dopo essere quasi svenuti a terra, dopo tutte queste ore a guardare il palco e bere birra a fiumi, anche se fortunatamente qualche goccia di pioggia e qualche nuvola hanno fatto da power-up per resistere senza rischiare un’insolazione.

Iron Maiden – Il Live

I Maiden hanno tutto il palco allestito per loro, per la promozione dell’ultimo “Book Of Souls“, ingiustamente massacrato secondo me. Il primo brano chiaramente è “If Eternity Should Fail” e, anche se c’è da promuovere l’ultimo album, c’è allo stesso tempo spazio per i super classiconi di Harris e compagni, che mandano al delirio tutti i presenti.

Nicko viene inquadrato tantissime volte nel megaschermo. Sappiamo tutti che è un grande intrattenitore, anche quando è nascosto dai piatti. Gers, Smith e Murray sono il G3 delle cavalcate e delle armonizzazioni. Steve Harris è il riassunto dell’heavy metal, ma a causa del pessimo audio in alcuni momenti sparisce del tutto dai brani e, cavolo, non sentire Steve Harris significa togliere un pezzo fondamentale ai Maiden, ma chi se ne frega, conosciamo tutti a memoria ogni singola nota che Harris toccherà.

Dickinson è immenso. Si, qualcuno dirà che la prestazione vocale non è stata nè leggendaria nè potente come ci ha sempre abituato, ma tenete presente che viene da grossi problemi di salute, sta facendo un tour enorme, ha spento comunque 58 candeline e che deve cantare ad una tonalità che pochi saprebbero tenere senza far tremare la voce. Inoltre è uno dei miei artisti preferiti da sempre che, come tanti altri, ha accompagnato la mia adolescenza come fosse un padre. Detto tutto questo, esattamente come per i problemi audio, chi se ne frega se a volte le smorfie di sofferenza e gli acuti quasi privi di volume arrivano come un fulmine a ciel sereno, non deve smettere perché non c’è ancora nessuno che può prendere il loro posto e se i Maiden sono una delle band più famose al mondo, senza aver avuto bisogno di essere costruiti e pompati da nessun talent show, un motivo c’è ed è quello che sono delle leggende viventi.

Non è mancato neanche un momento di commozione per lo stesso Bruce che, prima di presentare il penultimo pezzo, ha evidenziato come stasera sotto palco ci siano persone provenienti da tutto il mondo, senza distinzione di nazionalità, razza, religione o genere! Ciò di cui si parla è Famiglia, Musica, Amore e Vita. Siamo tutti “Blood Brothers“. E noi non potremmo essere più d’accordo.

Iron Maiden – Set List

If Eternity Should Fail
Speed of Light
Children of the Damned
Tears of a Clown
The Red and the Black
The Trooper
Powerslave
Death or Glory
The Book of Souls
Hallowed Be Thy Name
Fear of the Dark
Iron Maiden

Encore:

The Number of the Beast
Blood Brothers
Wasted Years

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