Aether DropInterviste Nazionali 

Aether Drop: intervista

Abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con gli Aether Drop, gruppo Alternative/Nu Metal dei Castelli Romani nato nel 2012. La giovane band ci racconta il loro approccio alla musica e cosa si aspettano dal futuro. Continua a leggere…

Benvenuti su Rock by Wild agli Aether Drop! Partiamo dall’inizio… come e quando nasce la passione per la musica in ognuno di voi?

La nostra passione per la musica nasce quando eravamo ancora bambini. Può sembrare un po’ ridicolo, ma personalmente mi sono convinto ad iniziare a studiare musica dopo aver visto School Of Rock con Jack Black, penso che sia stato un film illuminante per moltissimi giovani musicisti, anche se magari non fa molto figo! (Mattia L.).
Per quanto mi riguarda invece la musica è sempre stata un mezzo per potersi esprimere liberamente e in maniera più incisiva (Mattia C.)

Potete presentare la band per i lettori di Rock by Wild?

Ciao a tutti  i lettori di Rock by Wild! Siamo Luca (voce), Mattia L.(chitarra), Paolo (chitarra,cori), Mattia C. (basso) e Raffaele (batteria).

Quali sono le vostre influenze musicali?

Le nostre influenze musicali sono tutt’altro che omogenee: abbiamo background di ascolti musicali molto diversi tra di loro. Luca ad esempio viene da ascolti più rock e progressive, Paolo è un gran patito dei Pink Floyd, Raffaele è un appassionato di musica elettronica e di industrial, Mattia C. affonda le proprie radici musicali nel rap italiano e nell’hip hop degli anni novanta, mentre io personalmente provengo da ascolti grunge. Ovviamente queste influenze sono molto indicative perché a tutti noi piace spaziare tra i vari generi musicali, senza cristallizzarci, ed è forse questa una delle cose più belle degli Aether Drop. (Mattia L.)

Pensate di aver già trovato il “vostro sound”? Come lo sviluppate?

Possiamo dire di aver trovato il “nostro sound” per quanto riguarda il nostro primo disco, questo perché crediamo che nella carriera da musicista non ci si debba mai accontentare. Siamo ancora molto giovani e questo è solo l’inizio di una lunga strada. Pensiamo che un sound riconoscibile sia sviluppabile soprattutto attraverso l’esperienza: maggiore è il tempo che si passa a suonare insieme e a stare in contatto con i membri della band, più forte è l’alchimia che si crea tra i musicisti. Ovviamente la ricerca di un timbro che sia originale e accattivante va portata avanti anche tramite sperimentazioni, prove, giornate passate a smanettare con distorsioni ed effetti vari, ed è proprio in questo modo che intendiamo proseguire la nostra ricerca. (Mattia L., Mattia C.)

Da cosa deriva il nome Aether Drop?

La scelta del nostro nome è stata tutt’altro che facile. Ne abbiamo proposti tantissimi prima di trovare quello più adatto a noi: eravamo alla ricerca di un nome che racchiudesse spiritualità, ma allo stesso tempo che fosse legato all’imperfezione dell’uomo. Aether Drop (Goccia di Etere), racchiude entrambe le componenti perché l’etere, secondo Aristotele, era la sostanza che costituiva il mondo celeste, ma, come oggi sappiamo, è anche una sostanza anestetica utilizzata spesso come droga. Aether Drop per noi rappresenta la coesistenza di perfezione e distruttibilità. (Mattia C.)

Aether Drop - MannequinsLa produzione dell’album “Mannequins” ha rappresentato la vostra prima esperienza in uno studio professionale?
Se si, cosa avete imparato per le produzioni future e quali errori non commettereste più?

Abbiamo già avuto un’esperienza in studio prima di “Mannequins” per la registrazione del nostro primo demo, che però non ha nulla a che vedere con quella fatta al Wolf Recording Studio di Gianmarco Bellumori, il nostro produttore.
Assistere alla nascita del proprio disco passo dopo passo, take dopo take, è un’emozione indescrivibile. Ogni momento passato in studio, anche il più noioso, diventa un ricordo indelebile.
Sicuramente se potessimo tornare indietro faremmo tutto con più calma e senza farci prendere dalla foga, che inevitabilmente ci ha travolto dal primo all’ultimo giorno delle registrazioni. E’ importante per ogni componente rilassarsi, riascoltare obiettivamente tutte le tracce con mente fresca per far si che gli arrangiamenti funzionino al meglio, soprattutto in uno studio attrezzato come quello di Gianmarco, in cui la vasta scelta di suoni a volte può mettere in difficoltà musicisti che come noi hanno appena iniziato il proprio percorso. (Mattia C.)

Siete soddisfatti del modo in cui il pubblico e la critica hanno recepito “Mannequins”?

Siamo molto contenti del modo in cui pubblico e critica hanno accolto il nostro disco. Le recensioni sono state per la maggior parte positive ed il pubblico quando ci ascolta è sempre molto coinvolto e divertito. Ci piace molto ricevere critiche costruttive, che fortunatamente non sono mancate sia da parte dei recensori che dei nostri ascoltatori. Stiamo assorbendo tutti i consigli che ci sono stati dati per metterli in pratica nel nostro prossimo lavoro. (Mattia L.)

Oggi anche le band più piccole cercano di proporre non solo un progetto musicale, ma anche di business, attraverso la grafica, lo sviluppo di appeal, il supporto promozionale, una strategia nella scelta delle date live, quando possibile cercare collaborazioni di peso etc… voi come vi muovete nell’intricato mondo del music business?

 Il mondo del Music Business è ancora un qualcosa che stiamo scoprendo, in quanto fino alla realizzazione definitiva dell’album la nostra  priorità è sempre stata quella di far uscire un buon prodotto: ogni scelta è stata fatta affinché tutto fosse coerente con il concept di “Mannequins“, dalla musica alle grafiche del disco. Siamo ragazzi molto spontanei e proprio per questo quando siamo sul palco lasciamo che siano il nostro corpo e la nostra musica a trasmettere emozioni al pubblico, e non tanto i vestiti che indossiamo. Dopo l’uscita del disco senz’altro ci siamo resi conto che avere una strategia per muoversi in questo intricato mondo è importantissimo. In questo ci ha aiutato molto il nostro produttore dandoci saggi consigli su come muoverci. Cerchiamo di non suonare sempre negli stessi locali anche attraverso l’appoggio di booking agency e di sfruttare al meglio i social network per la promozione dell’album e delle date. (Mattia C., Mattia L.)

Che opinione vi siete fatti del mondo musicale cosiddetto underground?

Ci dispiace dirlo, ma la nostra opinione non è delle migliori. Tra i gruppi c’è sempre più rivalità e meno sana competizione; le band sono prese da se stesse e dimenticano che la condivisione è un elemento chiave nelle serate live. Noi pensiamo che per smuovere veramente qualcosa si debba essere uniti come una vera famiglia, siamo tutti sulla stessa barca e se remiamo ognuno per conto proprio la barca non va da nessuna parte. A volte sembra che le persone facciano musica come se stessero giocando alla lotteria, sperando di vincere senza però crederci veramente. I più grandi musicisti del passato insegnano molto da questo punto di vista: anche nel mondo classico, i compositori, pur vivendo a moltissimi chilometri di distanza erano in contatto tra di loro, si scambiavano opinioni e creavano insieme nuove tendenze. Ovviamente non dobbiamo volerci tutti bene, ma dovremmo essere tutti più presenti e partecipi in quella che è la nostra passione, prendendo la competizione con il giusto spirito. (Mattia L.)

Avete buoni rapporti con le altre band?

Ogni membro della band ha il proprio carattere, ma in linea generale siamo sempre molto socievoli e cerchiamo sempre di creare un contatto con le band con cui condividiamo il palco. (Mattia L.)

Sapreste indicarci due nomi di band underground che apprezzate particolarmente?

In realtà potremmo suggerirtene molti di più, spaziando tra i generi più vari come il folk dei mitici Seeking A Drop, il groove metal dei Dogmate, il thrash dei Murder Spree oppure il post-atomic metal degli Element of Chaos; ma restando fedeli al nostro genere ci sentiamo particolarmente legati ai New Disorder, nostri compagni di etichetta, e agli Altressive, grandi musicisti e grandi amici. (Mattia C.)

Aether DropIl processo di composizione della vostra musica e la scrittura dei testi sono un lavoro collettivo oppure ognuno nella band ha il suo ruolo?

Il processo compositivo che sta dietro i nostri brani è abbastanza corale. Quasi sempre si parte da una bozza, uno scheletro, che lentamente viene arricchito, fino a dare forma alla “creatura” finale. Ognuno di noi lascia un pezzo di sé durante la scrittura, ed è proprio questo tipo di approccio che rende i nostri brani speciali. Suonare in una band è fantastico proprio perché non sei mai lasciato da solo di fronte all’opera, sai che puoi sempre contare sugli altri. (Mattia C.)

Nello specifico delle due chitarre, Mattia e Paolo come si suddividono i compiti?

Mannequins” è un album dalle sonorità molto dure ed abbiamo scelto dei suoni di chitarra molto grezzi e naturali. Io e Paolo abbiamo lavorato in modo da rendere il sound più “massiccio” sulle parti più ritmiche e con molto groove, rafforzandoci a vicenda, mentre per le sezioni più melodiche abbiamo deciso di differenziare maggiormente le nostre parti, in modo da creare atmosfere più distese e assecondare i puliti del nostro cantante. (Mattia L.)

I vostri brani tendono a non essere troppo lunghi. Si tratta di una scelta artistica?

Ovviamente è stata una scelta artistica. Abbiamo optato per una struttura un po’ più popular proprio per essere più incisivi e per aprirci un varco anche tra gli ascoltatori di musica più leggera. (Mattia C., Mattia L.)

Cosa deve aspettarsi il pubblico dai vostri concerti?

Come dicevamo prima siamo molto spontanei sul palco, quindi la maggior parte delle volte non sappiamo nemmeno noi cosa aspettarci, raramente ci capita di fare concerti uno uguale all’altro. La stessa set list dell’esibizione può essere stravolta fino a cinque minuti prima di salire sul palco, il tutto ovviamente si svolge sempre in maniera molto professionale. In generale il pubblico deve aspettarsi tanta energia e tanto fomento. (Mattia C.)

Se in futuro il budget lo permetterà, avete idee per l’uscita di altri video?

Stiamo già lavorando ad un nuovo videoclip che probabilmente uscirà intorno ad ottobre/novembre, sul quale però non possiamo dare anticipazioni. Il nostro impegno come band è di dare tutto alla musica, quindi se il nostro budget dovesse crescere sicuramente sarà investito in registrazioni audio e video. Non vi resta che seguirci sulla nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati! (Mattia C.)

Siete già a lavoro su del nuovo materiale?

Già da un po’ di tempo stiamo lavorando alla composizione di nuovi brani. Senz’altro possiamo dirvi che il nostro prossimo lavoro sarà molto diverso da “Mannequins” sia nelle sonorità che nel mood generale del concept. Siamo ansiosi forse più di voi di scoprire cosa verrà fuori. (Mattia L.)

Potete fare un saluto alla “Aether Drop” per i lettori di Rock by Wild?

Siamo molto contenti di aver risposto alle vostre interessanti domande. Un abbraccio da parte di tutti noi e speriamo di incontrarci presto… BELLAAAAAAAAAAAA!

Grazie mille per aver risposto alle nostre domande e averci fatto conoscere qualcosa in più della vostra band.

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