Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’ almanacco di Rock by Wild – 16 settembre

5 Ricorrenze per il 16 settembre

Nasceva B. B. King

(Itta Bena, 16 settembre 1925 – Las Vegas, 14 maggio 2015)

Oggi si ricorda il compleanno di B. B. King, nome d’arte di Riley B. King, chitarrista e cantante statunitense.
Con una lunghissima carriera alle spalle, è stato uno dei più importanti esponenti del blues della seconda parte del XX secolo e del XXI. Con la sua mitica “Lucille”, una chitarra Gibson ES-355 custom, è diventato un’icona stessa del genere musicale già a partire dagli anni cinquanta.
Ha vinto 14 volte il Grammy. Nella rivista Rolling Stone è posto come sesto chitarrista più bravo di tutti i tempi, (Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone).
Il suo sound è caratterizzato da suoni caldi e piacevoli che danno vita ad un blues elegante, che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera. Il suo stile chitarristico è caratterizzato solo da parti soliste che si alternano al canto, senza mai sfociare in parti di accompagnamento. È considerato l’iniziatore di quella tecnica del “vibrato” per cui il dito compie piccoli movimenti “incrociando” la corda anziché seguirne la lunghezza; tale tecnica è definita “hummingbird” (colibrì), appunto dal movimento eseguito dalla mano sulla tastiera.
Era nipote, per parte di madre, del campione del mondo dei pesi massimi Sonny Liston.
È apparso in una puntata della serie TV I Robinson nel ruolo di Riley Jackson.
Nel 1993 apparve in un cameo musicale nel film 4 fantasmi per un sogno, interpretando se stesso.
Nel 1998 Recita nel film Blues Brothers 2000, interpretando Malvern Gasperon, un rivenditore di auto usate, dal quale Elwood Blues acquista la Blues Mobile per 500 dollari. Nella “battaglia delle bande” finale il sig. Gasperon si scoprirà essere il leader dei Louisiana Gator Boys, la band immaginaria formata, tra gli altri, da Eric Clapton, Steve Winwood e Jimmie Vaughan.
B.B. King si è spento all’età di 89 anni, nel sonno, durante la notte fra il 14 e il 15 maggio 2015 nella sua casa di Las Vegas, per le conseguenze del diabete del quale soffriva da anni. I funerali si sono svolti il 31 maggio presso la Bell Grove Missionary Baptist Church di Indianola, in Mississipi, alla presenza di centinaia e centinaia di persone.

Nasce Kenney Jones

(Stepney, 16 settembre 1948)

Oggi è il compleanno di Kenney Jones, batterista britannico, noto per le sue collaborazioni con The Who, Small Faces e Faces.
Nel 1965 è tra i fondatori degli Small Faces, band di culto nella scena mod, con cui produce alcuni singoli di successo, come “Itchycoo Park“, “All or Nothing” e “Tin Soldier“. All’addio del cantante Steve Marriott, gli Small Faces reclutano Rod Stewart come nuova voce nonché Ronnie Wood, (nomi altisonanti, destinati entro breve a far carriera); il gruppo accorcia poi il nome in Faces in seguito alla richiesta della propria etichetta Warner Brothers. Dal 1979 al 1982 Kenney sarà batterista dei The Who, con cui inciderà due album: “Face Dances” e “It’s Hard“.

Esce “Electric Ladyland

16 settembre 1968: “Electric Ladyland” è il terzo album del gruppo The Jimi Hendrix Experience. A detta di molti è proprio questo il miglior lavoro di Hendrix, che dimostra tutto il suo talento in jam session che diventeranno leggendarie come “Crosstown Traffic“, “Voodoo Child (Slight Return)“, e soprattutto la celeberrima cover di “All Along the Watchtower“, già famosa canzone di Bob Dylan.
Jimi Hendrix iniziò a lavorare all’album negli studi Record Plant Studios, a New York e poi anche a Londra negli Olympic Studios. A dar una mano alla realizzazione dell’album furono anche due degli ingegneri del suono preferiti di Hendrix, Eddie Kramer e Gary Kellgren. Cercando di produrre un capolavoro, Hendrix passava molto tempo negli studi, e quindi non poteva avere una vita sociale, per ciò spesso invitava amici e conoscenti negli studi. Questo irritava molto Chas Chandler, che odiava passare troppo tempo in sala di registrazione e dava la colpa della lentezza con cui procedevano le sedute proprio alla presenza di questi “ospiti”. Così, dopo vari litigi il produttore, manager e mentore Chas Chandler abbandona Hendrix nel maggio del 1968. Chandler in seguito affermò che le continue richieste da parte di Jimi di ripetere più e più volte le canzoni, combinata con i problemi di droga di Hendrix, lo portarono a vendere la sua quota di management al socio Michael Jeffery. Per capire la volontà di Hendrix nel registrare il disco perfetto, basta pensare che lui e Mitchell registrarono più di 50 versioni di Gypsy Eyes durante tre sessioni in studio e che era sempre scontento di come suonava la sua voce.
Il disco vede la partecipazione di diversi musicisti come Chris Wood e Steve Winwood dei Traffic, il futuro batterista dei Band of Gypsys, Buddy Miles, il bassista dei Jefferson Airplane, Jack Casady, e l’ex organista di Bob Dylan, Al Kooper. Anche il rapporto con Noel Redding si affievolì, infatti la sua partecipazione alla produzione dell’album fu ridotta al minimo, addirittura nella canzone “1983… (A Merman I Should Turn to Be)”, è Hendrix stesso a suonare il basso, lasciando fuori Redding.
Anche per la copertina Hendrix aveva le idee chiare, infatti scrisse una lettera alla Reprise Records descrivendo come avrebbe dovuto essere. L’idea era di utilizzare una foto a colori, scattata da Linda Eastman, la quale ritrae la band seduta assieme a dei bambini sopra una scultura tratta dal romanzo Alice Nel Paese Delle Meraviglie situata a Central Park, a New York. Per l’edizione statunitense, la Reprise Records ignorò la richiesta di Hendrix, utilizzando come copertina una foto che ritrae il chitarrista in primo piano, virato in giallo e rosso, opera di Karl Ferris. Nel Regno Unito, la Track Records invece utilizzò come copertina una foto che ritraeva 20 donne completamente nude, alcune sedute, altre sdraiate, su uno sfondo nero con i seni in evidenza e con in mano un ritratto di Jimi Hendrix. L’impatto sull’opinione pubblica britannica fu pessimo e alcuni negozi iniziarono ad esporre il disco con la parte interna della copertina apribile messa verso l’esterno. Hendrix stesso rimase imbarazzato per la fotografia e questo è uno dei motivi per cui tutte le stampe attuali del disco riportano la copertina americana: la copertina venne censurata e sostituita con quella della Reprise Records.
Il disco venne pubblicato come doppio album, dalla Reprise Records negli Stati Uniti il 16 settembre 1968. L’album ebbe ben presto un successo notevole, entrando nella classifica americana e raggiungendo il 1º posto, diventando così l’unico album di Hendrix a conquistare la vetta della classifica. Nel Regno Unito l’album fu pubblicato dalla Track Records il 26 ottobre del 1968, entrando nella classifica britannica e raggiungendo il 6º posto. Nel Resto d’Europa fu la Polydor Records a pubblicare il disco. Nei Paesi Bassi l’album si posizionò al 75º posto in classifica, in Norvegia al 13º posto mentre in Francia raggiunse il 2º posto.

Tracce

Lato A
1 And the Gods Made Love – 1:21
2 Have You Ever Been – 2:12
3 Crosstown Traffic – 2:26
4 Voodoo Chile – 14:59
Lato B
1 Little Miss Strange (Noel Redding) – 2:50
2 Long Hot Summer Night – 3:30
3 Come On (Let the Good Times Roll) (Earl King) – 4:10
4 Gypsy Eyes – 3:46
5 Burning of the Midnight Lamp – 3:44
Lato C
1 Rainy Day, Dream Away – 3:43
2 1983… (A Merman I Should Turn to Be) – 13:46
3 Moon, Turn the Tides…Gently Gently Away – 1:03
Lato D
1 Still Raining, Still Dreaming – 4:24
2 House Burning Down – 4:35
3 All Along the Watchtower (Bob Dylan) – 4:01
4 Voodoo Child (Slight Return) – 5:14

Formazione

Jimi Hendrix – chitarra solista, ritmica, slide e acustica, voce, pianoforte, tastiere, basso, percussioni, kazoo
Mitch Mitchell – batteria, percussioni, voce
Noel Redding – basso, chitarra, voce

Marc Bolan ci lasciava

(Stoke Newington, 30 settembre 1947 – Londra, 16 settembre 1977)

Oggi si ricorda la morte di Marc Bolan, nome d’arte di Mark Feld, cantante e chitarrista inglese, leader della band glam rock inglese Tyrannosaurus Rex, (il cui nome verrà successivamente abbreviato in T-Rex), dal 1967 all’anno della sua morte, avvenuta in un incidente stradale nel 1977.
Artista in vita piuttosto sottovalutato, è oggi comunemente considerato il fondatore del movimento glam rock, poi portato al successo da David Bowie. Figlio di un camionista, Marc Bolan crebbe a Hackney, nell’East London, e in seguito visse a Wimbledon. In giovanissima età si appassiona a Gene Vincent e a Chuck Berry e diventa Mod. Adolescente ribelle, all’età di quattordici anni viene espulso da scuola. Per un breve periodo fa il modello e nel 1967 si unisce alla band proto-punk John’s Children, di discreto successo negli show dal vivo, ma dalle vendite scarse. Il singolo scritto da Bolan, “Desdemona“, avrebbe forse potuto ottenere qualche successo, se la BBC non lo avesse censurato per il verso “lift up your skirt and fly”. Quando la band si scioglie, Bolan comincia a scrivere i pezzi neo-romantic che appariranno nei primi album dei T-Rex.
Marc Bolan formò i Tyrannosaurus Rex nell’agosto del 1967. Accompagnato dal percussionista Steve Peregrin Took iniziò ad esibirsi in duo acustico con occasionali omaggi a Gene Vincent e Eddie Cochran. La combinazione tra la chitarra acustica di Bolan e il suo distintivo stile vocale, i bonghi di Took e un assortimento di vari tipi di percussioni, compresi strumenti per bambini, procurò alla band un certo seguito nella scena underground. Il DJ John Peel fu loro amico e li aiutò a traghettare la band verso apparizioni più prestigiose.
A partire dal 1974 per Marc Bolan incomincia un periodo difficile: subisce la perdita dei componenti della formazione storica del suo gruppo, (il primo ad andarsene sarà Bill Legend), licenzia il produttore del gruppo Tony Visconti dopo l’insuccesso discografico dell’album “Zinc Alloy and the Hidden Riders of Tomorrow“, e divorzia dalla moglie June Child. Inoltre la salute di Bolan durante questo periodo va peggiorando a causa della sua dieta sregolata, (che lo farà aumentare notevolmente di peso), e della sua dipendenza alla cocaina, (che gli procurerà un attacco cardiaco alla fine del 1974).
Sempre nel 1974, Marc Bolan conosce, durante un tour negli Stati Uniti, la cantante soul statunitense Gloria Jones, con la quale intreccerà una relazione, e dalla quale avrà un figlio chiamato Rolan (nato nel 1975).
Nel 1977 tuttavia Bolan riesce ad uscire dalle dipendenze che aveva collezionato negli anni precedenti e risistema la formazione della sua band, che inciderà un album con il quale torna in classifica. Nell’autunno dello stesso anno presenta un programma televisivo intitolato con il suo nome che gli ridarà la popolarità che aveva riscosso durante il periodo di maggior successo dei T-Rex.
Marc Bolan muore all’alba del 16 settembre 1977, due settimane prima del suo trentesimo compleanno. Stava tornando a casa dopo aver trascorso la notte in un ristorante con la sua findanzata Gloria Jones, quando l’automobile su cui viaggiava, (una Mini viola guidata da lei), andò contro un albero, dopo che la conducente ne perse il controllo a causa dello scoppio di uno pneumatico.
Bolan era solito citare diversi modelli di automobili nelle sue canzoni, ma non aveva mai preso la patente di guida. Temeva infatti di morire prematuramente in un incidente stradale. Attualmente il luogo dell’incidente, nel distretto londinese di Barnes, è stato trasformato in una sorta di santuario, chiamato Bolan’s Rock Shrine. Qui è stato posto, a partire dal 2002, (l’anno del venticinquesimo anniversario della morte), un busto di Marc Bolan, scoperto durante la cerimonia dal figlio Rolan.

Esce “Asylum

16 settembre 1985: “Asylum” è il tredicesimo album dei Kiss, pubblicato per l’etichetta discografica Mercury Records.
È definito, assieme al precedente “Animalize“, come l’album più duro degli anni ottanta. “Asylum” presentava infatti brani con sonorità prettamente heavy metal, come “King Of The Mountain“, “I’m Alive“, “Love’s a Deadly Weapon“, affiancati da altri brani più di facile ascolto come “Who Wants To Be Lonely” e “Tears Are Falling“, il brano più noto del disco che venne trasmesso molto in radio negli anni ottanta. In evidenza il chitarrista Bruce Kulick, musicista dotato di grande tecnica che nel settembre del 1984 aveva sostituito Mark St. John. Le differenze rispetto all’album precedente rivelano un sound leggermente più pulito e convenzionale.

Tracce

1 “King Of The Mountain” – 4:17
2 “Any Way You Slice It” – 4:02
3 “Who Wants To Be Lonely” – 4:01
4 “Trial By Fire” – 3:25
5 “I’m Alive” – 3:43
6 “Love’s a Deadly Weapon” – 3:29
7 “Tears Are Falling” – 3:55
8 “Secretly Cruel” – 3:41
9 “Radar For Love” – 3:25
10 “Uh! All Night” – 3:43

Formazione

Gene Simmons – Basso, chitarra ritmica nei brani 2 e 4 voce principale o secondaria
Paul Stanley – Chitarra ritmica, basso nel brano 7, voce principale o secondaria
Bruce Kulick – Chitarra solista o ritmica, voce secondaria
Eric Carr – Batteria, voce secondaria

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