L’ almanacco di Rock by Wild – 19 agosto
5 Ricorrenze per il 19 agosto
Nasce Ginger Baker
(Londra, 19 agosto 1939 – Canterbury, 6 ottobre 2019)
Oggi si ricorda il compleanno di Peter Edwars “Ginger” Baker, batterista inglese che ha fatto parte di diversi gruppi, raggiungendo la massima popolarità con i Cream.
Nel 1991 è stato inserito nella Hollywood Rock Walk of Fame.
Il giovane Baker, soprannominato Ginger per via della sua chioma rossa, mostrò da piccolo uno spiccato interesse per le corse in bicicletta, interesse che attorno ai quindici anni si spostò verso la musica, in particolare per il jazz. Era ancora studente di scuola quando cominciò col suo primo strumento, la tromba, e seguì lezioni di teoria musicale e di solfeggio. Spostata l’attenzione dai fiati alle percussioni, il suo modello divenne il percussionista jazz Phil Seaman, considerato il miglior batterista sulla scena inglese degli anni cinquanta. Un vero talento naturale, Ginger Baker si ispirò a Seaman condendo la propria tecnica strumentale di forza e aggressività generata dall’indole ribelle che lo caratterizzava; e già a sedici anni partecipò al suo primo tour.
Dopo aver suonato in diverse jazz band dell’epoca, fra le quali quella di Terry Lightfoot e quella di Acker Bill, fece convergere il proprio interesse musicale in direzione del British Blues, approdando alla scuola di Alexis Korner. Fu chiamato dal celebre bluesman britannico e da Cyril Davies a suonare nel loro gruppo Blues Incorporated, dove Baker fece la conoscenza del sassofonista e organista Graham Bond, di un giovane bassista, Jack Bruce, e del un virtuoso del sassofono Dick Heckstall-Smith, musicisti, in particolare i primi due, che avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella sua vita musicale. Baker, Bruce e Bond, fuoriusciti dal gruppo di Korner, nel 1963 formarono assieme a Heckstall-Smith, la Graham Bond Organization, una formazione di jazz-blues che acquistò una grande reputazione fra gli appassionati del genere soprattutto per l’alto livello delle esecuzioni dal vivo.
Esaurita l’esperienza con la Graham Bond Organization a metà degli anni sessanta, Ginger Baker andò in cerca di altri approdi. Avendo avuto modo di seguire da vicino il gruppo radunato attorno all’altro grande bluesman inglese, John Mayall, ed essendo rimasto impressionato dall’emergente chitarrista Eric Clapton, gli propose di mettere su un gruppo al quale si aggregò un terzo elemento di grande valore di cui entrambi avevano conosciuto le capacità, il bassista Jack Bruce. Il gruppo che nacque dall’incontro dei tre si chiamò Cream e in breve diventò un fenomeno musicale e culturale che presto scalò le classifiche e che nei concerti live dette modo a Baker di esibirsi in lunghi assolo e diventare un modello per la schiera di batteristi a lui contemporanei e di quelli che allora muovevano i primi passi.
I Cream non potevano durare a lungo a causa delle tre personalità estremamente spiccate che spesso avevano difficoltà a convivere, (specialmente Baker e Bruce), e si sciolsero nel 1968. L’esperienza successiva di Ginger Baker fu con il supergruppo dei Blind Faith, che annoverava anche Eric Clapton, Rick Grech al basso e l’appena ventenne, ma già navigato Steve Winwood. L’avventura durò solo sette mesi, e dai cocci del supergruppo sorse il Ginger Baker’s Air Force, una formazione di dieci elementi che mescolava blues, jazz, rock e musica etnica africana e in cui il batterista si ricongiungeva con Graham Bond, mentre accoglieva quel Phil Seaman che era stato la sua ispirazione giovanile. Ma anche questa esperienza non durò più di un anno. Baker volle studiare da vicino la musica africana e si recò in Nigeria, dove ebbe modo di incrociare Fela Kuti e Paul McCartney che in quel periodo incideva a Lagos Band on the Run, e da quegli anni in poi il batterista visse una serie di esperienze in sodalizi con musicisti vari, fra i quali il chitarrista Adrian Gurvitz e il bassista Bill Laswell.
Durante la prima metà degli anni ottanta ebbe un periodo di stacco e si rifugiò in una fattoria italiana, in Toscana, vicino al paese di Larciano. Si esibì al Pistoia Blues Festival del 1984 in un concerto in onore di Alexis Korner insieme al chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page. Tornò poi a incidere assieme a musicisti inglesi, americani e africani.
La riemersione in grande stile si ebbe nel 1994, anno in cui incise un pregevole album, “Going Back Home“, affiancato dal bassista Charlie Haden e dal chitarrista Bill Frisell; e successivamente, con il gruppo BBM, assieme a Bruce e al chitarrista Gary Moore volle ripercorrere i territori musicali che trent’anni prima erano stati battuti dai Cream. Trasferitosi negli Stati Uniti a metà degli anni novanta, si unì al trombettista Ron Miles e insieme a lui nel 1997 registrò “Coward of the Country“, con una formazione base che comprendeva – oltre che Baker e Miles, Fred Hess ai sassofoni, Eric Gunnison al pianoforte e Artie Moore al basso. Nel 2005 si è esibito alla Royal Albert Hall in una serie di concerti con Bruce e Clapton per una storica Cream reunion. Nel 2016 per gravi problemi al cuore Ginger Baker era stato costretto ad annullare tutti i suoi impegni. E’ stato ricoverato in ospedale nel settembre 2019 in condizioni critiche, ed è morto il 6 ottobre a 80 anni.
- NEW YORK – OCTOBER 25: Eric Clapton (L) and Ginger Baker of Cream perform onstage at Madison Sqaure Garden October 25, 2005 in New York City. (Photo by Scott Gries/Getty Images)
Nasce Ian Gillan
(Hounslow, 19 agosto 1945)
Oggi festeggia il compleanno Ian Gillan, famoso cantante inglese dei Deep Purple. Agli esordi, negli anni ’60, militò con l’amico Roger Glover negli Episode Six, per poi confluire nei Deep Purple.
Nel 1970 fu scelto per interpretare il ruolo di Gesù nella versione su disco del celebre musical Jesus Christ Superstar. Gillan non partecipò alla prima di Broadway il 12 ottobre 1971, e rifiutò il ruolo di “Gesù” nella versione cinematografica dell’opera: fu sostituito rispettivamente da Jeff Fenholt e da Ted Neeley.
Gillan ha fatto parte della formazione classica e più amata dei Deep Purple, la Mark II, dal 1970 al 1973, per poi tornare per la “reunion” dal 1984 al 1989 ed infine stabilmente dal 1993 in poi.
Negli anni ’70, dopo essere uscito dalla band, mise insieme la Ian Gillan Band, dopo la quale formò un gruppo chiamato semplicemente Gillan, e successivamente (1983) prese il posto di Ronnie James Dio nei Black Sabbath per l’album “Born Again“.
Gillan ha origini scozzesi, (il padre era originario del quartiere di Govan a Glasgow), ed ha frequentato la stessa scuola in cui ha studiato Pete Townshend degli Who.
Per sua stessa ammissione, è molto affezionato a “Child in Time” (canzone di “In Rock“, che ha reso famose le sue “urla”), tanto da farne una versione jazz nel suo primo album solista e far promettere a Glenn Hughes, (bassista dei Deep Purple arrivato in sostituzione di Roger Glover), che era la voce più acuta del duo formato con David Coverdale, di non riprodurre mai la canzone dal vivo. La promessa non è mai stata infranta.
Appassionato di calcio, Gillan è tifoso del Queen’s Park Rangers F.C.
Il 6 marzo 2008 esce l’album “One Eye To Morocco” su etichetta earMUSIC/edel. Il disco è stato composto insieme al collaboratore di vecchia data Steve Morris e mostra, oltre al lato più rock per cui Gillan è famoso, influenze soul e R&B.
E’stato impegnato in un progetto musicale di beneficenza denominato “Who Cares”, nel quale compaiono tra gli altri anche Toni Iommi, Nicko McBrain e Jon Lord. Con il gruppo sono stati pubblicati due singoli, “Out of My Mind” e “Holy Water“, finalizzati ad aiutare una scuola di musica in Armenia, che Gillan aveva, insieme a Iommi, contribuito a costruire anni prima.
Da qualche anno si esibisce con orchestre filarmoniche locali, rispolverando vecchi e nuovi classici dei Deep riarrangiati, ma anche i brani del suo ultimo album.
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Nasce Jonh Deacon
(Oadby, 19 agosto 1951)
Oggi è il compleanno di John Richard Deacon. Dal 1971 al 1997, (anno in cui si ritirò dal mondo della musica), è stato il celebre bassista dei Queen. Oltre al basso, Deacon ha suonato in alcune occasioni anche la chitarra, la batteria e le tastiere, ed è stato autore di vari successi della band come “Another One Bites the Dust“, “I Want to Break Free” e “You’re My Best Friend“.
Deacon si avvicinò alla musica in età adolescenziale ed entrò a far parte dei Queen nell’ottobre 1970. Era il più giovane dei quattro componenti della band e, prima di arruolarsi nel gruppo, terminò gli studi in elettronica al Chelsea College, condotti molto seriamente dal bassista. Dei quattro, John era il più introverso, schivo e timido, ma questa sua caratteristica lo esaltava ancora più di quanto non si possa credere: nei Live dei Queen, Deacon era sempre sotto i riflettori e partecipava intensamente alla riuscita dei concerti.
Pur non essendo un autore particolarmente prolifico, ha firmato alcuni tra i più grandi successi del gruppo. John era l’unico dei quattro a non saper cantare: nei concerti il suo microfono era sempre tenuto a volume ridotto, in modo che potesse solo contribuire ai cori, e la sua voce fosse poco udibile. Tuttavia, in alcune esibizioni, come quella all’Earls Court del ’77, può essere, facendo molta attenzione, ascoltata in “Somebody to Love” e “In the Lap of the Gods… Revisited“, la sua voce che va leggermente in contrasto con quella del chitarrista Brian May. Ha fatto sentire la sua voce anche in “Don’t Stop Me Now“, partecipando ai cori nei ritornelli, e in “Liar“, sempre nel Live all’Earls Court ’77.
Il suo basso diventa predominante in pezzi quali Under “Pressure“, “Crazy Little Thing Called Love“, “A Kind of Magic“, “Dragon Attack“, “Breakthru“, “Bicycle Race“, “Another One Bites the Dust” e “The Invisible Man“.
Essendo un esperto ingegnere elettronico, costruì spesso componenti per gli strumenti della band. Tra le altre, realizzò con parti prelevate da un giradischi Philips e con una cassa hi-fi in massello il Deacy Amp, un piccolo amplificatore artigianale che veniva saturato da un Dallas Rangemaster, uno dei primi treble booster, per ottenere il caratteristico sound che si può apprezzare soprattutto nell’album “Queen II“. Deacon è stato spesso descritto come il membro tranquillo della band e gli altri dissero che era responsabile della maggior parte delle finanze. La sua ultima apparizione pubblica con la band fu ad un evento di beneficenza per l’AIDS nel 1997, e la sua ultima partecipazione diretta con i Queen fu con la registrazione di “No-One but You (Only the Good Die Young)“.
Secondo il suo amico Robert Ahwai, “John aveva perso suo padre quando era molto giovane. Soffriva di depressione dopo la morte di Freddie Mercury e io non sono sicuro che ne sia mai venuto fuori”.
La Sunday Times Rich List, nel 2011, stimò che Deacon aveva un patrimonio di 65 milioni di sterline o circa 103 milioni di dollari.
Deacon, sporadicamente, suonava la chitarra in alcuni album, così come in diverse prestazioni acustiche. Alcune delle parti di chitarra in “Hot Space” sono opera di Deacon, che utilizza una Fender Telecaster. Di tanto in tanto suonava col sintetizzatore le proprie composizioni e spesso componeva al pianoforte, suonandone uno elettrico per la sua “You’re My Best Friend“. Lo si vede anche suonare il pianoforte a coda nel video di “Spread Your Wings“, anche se, diversamente da Mercury, non lo suona nella versione in studio.
Dopo aver suonato dal vivo con i Queen per altre tre volte, al Freddie Mercury Tribute Concert il 20 aprile del 1992, in un concerto di beneficenza con Roger Taylor a Midhurst il 18 ottobre 1993, e in occasione dell’apertura del Ballet Bejart a Parigi il 17 gennaio 1997 eseguendo solo “The Show Must Go On” con Elton John come cantante, prese la decisione di ritirarsi dalla musica, riunendosi ai suoi compagni solo nell’ottobre 1997 per la registrazione del brano “No-One but You (Only the Good Die Young)“, incluso nell’album “Queen Rocks” pubblicato un mese dopo.
Nasce Steve Grimmett
(Swindon, England 19 agosto 1959 – 15 agosto 2022)
Si ricorda oggi il compleanno di Steve Grimmett, cantante heavy metal che ha iniziato la sua carriera con la sua prima band, i Medusa, prima di diventare noto nei Grim Reaper. Grimmett è poi entrato negli Onslaught per un breve periodo, prima di formare i Lionsheart e in tempi più recenti la The Steve Grimmett Band ed i GrimmStine. Con i Grim Reaper ottenne un grande successo in tutto il mondo con tre album in studio.
Nei mesi di agosto e settembre 2013 Grimmett ha prodotto e registrato per la band britannica grunge-metal, Burnthru, il loro secondo album, “Faithless“. Nel novembre del 2011, in concomitanza con la loro serie di concerti in Grecia e Cipro, i Grim Reaper hanno pubblicato l’EP live “Live in Europa“, con brani classici della band. Il gruppo è apparso anche come headliners dello British Steel Festival a Londra e co-headliners nei festival Heavy Sound in Belgio nel 2013. Al cantante è stata amputata una gamba nel gennaio 2017, a seguito di un’infezione contratta mentre si trovava in tour in Sud America.
Nasce Joey Tempest
(Upplands Väsby, 19 agosto 1963)
Oggi compie gli anni Joey Tempest, pseudonimo di Rolf Magnus Joakim Larsson, voce solista e principale autore dei testi e delle musiche degli Europe. Frequenta la Odenslunda skola, ma già da piccolissimo è appassionato di musica. Il suo primo idolo fu Elton John. Grazie all’aiuto della sorella incomincia a suonare il piano e la chitarra, suonando poi per i suoi compagni di classe o per i suoi amici nella cantina di casa. La sua prima band sono i Made in Hong Kong, notevolmente influenzata dallo stile degli Sweet e degli Slade: canta e suona la chitarra, il basso all’occorrenza.
La tappa successiva sono i Roxanne, i cui intenti erano davvero seri. Incontra casualmente John Norum nel 1979, a soli sedici anni, e si unisce ai Force; di lì a poco avrà iniziò la storia, quella che porterà gli Europe ai vertici della scena musicale internazionale.
Tra le altre vicende riguardanti gli Europe, è da ricordare che nel 1985 Joey fa il suo debutto come produttore della sorella di John Norum, Tone Norum: oltre a ciò, canta nei cori e suona tutti gli strumenti, eccetto alcuni assoli di chitarra e batteria. Il singolo “Stranded” diviene una hit, una canzone sullo stile degli Europe, molto più soft e tendente al pop. Nello stesso anno Joey scrive la canzone “Give a Helping Hand“, in favore dei disagiati etiopi, registrata dalla Swedish Metal Aid, una band composta dai migliori hardrockers svedesi. Il produttore del singolo è Kee Marcello.
Nel 1992 invece, il cantante collabora ancora con John Norum in “Face the Truth“, con Joey che canta in “We Will Be Strong” e partecipa alla scrittura di “Counting on your love“.
Nell’anno 1997 pubblicò, insieme al soprano Anna Maria Kaufmann, il singolo “Runnig With a Dream“, seconda canzone “Overture: Blame it on the moon“, che divenne l’inno. Le sue vicende sono dunque intimamente legate a quelle degli Europe essendo stato lui, per la gran parte del tempo, il solo artefice del loro successo, l’unico autore di musiche e testi.
Gli anni ’90 lo hanno visto impegnato in un progetto solista basato su un brusco cambio di genere, con il passaggio dall’hard rock al country rock, che però ha riscontrato un successo limitato. Per tutti questi anni è rimasto nell’ombra dei ricordi delle meteore anni ’80, come del resto il suo gruppo, di cui era leader e frontman.
E’ tornato sulle scene dopo la reunion degli Europe avvenuta nel 2003, con l’album “Start From the Dark” che ha riscosso un buon successo commerciale.
Dopo il ritorno con gli Europe, la sua presenza in pubblico non è più segnata dall’acconciatura vistosa e trucco pesante, ma da un look essenziale e “scuro”, decisamente heavy e che richiama i tempi del primo album “Europe” del 1983.
Ad ottobre del 2007 ha avuto un figlio, James Joakim (che lui chiama “Jamie”), e nel 2014 è nato il suo secondo figlio, Jack.