L’almanacco di Rock by Wild – 19 gennaio
7 Ricorrenze per il 19 gennaio
Nasceva Janis Joplin
(Port Arthur, Texas, USA, 19 gennaio 1943 – Hollywood, Los Angeles, California, USA, 4 ottobre 1970)
Oggi si ricorda il compleanno della cantante Janis Lyn Joplin. Divenuta nota verso la fine degli anni ’60 come cantante del gruppo Big Brother and the Holding Company, e successivamente per i suoi lavori da solista. La sua carriera continuò fino alla morte per overdose all’età di 27 anni.
La rivista statunitense Rolling Stone la pone al 28º posto della lista dei 100 artisti più importanti della storia e al 28º della classifica del 2008 dei 100 cantanti più importanti di tutti i tempi.
Riconosciuta e ricordata per l’intensità delle sue interpretazioni, nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame.
Nasce Rod Evans
(Slough, UK, 19 gennaio 1947)
Oggi compie gli anni Rod Evans, noto per essere stato il primo cantante dei Deep Purple. Dopo aver suonato con Ian Paice nei MI 5 e nei Maze, è cofondatore dei Deep Purple nel 1968, band nella quale milita sino all’arrivo di Ian Gillan, nel 1969.
Con i Deep Purple realizza i primi tre album. In seguito, dopo la pubblicazione di un singolo come solista, “Hard To Be Without You“/”You Can´t Love A Child Like A Woman“, il cantante entra a far parte dei Captain Beyond, formati da ex componenti di band illustri, con i quali registra i primi due album, prima di lasciare il gruppo nel 1973.
Nel 1980 forma una band chiamata Deep Purple (che non aveva nulla a che fare con l’omonima band, tra l’altro si è sciolta nel 1976), e questo gli procura qualche problema legale (risarcimento di $672,000 alla band ed esclusione dai futuri profitti derivanti dai primi tre album della band).
Nel 2002 è stato pubblicato un album live dei Captain Beyond, intitolato “Far Beyond a Distant Sun“. Il materiale è del 1973, quando Evans era ancora nel gruppo.
Nasce Jeff Pilson
(Lake Forest, Illinois, USA, 19 gennaio 1959)
Oggi è il compleanno di Jeff Pilson, noto soprattutto per aver fatto parte della band Dokken, ma anche di altre band come i Dio, Michael Schenker Group, War & Peace e Foreigner. Ha anche lavorato con l’ex chitarrista dei Dokken, George Lynch, in un progetto chiamato Lynch/Pilson e nella band Wild Horses (da non confondere con l’omonima band britannica).
Pur ricoprendo il ruolo di bassista Jeff è polistrumentista, suonò anche negli Steel Dragon, una band composta apposta per il film Rock Star del 2001 del quale facevano parte anche il chitarrista Zakk Wylde e il batterista Jason Bonham.
Pilson è stato anche il produttore della band heavy metal Benedictum.
Nasceva Mikio Fujioka
(19 gennaio 1981 – 5 gennaio 2018)
Si ricorda il compleanno di Mikio Fujioka, chitarrista delle giapponesi Babymetal, noto al pubblico come Ko-Gami (Piccolo dio). Le Babymetal sono un gruppo di idol giapponesi che unisce la musica j-pop (o più precisamente l’idol music) alle sonorità tipiche della musica heavy metal, creato nel 2010 dall’agenzia di talenti Amuse.
Il loro album di debutto, dal titolo omonimo, è stato pubblicato nel 2014 e si è classificato alla quarta posizione della classifica Oricon e al secondo della classifica Billboard Japan. Il gruppo definisce il proprio stile musicale come un nuovo genere chiamato kawaii metal (kawaii significa “carino”) e lo identifica come un «connubio di idol music e heavy metal, in quanto il loro stile teen pop giapponese si fonde a vari generi dell’heavy metal.
Mikio Fujioka è morto all’età di 36 anni in seguito ad una caduta accidentale da una postazione di osservazione astronomica.
Esce “Blow Up Your Video“
19 gennaio 1988: “Blow Up Your Video” è il decimo album degli AC/DC.
Dopo la mediocrità dei due album precedenti, e in particolare di “Fly on the Wall“, la band riesce a cambiare direzione e ottenere un buon successo commerciale e di critica, grazie ad una produzione migliore e a dei brani più ispirati.
Il disco raggiunge i suoi punti migliori in “Heatseeker“, “That’s the Way I Wanna Rock n’ Roll“, “Kissin’ Dynamite” e “Two’s Up“. Alcuni lamentarono però un calo nella performance del singer Brian Johnson e in effetti il disco non riuscì a convincere appieno come i lavori di successo del periodo 1977-1981. Il tour mondiale che seguì in effetti vide il gruppo proporre soltanto due brani dall’ultimo album.
Tracce
1 Heatseeker – 3:51
2 That’s the Way I Wanna Rock n’ Roll – 3:46
3 Meanstreak – 4:09
4 Go Zone – 4:27
5 Kissin’ Dynamite – 4:00
6 Nick of Time – 4:18
7 Some Sin For Nuthin’ – 4:12
8 Ruff Stuff – 4:30
9 Two’s Up – 5:22
10 This Means War – 4:24
Formazione
Brian Johnson – voce
Angus Young – chitarra solista
Malcolm Young – chitarra ritmica
Cliff Williams – basso
Simon Wright – batteria
Esce “So Far, So Good… So What!“
19 gennaio 1988: “So Far, So Good… So What!” è il terzo album della thrash metal band statunitense Megadeth.
Dopo l’abbandono di Poland e Samuelson, nei Megadeth entrano Chuck Behler alla batteria e Jeff Young alla chitarra.
“So far…” è un disco che prosegue positivamente la carriera dei Megadeth, collocandoli sull’altare dell’heavy metal.
Si comincia con “Into the Lungs of Hell” (nei polmoni dell’Inferno), canzone interamente strumentale tutta incentrata su un’atmosfera oscura.
Questa canzone introduce “Set The World Afire“. Cambi di tempo numerosi, riff intricati e potenti con un suono tagliente sia delle chitarre che della voce di Mustaine, la canzone è nel chiaro stile “progressivo” dei Megadeth. Il testo è contro la guerra, il nucleare e le armi di distruzione di massa, le quali, secondo Mustaine, ci porteranno alla rovina e alla distruzione della razza umana e di tutto il mondo. Gli assoli di Mustaine e Young sono ben strutturati, toccando il blues per quelli brevi, fino al solo finale più veloce e dall’anima rock.
Segue la cover dei Sex Pistols, “Anarchy in the U.K.“, intitolata per l’occasione “Anarchy in the USA“. Da notare gli assoli di Young e la presenza dell’ex chitarrista della sopracitata band Steve Jones.
La quarta traccia, “Mary Jane“, mostra influenze di Black Sabbath e Mercyful Fate. Tema del brano è la storia di una ragazza, sepolta viva dal padre perché accusata di stregoneria, che torna a tormentare il genitore e ad avvisare gli amici; la canzone comincia lenta, con un riff portante, fino a culminare nella seconda parte, veloce, con cambi di tempo e assoli di Mustaine e Young. Ellefson dà un tocco oscuro alla song ed è da segnalare la prestazione vocale di Mustaine.
“502” è una canzone incentrata sull’impatto e la velocità, non disdegna la tecnica con un riff circolare e intricato come quello del ritornello nella prima parte della canzone. La canzone si conclude con un veloce assolo di batteria di Behler con il sottofondo di suoni striduli di chitarra.
Dopo “502” abbiamo “In My Darkest Hour“, uno dei brani più celebri del quartetto. Ispirata alla tragica scomparsa di Cliff Burton (unica persona con cui Mustaine andava d’accordo, quando militava nei Metallica), la canzone è un inno a reagire alle avversità della vita, a non chiudersi nel nichilismo e a lasciare tutto il “male” nell’ora più buia (“Darkest Hour“, appunto). L’intensità tra cupezza (qui si sentono influenze dei Sabbath), lirismo, malinconia e tristezza della prima parte è unita alla rabbia di reagire della seconda. L’assolo conclusivo di Mustaine è ottimo e la sezione ritmica accompagna degnamente il pezzo. La prestazione vocale di Mustaine si presenta calda, malinconica e disperata.
“Liar” evidenzia l’influenza punk, anche se sempre nel classico stile Megadeth. In questo brano Mustaine se la prende con Chris Poland, accusato di avergli rubato e venduto delle chitarre per acquistare della droga; non fa altro che coprirlo di insulti, insieme alla sua famiglia. Secondo una voce molto diffusa negli anni ’80 il pezzo sarebbe “dedicato” a Kirk Hammett dei Metallica, accusato da Mustaine di essere un poser, un chitarrista fasullo, ladro e appunto bugiardo, dato che, secondo il fulvo axe-man, avrebbe utilizzato delle parti di chitarra da lui scritte ai tempi della sua permanenza nel gruppo di San Francisco, attribuendosene la paternità.
Il disco si conclude con “Hook In Mouth“. È un urlo di protesta contro il P.M.R.C., il comitato di censura delle canzoni (dal quale molte band metal, tra cui i Megadeth, vennero bersagliate), ma si allarga anche a tutto un discorso sulla libertà di espressione, sulla manipolazione del potere riguardo alla storia e su come veniamo trattati come schiavi. Il ritornello ricorda un inno da stadio e usa le lettere della parola libertà (Freedom) per mostrare come essa, in realtà, venga negata.
Tracce
Versione Originale
1 Into the Lungs of Hell (Mustaine) – 3:29
2 Set the World Afire (Mustaine) – 5:48
3 Anarchy in the U.K. (Sex Pistols cover) (Lydon, Jones, Matlock, Cook) – 3:00
4 Mary Jane (Mustaine, Ellefson) – 4:25
5 502 (Mustaine) – 3:28
6 In My Darkest Hour (Mustaine, Ellefson) – 6:16
7 Liar (Mustaine, Ellefson) – 3:20
8 Hook in Mouth (Mustaine, Ellefson) – 4:40
Versione rimasterizzata
1 Into the Lungs of Hell (Mustaine) – 3:22
2 Set the World Afire (Mustaine) – 5:48
3 Anarchy in the U.K. (Sex Pistols cover) (Lydon, Jones, Matlock, Cook) – 3:01
4 Mary Jane (Mustaine, Ellefson) – 4:24
5 502 (Mustaine) – 3:29
6 In My Darkest Hour (Mustaine, Ellefson) – 6:26
7 Liar (Mustaine, Ellefson) – 3:20
8 Hook in Mouth (Mustaine, Ellefson) – 4:48
9 Into the Lungs of Hell (Paul Lani Mix) (Mustaine) – 3:31
10 Set the World Afire (Paul Lani Mix) (Mustaine) – 5:52
11 Mary Jane (Paul Lani Mix) (Mustaine, Ellefson) – 4:08
12 In My Darkest Hour (Paul Lani Mix) (Mustaine, Ellefson) – 6:11
Formazione
Dave Mustaine – voce, chitarra
Jeff Young – chitarra
David Ellefson – basso, cori
Chuck Behler – batteria, percussioni
Altri musicisti[modifica | modifica wikitesto]
Steve Jones – assolo di chitarra in Anarchy in the U.K.
Ci lasciava Ted McKenna
(Lennoxtown, Scozia, UK, 10 Marzo 1950 – Londra, UK, 19 gennaio 2019)
Si ricorda la morte di Edward ‘Ted‘ McKenna, batterista scozzese che inizia la carriera suonando nei Tear Gas e The Sensational Alex Harvey Band. Ha lavorato anche per diversi artisti internazionali, tra cui Rory Gallagher 1978-1981, con Greg Lake & Gary Moore nella The Greg Lake band 1980-1981, nei Michael schenker Group 1981-1984, con Ian Gillan e nel 1975 a un album solista per il cantante dei Nazareth, Dan McCafferty. Sebbene sia noto soprattutto come musicista rock, Ted ha lavorato anche con il maestro dal jazz, John Etheridge. Ted McKenna muore il 19 gennaio 2019, all’età di 68 anni, di un’emorragia durante un’operazione di routine per un’ernia.