Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’almanacco di Rock by Wild – 20 maggio

5 Ricorrenze per il 20 maggio

Nasceva Joe Cocker

(Sheffield, 20 maggio 1944 – Crawford, 22 dicembre 2014)

Oggi si ricorda il compleanno di Joe Cocker, all’anagrafe John Robert Cocker, cantante britannico noto per la sua voce roca ed energica, la sua grande energia durante le esibizioni e per le sue rivisitazioni di canzoni già famose. Era noto anche per il suo virtuoso utilizzo del falsettone, unito ad una voce graffiante e molto profonda. Cocker nasce a Sheffield, da Harold Cocker, un funzionario, e Magde Lee. L’origine del soprannome Joe, secondo diverse testimonianze familiari, nacque da un gioco chiamato “Cowboy Joe”, a cui egli amava molto giocare. Da bambino fu fortemente influenzato dalla musica di Ray Charles e Lonnie Donegan. Dopo un qualche successo in Gran Bretagna con il singolo “Marjorine“, la sua fama scoppia con la sua versione di “With a Little Help from My Friends“, un’altra cover beatlesiana stavolta dall’album “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band“. Questa versione, con Jimmy Page alla chitarra solista, diviene prima nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968. Nel 1969 canta a Woodstock e la sua interpretazione del brano di Leon Russell, “Delta Lady” è un nuovo successo. Continua la sua serie di cover dei Beatles nel 1970 con una versione di “She Came In Through the Bathroom Window” dall’album “Abbey Road“. Mentre il suo successo in Gran Bretagna comincia a scemare, entra nelle classifiche statunitensi con “Cry Me a River” e “Feelin’ Alright“; nel 1970, la sua versione live di “The Letter dei Box Tops“, che appare nell’album dal vivo “Mad Dogs & Englishmen“, è il primo hit che raggiunge la Top Ten USA. Nel 1969 appare all’Ed Sullivan Show. La sua interpretazione ha spesso un’intensità fisica, spesso presa in giro da John Belushi nei suoi spettacoli: al Saturday Night Live ci fu anche un duetto improvvisato tra di loro, in una puntata in cui Cocker era ospite.
Nel 1970 con altri quaranta artisti, fra musicisti e coristi, affronta la tournée statunitense di “Mad Dogs and Englishmen“. La tournée prosegue anche in Europa e, alla fine del 1970, tocca anche Milano con un concerto al Velodromo Vigorelli dove è accompagnato da quasi tutta la band del tour statunitense. All’inizio degli anni settanta la sua carriera si blocca per una serie di problemi soprattutto legati all’abuso di alcol e droga, che valsero a Cocker lo spiacevole soprannome di “Mad Dog”; Cocker ritorna però grazie all’emozionante singolo “You’re So Beautiful“, (scritta da Billy Preston), arrivata al numero cinque delle classifiche statunitensi. I problemi con gli eccessi non tardarono però a farsi risentire fin quando Cocker non cadde in depressione e la sua carriera ebbe una brusca rottura, aggravata anche da un grosso debito con la A&M. Dopo quasi un decennio di anonimato, nella prima metà degli anni ottanta la sua carriera tornò a spiccare il volo con la sua versione di “You Can Leave Your Hat On“, scritta da Randy Newman, nella colonna sonora del film 9 settimane e ½. È di inizio decennio però il duetto “Up Where We Belong“, (brano scritto da Buffy Sainte-Marie e Will Jennings), e cantato con Jennifer Warnes dal film Ufficiale e gentiluomo; Oscar per la miglior canzone). Nel 1983 vince il Grammy Award come “miglior performance di un duo o gruppo” per “Up Where We Belong“, brano cantato con Jennifer Warners. Più in là nel tempo arriveranno “Unchain My Heart“, “When the Night Comes“, “N’oubliez jamais” e la ballata “That’s All I Need to Know” firmata da Eros Ramazzotti e presente nell’album “Across from Midnight” di cui, nel 1998, si è realizzata la versione duetto, (con lo stesso autore romano), “That’s All I Need to Know / Difenderò“, inserito nell’album “Eros live” di Ramazzotti. Il 3 giugno 2002, Cocker ha eseguito al Party at the Palace la sua versione di “With a Little Help from My Friends“, accompagnato da Phil Collins e Brian May. La rivista statunitense Rolling Stone nel 2008 lo ha posto al 97º posto della classifica dei 100 cantanti più importanti di tutti i tempi. Ha poi inciso un nuovo album nel 2010, “Hard Knocks” uscito il 5 ottobre dello stesso anno. Il disco, il primo di inediti dopo otto anni, è prodotto da Matt Serletic, già al lavoro con Carlos Santana e Matchbox Twenty. L’interprete inglese lo ha presentato il 14 novembre 2010 al Palasharp di Milano, durante l’unica tappa italiana del suo tour europeo autunnale. Cocker e Serletic tornano a lavorare insieme due anni dopo: viene infatti pubblicato il 6 novembre 2012, “Fire It Up“, il nuovo disco del cantante di Sheffield. All’album segue un tour mondiale che durerà tutto il 2013. Joe Cocker muore il 22 dicembre 2014, a 70 anni, nel suo ranch a Crawford, in Colorado (USA) per cancro ai polmoni.

Esce “Unmasked”

20 maggio 1980: “Unmasked” è l’ottavo album registrato in studio dal gruppo hard rock statunitense Kiss, pubblicato per l’etichetta discografica Casablanca Records. Si tratta dell’ultimo album registrato dai Kiss con la formazione originale prima della riunione del 1996. Tuttavia Peter Criss non suona la batteria in nessuna traccia pur essendo accreditato e comparendo nella copertina. Il posto del batterista fu preso da Anton Fig, (che aveva già suonato quasi tutte le parti di batteria nell’album precedente), che non viene accreditato nelle note di copertina. Con “Unmasked” i Kiss continuano ad utilizzare le stesse sonorità vicine alla musica pop e disco che avevano caratterizzato l’album precedente senza riscuotere lo stesso successo di “Dynasty” e causando l’ulteriore perdita del pubblico rock nonché alcune spaccature tra i fans della band stessa. Il gruppo girò per l’album un video promozionale del brano “Shandi“, nel quale apparve per l’ultima volta prima della riunione del 1996 Peter Criss alla batteria. Il posto di Peter Criss fu preso nel giugno del 1980 da Eric Carr, la cui prima apparizione fu durante un’esibizione (in playback) alla televisione tedesca di due brani dell’album, “Talk To Me” e “She’s So European“.

Tracce

1 Is That You? – 3:55
2 Shandi – 3:33
3 Talk To Me – 4:00
4 Naked City – 3:49
5 What Makes The World Go ‘Round – 4:14
6 Tomorrow – 3:16
7 Two Sides of the Coin – 3:15
8 She’s So European – 3:30
9 Easy As It Seems – 3:24
10 Torpedo Girl – 3:31
11 You’re All That I Want – 3:04

Credited Personnel

Paul Stanley – rhythm guitar, vocals, bass guitar on “Tomorrow”
Ace Frehley – lead guitar, vocals, bass guitar on “Talk to Me”, “Two Sides of the Coin” and “Torpedo Girl”
Gene Simmons – bass guitar, vocals
Peter Criss – drums (credit only)

Uncredited Personnel

Anton Fig – drums
Vini Poncia – backing vocals
Tom Harper – bass guitar on “Shandi”

Esce “Power of the Night”

20 maggio 1985: “Power of the Night” è il terzo album della band heavy metal Savatage. Il disco si mantenne in linea con i primi due lavori proponendo, però, una miglior resa sonora dovuta al sostanzioso budget stanziato dalla nuova casa discografica che permise, anche, di avvalersi della produzione di Max Norman. Al termine del tour promozionale, il bassista Keith Collins verrà sostituito dal più esperto Johnny Lee Middleton. Middleton sarà, da questo momento, l’unico membro stabile a rimanere nella band in tutte le sue incarnazioni future.

Tracce

1 Power of the Night – 5:14
2 Unusual – 4:27
3 Warriors – 4:03
4 Necrophilia – 3:36
5 Washed Out – 2:13
6 Hard for Love – 3:59
7 Fountain of Youth – 4:31
8 Skull Session – 3:21
9 Stuck on You – 3:10
10 In the Dream – 4:15

Formazione

Jon Oliva – voce
Criss Oliva – chitarra
Keith Collins – basso
Steve Wacholz – batteria

Viene registrato “Hear ‘n Aid”

20/21 maggio 1985: Hear ‘n Aid è un progetto musicale ideato da Ronnie James Dio, Jimmy Bain e Vivian Campbell a scopo di beneficenza per l’Africa. In realtà si tratta solo di un singolo brano intitolato “Stars“, che vede la partecipazione di noti artisti della scena heavy metal anni ottanta. Gli autori dell’omonimo brano sono i già citati Bain, Campbell e Ronnie James Dio. Il 20 e 21 maggio del 1985, 40 artisti si riunirono agli studios della A&M Records a Hollywood, California per registrare l’album “Stars“. Il progetto includeva celebri personaggi di band della scena heavy metal come Dio, Quiet Riot, Iron Maiden, Mötley Crüe, Twisted Sister, Queensrÿche, Blue Öyster Cult, Dokken, Night Ranger, Judas Priest, W.A.S.P., Rough Cutt, Y&T, King Kobra, Spinal Tap. All’interno dell’album sono contenuti anche altri brani live di band come Kiss, Y&T, Motörhead, Accept, Rush, Scorpions e Jimi Hendrix. Esiste anche un videoclip realizzato durante le registrazioni.

Artisti

Voce
Eric Bloom (Blue Öyster Cult)
Ronnie James Dio (Dio)
Don Dokken (Dokken)
Kevin DuBrow (Quiet Riot)
Rob Halford (Judas Priest)
Dave Meniketti (Y&T)
Paul Shortino (Rough Cutt)
Geoff Tate (Queensrÿche)

Cori

Tommy Aldridge (Ozzy Osbourne)
Dave Alford (Ratt, Rough Cutt)
Carmine Appice (Vanilla Fudge, King Kobra)
Vinny Appice (Dio, Black Sabbath)
Jimmy Bain (Rainbow, Dio)
Frankie Banali (Quiet Riot)
Mick Brown (Dokken, Lynch Mob)
Vivian Campbell (Dio)
Carlos Cavazo (Quiet Riot)
Amir Derakh (Rough Cutt)
Buck Dharma (Blue Öyster Cult)
Brad Gillis (Night Ranger)
Craig Goldy (Giuffria)
Chris Hager (Rough Cutt)
Chris Holmes (W.A.S.P.)
Blackie Lawless (W.A.S.P.)
George Lynch (Dokken, Lynch Mob)
Yngwie Malmsteen (Steeler, Alcatrazz)
Mick Mars (Mötley Crüe)
Dave Murray (Iron Maiden)
Vince Neil (Mötley Crüe)
Ted Nugent (Amboy Dukes, Damn Yankees)
Eddie Ojeda (Twisted Sister)
Jeff Pilson (Dokken, Dio, Foreigner)
David St. Hubbins (Spinal Tap)
Rudy Sarzo (Quiet Riot, Ozzy Osbourne, Whitesnake)
Claude Schnell (Ratt, Rough Cutt, Dio)
Neal Schon (Journey, Santana, Bad English, Hardline)
Derek Smalls (Spinal Tap)
Mark Stein (Vanilla Fudge)
Matt Thorr (Ratt, Rough Cutt, Jailhouse)

Chitarra

Dave Murray (Iron Maiden)
Adrian Smith (Iron Maiden)
Craig Goldy (Giuffria)
Vivian Campbell (Dio)
Carlos Cavazo (Quiet Riot)
Buck Dharma (Blue Öyster Cult)
Brad Gillis (Night Ranger)
Craig Goldy (Dio)
George Lynch (Dokken)
Yngwie Malmsteen (Steeler, Alcatrazz)
Eddie Ojeda (Twisted Sister)
Neal Schon (Journey)

Basso

Jimmy Bain (Dio)

Batteria

Vinny Appice (Dio)
Frankie Banali (Quiet Riot)

Tastiere

Claude Schnell (Rough Cutt, Dio)

Lista tracce

Stars – Hear ‘n Aid
Up To The Limit – Accept
On The Road – Motorhead
Distance Early Warning – Rush
Heavens On Fire – Kiss
Can You See Me – Jimi Hendrix
Hungry For Heaven – Dio
Go For The Throat – Y&T
Zoo – Scorpions

Ray Manzarek ci lasciava

(Chicago, Illinois, USA, 12 febbraio 1939 – Rosenheim, 20 maggio 2013)

Oggi si ricorda la morte di Raymond Daniel Manzarek Jr. Chicago, tastierista dei The Doors. Ray comincia a prendere lezioni di pianoforte già in tenera età. All’epoca suonava già con i suoi fratelli, Rick e Jim, in una piccola band chiamata Rick & the Ravens, ma ben presto i suoi due fratelli abbandonano l’esperienza musicale, mentre Ray e Morrison fondano ufficialmente i Doors, nel settembre 1965. Alla batteria un giovane John Densmore, alla chitarra Robby Krieger, dei ragazzi entrambi conosciuti a un corso di meditazione trascendentale. In realtà, sia nelle esecuzioni dal vivo sia nel primo album, grazie alla sua buona tecnica, Manzarek fu anche pianista-“bassista”, utilizzando un Rhodes Piano Bass appoggiato sul top piatto dell’organo, (un Vox Continental e successivamente un Gibson G101). Questo gli permetteva di gestire la linea di basso con la mano sinistra e l’organo con la destra. In questo modo l’organo fu sempre suonato su ottave alte, dando alla melodia quel suono deciso e tagliente che gli rese tanta fortuna. Ray fu inoltre autore di molte delle melodie alla tastiera della famosa band, tra le più importanti, oltre alla celeberrima “Light My Fire“, ricordiamo “Riders on the Storm“, “The Crystal Ship“, “When the Music’s over“, “L.A. Woman” e “Strange Days“.
Negli ultimi periodi dei Doors, Ray cambiò la tastiera, utilizzando un G-101 Combo Gibson Kalamazoo keyboard. Cantò, inoltre, nei brani “Close to you” in versione live e “You Need Meat“, più negli album “Other Voices” e “Full Circle“, pubblicati dopo la morte di Jim Morrison. Dopo lo scioglimento della band nel 1972, Ray continuò un’attivissima carriera musicale, cominciando già due anni dopo con un album solista, “The Golden Scarab“, e proseguendo insieme a Iggy Pop, ad un riadattamento dei Carmina Burana di Carl Orff. Il suo maggior risultato artistico dopo i Doors, lo ottenne come tastierista del gruppo punk rock X, nel 1980, e come produttore discografico della band inglese Echo & the Bunnymen nel periodo 1982-1987. Partecipò quindi con numerosi gruppi musicali statunitensi come, ad esempio, i Nite City. Nel 1998 scrisse e pubblicò un libro di memorie “Light My Fire: La mia vita con i Doors“. Nel 2001, insieme all’ex chitarrista dei Doors, Robby Krieger, formò il gruppo Manzarek-Krieger, altrimenti detto The Doors of the 21st Century. La formazione aveva come cantante Ian Astbury, Angelo Barbera al basso e Stewart Copeland dei Police alla batteria, che in seguito fu rimpiazzato da Ty Dennis, mentre Densmore si chiamò fuori dal progetto. Il gruppo partecipò a una serie di concerti e nel 2003 realizzò il DVD “The Doors of the 21st Century: L.A. Woman Live“. Nel 2011, Manzarek-Krieger collaborarono col giovane deejay di musica elettronica dubstep Skrillex nel brano “Break’n A Sweat“. Nello stesso anno, Manzarek fece la sua ultima apparizione in Italia al Pistoia Blues Festival, dove suonò insieme a Krieger in occasione dei 40 anni dalla morte di Jim Morrison. Il 20 maggio 2013, Manzarek morì dopo una lunga battaglia contro un cancro al dotto biliare, all’ospedale di Rosenheim in Germania, all’età di 74 anni.

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