L’ almanacco di Rock by Wild – 21 agosto
Mike Howe (Taylor, 21 agosto 1965 – Eureka, 26 luglio 2021)
Si ricorda la nascita di Mike Howe, cantante dei Metal Church. Ha iniziato la sua carriera come cantante nella band Hellion, rinominata poi Snair una volta trasferiti a Los Angeles, prima di entrare a far parte dei più conosciuti Heretic con i quali pubblica l’album “Breaking Point” nel 1988. Viene notato dai Metal Church in quel momento alla ricerca di un cantante e, una volta entrato nella band, registra l’album “Blessing In Disguise“. Prenderà parte anche ai successivi album “The Human Factor” e “Hanging In The Balance” per poi lasciare la band e abbandonare il mondo della musica. Nel 1998 Kurdt Vanderhoof, chitarrista dei Metal Church, confermerà il definitivo ritiro di Howe dal mondo della musica. Ma nel 2015 a sorpresa Howe ritorna nei Metal Church per registrare l’album “XI” e partecipare al relativo tour. Sarà lo stesso cantante a dichiarare in un’intervista che si era allontanato dalla musica perché quel mondo non lo soddisfaceva più e per dedicarsi alla famiglia. I buoni rapporti con Vanderhoof hanno però fatto sì che tornassero a collaborare insieme fino all’ultimo album della band, “From the Vault“, pubblicato nel 2020. Mike Howe muore in California il 26 luglio 2021 all’età di 55 anni. Sconosciute le cause della morte.
6 Ricorrenze per il 21 agosto
Nasce Glenn Hughes
(Cannock, Staffordshire, 21 agosto 1952)
Oggi è il compleanno di Glenn Hughes, bassista e cantante britannico soprannominato, dai fan, The Voice of Rock. È noto per lo stile vocale che unisce elementi rock, soul e rhythm’n’blues, e che lo accomuna ai grandi vocalist neri come Marvin Gaye e Stevie Wonder, (proprio quest’ultimo dichiarò di considerare Hughes il proprio “cantante bianco” preferito), e alla scena Motown. Ha al proprio attivo una vasta discografia solista, oltre che l’aver militato in gruppi storici come Trapeze, Deep Purple e Black Sabbath. Con la fine degli anni settanta iniziò il periodo peggiore dal punto di vista umano di Hughes che scivolò sempre più in una spirale di dipendenza dalle droghe, (in particolare cocaina), che gli tolsero la lucidità e la capacità di portare avanti dei progetti da solo e lo costrinsero ad agganciarsi ora a questo, ora a quell’artista.
Nel 1987, dopo essersi rimesso, Hughes cantò qualche brano per “Phenomena II” e l’anno seguente fece delle session con Don Dokken, (di cui resta solo qualche canzone bootleg). Parallelamente alla sua carriera solistica porta avanti numerose e prestigiose collaborazioni.
Al momento della morte dell’omonimo ex membro dei Village People, molti giornali riportarono la notizia confondendolo però con l’ex Deep Purple. Quest’ultimo dichiarò che persino i suoi genitori pensavano fosse morto a causa dell’erronea informazione.
Nel 1973 Hughes viveva a Roma vicino a Piazza Navona. Anche oggi, appena può, torna a Roma con la moglie Gabrielle o con amici italiani per farsi un giro a piedi per la capitale.
- Glenn Hughes, Jim Root to Appear on Orange Amps’ NAMM 2014 Booth
Nasce Steve Smith
(Whitman, 21 agosto 1954)
Oggi compie gli anni il batterista americano Steven Elliott “Steve” Smith. Durante il 1976 ha frequentato il Berklee College of Music a Boston, nel Massachusetts. È stato in tour con il violinista jazz Jean-Luc Ponty e con i Montrose prima di unirsi nel 1978 alla rock band Journey.
È stato il batterista dei Journey nel periodo di maggior successo del gruppo (1978-1985). Lasciò la band nel 1985, per poi tornarci nel 1996 con l’album “Trial by Fire“.
Tra il 1985 e il 1996 ha suonato in un gruppo chiamato The Storm.
Ha partecipato anche come session man alla registrazione di dischi di famosi artisti pop come Mariah Carey, Andrea Bocelli, Savage Garden, Bryan Adams, Claudio Baglioni, Zucchero, Corrado Rustici, Zakir Hussain. Inoltre Steve Smith ha anche suonato con vari artisti jazz come Mike Mainieri, Wadada Leo Smith, Tom Coster, Ahmad Jamal, Mike Stern, Scott Henderson, Frank Gambale, Stuart Hamm, Dweezil Zappa e molti altri. Ha anche un suo gruppo chiamato Vital Information.
Nel 2001 la rivista Modern Drummer ha annoverato Smith tra i 25 migliori batteristi di sempre. L’anno successivo è stato introdotto nella Modern Drummer Hall of Fame. Nel 2003 il suo DVD, prodotto dalla Hudson Music, è stato definito il migliore DVD educativo dell’anno. Inoltre nel 2003, Steve Smith ha registrato due album con il gruppo Buddy’s Buddies, un quintetto composto da musicisti che hanno suonato con Buddy Rich. Entrambi gli album furono registrati al famoso jazz club londinese Ronnie Scott’s. Recentemente, il quintetto Steve Smith and Buddy’s Buddies è stato ribattezzato Steve Smith’s Jazz Legacy, eseguendo tributi a molti altri batteristi jazz fra i quali Buddy Rich.
Nel 2011 ha partecipato al The World’s Greatest Drummer 2011.
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Nasce Serj Tankian
(Beirut, 21 agosto 1967)
Oggi festeggia il compleanno Serj Tankian, cantautore, polistrumentista, produttore discografico e pittore statunitense, cofondatore e frontman dei System of a Down. Tankian è considerato uno dei cantanti metal più dotati di sempre, capace di passare facilmente da un falsetto a un growl o a un cantato più pulito e melodico. Inoltre venne classificato alla posizione 26 della classifica stilata dalla rivista Hit Parader relativa ai migliori 100 cantanti metal di tutti i tempi. Oltre ad essere polistrumentista, ha esordito anche come poeta nel 2001 con la raccolta di poesie Cool Gardens, seguita dalla seconda raccolta Glaring Through Oblivion, e pubblicata dieci anni più tardi. Nel 2002 fondò, insieme con gli altri membri dei System of a Down, e con Tom Morello, (chitarrista degli Audioslave e Rage Against the Machine), un’organizzazione attivista politica no-profit chiamata Axis of Justice. Ha realizzato anche un album in collaborazione con il musicista armeno Arto Tunçboyacıyan (“Serart“) e l’omonimo album del collettivo jazz Jazz-Iz-Christ. Inoltre nel 2005 ha prodotto l’album “Enter the Chicken di Buckethead“, collaborando ai brani “We Are One” e “Waiting Hare“.
- Serj Tankian rehearsal for the 2002 MTV Video Music Awards Latin America at the Jackie Gleason Theater in Miami Beach, Florida,10/24/02. Photo by Frank Micelotta/Image Direct
Esce “Motörhead“
21 agosto 1977: “Motörhead” è il primo album ufficiale dell’omonima band, pubblicato dalla Chiswick Records. Il 1º aprile dello stesso anno, i Motörhead, dopo alcuni anni infruttuosi, decidono di fare il loro ultimo concerto al London Marquee Club di Londra. Avevano chiesto a Ted Carrol, uomo importante dell’etichetta Chiswick Records, di registrare quel concerto per posterità. Però, anziché il concerto, Carrol offrì alla band l’opportunità di registrare un singolo. Questa era la loro ultima opportunità e registrarono in soli due giorni l’intero disco. L’album permise al gruppo di rimanere insieme, anche se il loro grande successo arrivò solo nel 1979, con la pubblicazione dell’album “Overkill“.
Le canzoni scelte per l’album furono solamente otto, le quattro restanti della registrazione vennero inserite, tre anni più tardi, nell’EP “Beer Drinkers & Hell Raisers“. L’omonima title-track, scritta dal leader Lemmy quando militava ancora negli Hawkwind, fu scelta come primo singolo.
L’illustrazione di copertina rappresenta lo Snaggletooth, immagine creata dal grafico Joe Petagno e che in futuro sarebbe diventato il simbolo principale dei Motörhead.
Tracce
1 Motörhead – 3:13
2 Vibrator – 3:39
3 Lost Johnny – 4:15
4 Iron Horse/Born to Lose – 5:21
5 White Line Fever – 2:38
6 Keep Us on the Road – 5:57
7 The Watcher – 4:30
8 The Train Kept A-Rollin’ – 3:19
Formazione
Lemmy Kilmister – basso, voce,
“Fast” Eddie Clarke – chitarra
Phil “Philty Animal” Taylor – batteria
Robert Moog ci lasciava
(New York, 23 maggio 1934 – Asheville, 21 agosto 2005)
Oggi si ricorda la morte di Robert Albert Moog, ingegnere, inventore e imprenditore statunitense, fondatore dell’omonima azienda produttrice di sintetizzatori elettronici a tastiera, strumento del quale fu tra i pionieri. Nato a New York in una famiglia di origine tedesca (da cui la pronuncia /ˈmoʊɡ/ del suo cognome), si laureò in ingegneria elettronica alla Columbia University.
Fu l’inventore di uno dei primi sintetizzatori musicali a tastiera nel 1963, utilizzando le sonorità del Theremin. Esattamente dieci anni prima aveva visto in funzione un sequencer elettromeccanico, il Wall of Sound, costruito da Raymond Scott, probabilmente il primo compositore-inventore di strumenti e musica elettronica (suono e ritmo entrambi artificiali). I contatti con Scott, di ventisei anni più anziano, furono professionalmente importanti per Moog, come lui stesso riporta nelle sue memorie, citate sul sito ufficiale di Scott. A partire dalla fine degli anni sessanta i sintetizzatori di Moog divennero i più apprezzati e il nome stesso Moog si tramutò in sinonimo di sintetizzatore. Proprio nel momento in cui il modello Minimoog stava per ottenere successo internazionale, Moog dovette vendere la proprietà dell’azienda omonima per la produzione di strumenti musicali da lui fondata, rimanendone comunque il direttore.
Questo strumento permise l’uso di sonorità nuove, tracciando un’innovazione nella storia della musica rock. Importanti furono contributi di musicisti come Herbert Deutsch e Walter Carlos, (oggi Wendy Carlos), che lo aiutarono nella progettazione. Fu proprio di Walter Carlos il primo successo discografico, (basato sulle notazioni classiche di Bach), suonato interamente con il Moog.
Molti gruppi usarono il Moog e il Minimoog, tra i primi The Beatles, The Moody Blues e i Tangerine Dream. Tra gli utilizzatori che hanno reso più famoso questo sintetizzatore vi sono (specialmente) Keith Emerson e anche Rick Wakeman, oltre ad innumerevoli altri.
Nel mondo del jazz Sun Ra fu il primo ad usare il minimoog ricevuto dallo stesso Moog nel 1969. Si trattava di un prototipo del Model B, versione seminale del futuro modello commerciale.
Moog morì 21 agosto 2005 a causa di un tumore al cervello.
- ADVANCE FOR WEEKEND EDITIONS OF DEC. 30-31 –Synthesizer pioneer, Robert “Bob” Moog, holds a new Moogfooger synthesizer as he sits next to a 1971-era Minimoog synthesizer in his Asheville, N.C.. office, Wednesday. Dec. 13, 2000. Moog has been making and playing synthesizers for more than three decades. (AP Photo/Alan Marler)