L’almanacco di Rock by Wild – 21 marzo
12 Ricorrenze per il 21 marzo
Nasce Franco Mussida
(Milano, 21 marzo 1947)
Oggi compie gli anni il chitarrista Franco Mussida, famoso per essere un virtuoso dello strumento nonché membro fondatore della Premiata Forneria Marconi. Ha firmato molti dei loro più grandi successi, tra cui “Impressioni di Settembre” e, nell’ambito dell’arrangiamento e della produzione, molti dei brani di Fabrizio De André rivisti dalla PFM. È autore di progetti musicali legati al teatro e al mondo delle arti concrete (pittura e scultura) nonché scultore egli stesso dei Padelloni. È inoltre un ricercatore nell’ambito della pedagogia artistica e della comunicazione musicale. Impara a suonare la chitarra da solo a 9 anni, di nascosto, copiando i gesti del padre appassionato di musica. Scoperto, viene mandato dai genitori in una scuola privata dove studia chitarra classica per 5 anni. Nel frattempo perfeziona da autodidatta la sua tecnica sulla chitarra elettrica e i suoi tanti linguaggi. Completata nel 1961 l’allora scuola dell’obbligo (medie a orientamento industriale), all’età di soli 14 anni fa la sua prima tournée europea per le comunità italiane all’estero in un gruppo dal nome Tutto per i Ragazzi. A 30 anni, quando è già un musicista affermato, riprende privatamente gli studi perfezionandosi nella chitarra classica. Nel 1967 fa parte dei Grifoni di Gian Pieretti e Ricky Gianco, che poi cambierà nome in Quelli. Il loro primo vero successo fu “La Bambolina”, versione italiana di un noto brano di Michel Polnareff, con alla voce il futuro comico/attore Teo Teocoli. Dopo aver svolto il servizio militare in Marina nel biennio 1968-69 ritorna nel gruppo. Nel contempo svolge il lavoro di turnista, partecipando alle registrazioni di decine di dischi per i più grandi artisti e gruppi dell’epoca, tra cui Fabrizio De André (“La Buona Novella“), Lucio Battisti (“Mi Ritorni in Mente“), “Emozioni“, “Il tempo di morire” e la celeberrima “La canzone del sole“), Paolo Conte (“Bartali“), Francesco Guccini (“L’isola non trovata“), Angelo Branduardi (“Il ladro“), Adriano Celentano, i Nomadi, i Camaleonti, Albano e altri. In quell’anno, con i compagni di molte sessioni di registrazione Di Cioccio, Premoli e Piazza, dà vita ad un altro progetto, i Krel, che si ispiravano alla musica dei Vanilla Fudge. Nel 1971 dalla stessa formazione (con l’aggiunta di Mauro Pagani) nasce la Premiata Forneria Marconi. Dopo tanti anni di intenso lavoro, nel 2015, il compositore milanese ha deciso di lasciare il gruppo per dedicarsi alla attività di ricerca artistica e al Cpm Music Institute, di cui è presidente. Impegni, spiega lo stesso Mussida, che non gli consentono più di portare alla band il consueto apporto. La Pfm“, si legge in una nota del gruppo “per garantire la sua continuità, necessita di dedizione e di sempre nuove energie, anche per via dell’intensa attività sia in Italia, sia all’estero”.
Nasceva Eddie Money
(Brooklyn, New York, USA, 21 marzo 1949 – Los Angeles, California, USA, 13 settembre 2019)
Si ricorda oggi la nascita di Edward Joseph Mahoney, cantante, chitarrista, sassofonista e compositore statunitense, di genere rock.
La carriera musicale di Eddie Money iniziò quando, trasferitosi a Berkeley, in California, fu notato e posto sotto contratto dalla casa discografica Columbia Records. Negli anni settanta fu in classifica grazie a singoli come “Baby Hold On” e “Two Tickets to Paradise“. Il suo successo proseguì anche negli anni ottanta, grazie anche ai suoi video musicali, trasmessi frequentemente da MTV, tra i quali si ricorda in particolare “Shakin” e “Think I’m in LovMoney“. Ritornò nel mondo musicale dopo due anni di assenza nel 1986 con il disco di successo “Can’t Hold Back“, che presentò il celebre brano “Take Me Home Tonight“, che entrò in Top 10, oltre alla canzone “I Wanna Go Back“. Simile successo ebbe il successivo album “Walk on Water“, ma la sua carriera da “top 40” finì con il singolo “I’ll Get By” nel 1992, piazzatosi alla posizione numero 21. Durante gli anni novanta e nel nuovo millennio, Money continuò a pubblicare raccolte, presentando talvolta nuove tracce.e. La sua carriera entrò poi in declino a causa di alcune pubblicazioni di basso livello e ai problemi di dipendenza dalla droga che lo affliggevano. Il 24 agosto, Money rivela che gli è stato diagnosticato il carcinoma dell’esofago.
Nasce Stephen Coronel
(Manhattan, New York, USA, 21 marzo 1951)
Oggi è il compleanno di Stephen Coronel, famoso per essere stato l’ex chitarrista dei Wicked Lester, la prima band dove suonarono insieme i futuri Kiss, Gene Simmons (basso) e Paul Stanley (chitarra). Stephen è stato un amico di Gene Simmons dal 1963 ed è lui che fece conoscere i due leader della band americana mascherata, mettendo le radici della più grande hard rock band del mondo. Ha scritto insieme a Gene Simmons, allora Eugene Klein i brani “She” e “Goin Blind“. E’ stato anche un ex membro dei Long Island Sounds, Bullfrog Bheer, Tree, Cathedral, Coffee e Rainbow, band dove hanno militato anche Paul Stanley e Gene Simmons. Coronel poi ha formato la band, Lover. Coronel è stato arrestato il 26 settembre 2014 su cinque capi di sfruttamento sessuale di un minore. Un’inchiesta è stata lanciata quando la Task Force per i crimini contro i bambini di Internet del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha stabilito che la pornografia infantile è stata caricata da una residenza a Bluffton. Coronel è stato condannato a 6 anni di prigione il 27 aprile 2016 per lo sfruttamento sessuale di terzo grado di un minore e sta scontando la pena presso il Kershaw Correctional Institution in South Carolina.
Nasce Andy Parker
(Cheshunt, Hertfordshire, UK, 21 marzo 1952)
Oggi festeggia il compleanno Andy Parker, noto come il fondatore e attuale batterista della hard rock / heavy metal band, UFO. Parker iniziò a suonare quando aveva solo 7 anni. Dieci anni dopo, nel 1969 ha formato il suo primo gruppo rock con gli amici del liceo Phil Mogg e Pete Way, chiamato UFO. Parker ha avuto problemi di salute tra la fine del 2005 e all’inizio del 2007, e il suo posto era stato brevemente occupato da Jason Bonham. Attualmente vive, insieme alla moglie, in Texas.
Nasce Robert Sweet
(Lynwood, California, USA, 21 marzo 1960)
Oggi è il compleanno di Robert Sweet, batterista e fondatore, insieme al fratello Michael, nel 1982, della band christian metal band Stryper, allora ancora sotto il nome di Roxx Regime. La loro famiglia iniziò a convertirsi alla religione cristiana quando i due erano ragazzini, (Michael aveva 12 anni mentre Robert ne aveva 15), vedendo in Tv il telepredicatore Jimmy Swaggart, molto famoso negli Stati Uniti per le sue critiche alla musica rock e per le sue controverse dichiarazioni sull’omosessualità. Nella prima fase, il chitarrista C.C. DeVille, all’epoca attivo a Los Angeles con le band Screaming Mimi, St. James e Lace Slip, venne per un breve periodo coinvolto nella band, prima di fare strada con i Poison dal 1984. DeVille venne sostituito dal chitarrista Oz Fox, (Richard Martinez), un amico che avevano conosciuto alle scuole superiori. Con il nome di Roxx Regime, la band registrò sei tracce demo. Il cambiamento a Stryper avvenne nel 1983, quando Fox raggiunse la band. Il bassista Tim Gaines, nativo di Portland, aveva già militato nella band White Lace, Yankee Rose e Stormer, prima di raggiungere la band nell’agosto 1983. Adottarono il numero 777, il numero di Dio e della perfezione, in opposizione al 666, il numero di Satana, oltre ad adottare un abbigliamento composto da vestiti nei colori giallo e nero. Firmarono per la Enigma Records e nel 1984 pubblicarono l’EP “The Yellow and Black Attack“.
Nasce Share Pedersen
(Glencoe, Minnesota, USA, 21 marzo 1963)
Si ricorda oggi il compleanno di Sharon June Howe, nota come Share Pedersen, e attualmente come Share Ross, bassista statunitense, membro della rock band tutta al femminile delle Vixen. Si unisce alla band nel 1987, sostituendo la bassista originale Pia Maiocco. Con loro pubblica i due album “Vixen” (1988) e “Rev it Up” (1990) prima dello scioglimento nel 1991. Nel 1990 viene coinvolta nella superband di Los Angeles, Contraband, con la quale pubblica l’album omonimo “Contraband” nel 1991. Nel 1997 la Pedersen declina l’invito alla riunione delle Vixen, in quanto già impegnata col gruppo Bubble, dove milita anche il marito, l’ex batterista della band The Dogs D’Amour, Bam Bam. Nel 1999 insieme al marito partecipa alla riunione dei Dogs D’Amour, con la quale registra l’album “Happy Ever After” nel 2000, suonando basso e tastiere. In seguito cambia nome in Share Ross e torna nei Bubble. Nel 2010 ha suonato per una sola notte in una cover band LA Nookie, con la futura compagna delle Vixen, la vocalist Lorraine Lewis dei Femme Fatale. Share Pedersen, ha registrato con il batterista dei Ratt in quel periodo Bobby Blotzer nell’album omonimo dei Contraband. Nel 2012 Share si ricongiunge alla formazione storica delle Vixen.
Esce “Restless Breed“
21 marzo 1982: “Restless Breed” è il quarto album del gruppo heavy metal statunitense, Riot. Uscito nel 1982, è il primo album della band americana con alla voce Rhett Forrester, (1956 – 1994), subentrato al cantante originale Guy Speranza. Oltre ad un ispirato songwriting, degna di nota è proprio la particolare ed istrionica voce di Forrester, in grado di conferire alle composizioni un suono marcatamente più aggressivo, rispetto a quello degli album precedenti, senza per questo snaturarne i contesti melodici. L’album include la cover “When I Was Young” degli Animals qui riproposta in versione heavy metal. Le edizioni in CD di “Restless Breed“, pubblicate da High Vaultage e successivamente da Metal Blade, includono come materiale aggiuntivo l’EP dal vivo “Riot Live“, anch’esso del 1982, che comprende le seguenti canzoni: “Hard Lovin’ Man“, “Showdown“, “Loved by You“, “Loanshark“, “Restless Breed“, “Swords and Tequila“.
Tracce
1 “Hard Lovin’ Man” – 2:48
2 “C.I.A.” – 3:43
3 “Restless Breed” – 5:11
4 “When I Was Young” – 3:25
5 “Loanshark” – 4:10
6 “Loved by You” – 5:37
7 “Over to You” – 5:37
8 “Showdown” – 3:49
9 “Dream Away” – 3:43
10 “Violent Crimes” – 2:30
Formazione
Rhett Forrester – Voce
Mark Reale – Chitarra
Rick Ventura – Chitarra
Kip Lemming – Basso
Sandy Slavin – Batteria
Esce “Power & the Glory“
21 marzo 1983: “Power & the Glory” è il quinto album dei Saxon, uscito per l’etichetta discografica Carrere Records. È il primo disco in studio per il batterista Nigel Glockler, che aveva già debuttato nel tour di “Denim and Leather” e nella conseguente testimonianza dal vivo “The Eagle Has Landed“. Il produttore Jeff Glixman era così entusiasta del materiale proposto dal gruppo da spronarlo a suonare in sala prove nella maniera più “dal vivo” possibile e da insistere per suonare le tastiere (cosa fermamente rifiutata dal gruppo). La fama del gruppo all’epoca era tale che venne anche invitato al Festival di Sanremo 1983, dove si esibì con la canzone “Nightmare“.
Tracce
1 Power and the Glory – 5:57
2 Redline – 3:38
3 Warrior – 3:47
4 Nightmare – 4:25
5 This Town Rocks – 3:58
6 Watching the Sky – 3:43
7 Midas Touch – 4:13
8 The Eagle Has Landed – 6:56
Formazione
Biff Byford – voce
Graham Oliver – chitarra
Paul Quinn – chitarra
Steve Dawson – basso
Nigel Glockler – batteria
Esce “The Final Cut“
21 marzo 1983: “The Final Cut” è il dodicesimo album dei Pink Floyd. È l’ultimo album della band con Roger Waters in formazione, il quale è autore e voce solista di tutti i dodici pezzi, (David Gilmour si ritaglia un unico spazio al canto: la strofa di “Not Now John“). Proprio per tale motivo, nonché per l’assenza del tastierista Richard Wright, molti critici e fan dei Pink Floyd considerano in pratica questo album come un album solista di Waters, ne è la prova la frase scritta sul retro dell’album: “by Roger Waters, performed by Pink Floyd” (“di Roger Waters, eseguito dai Pink Floyd“). Alla registrazione dell’album non partecipa Richard Wright, allontanato dal gruppo da Waters per le divergenze che erano sorte tra i due negli ultimi tempi. L’album è chiaramente ispirato al rifiuto della guerra dopo quella delle Falkland, e dichiaratamente dedicato alla figura di Eric Fletcher Waters, padre di Roger, morto in Italia durante la seconda guerra mondiale. Sbarcato ad Anzio insieme alle truppe alleate il 23 gennaio del 1944, ha perso la vita nella confinante Aprilia, (teatro dello scontro più feroce con le truppe naziste), il 18 febbraio dello stesso anno. Come già accennato, il controllo di Waters sul gruppo ha ormai superato il limite. Se questo era evidente in “The Wall“, lo è ancora di più in “The Final Cut“. Nelle intenzioni dell’autore, il disco vuole essere un “requiem per il sogno del dopoguerra”, per tale motivo l’atmosfera è costantemente in bilico fra intimità e depressione, con prevalenza di ballate e momenti sinfonici. Alcuni brani del disco sono derivati dalle session di “The Wall” (il titolo originale del disco era infatti “Spare Bricks”, ovvero Mattoni Avanzati). Richard Wright, licenziato da Waters agli inizi del 1982, viene sostituito al piano e alle tastiere da Andy Bown e Michael Kamen. Il suono è molto diverso rispetto ai lavori precedenti, con lunghi passaggi (se non intere canzoni) dove la voce di Waters è accompagnata solo dal piano e dall’orchestra, e brani di carattere malinconico e intimista spesso anche di difficile esecuzione vocale, (come “The Fletcher Memorial Home” e “The Gunner’s Dream“). In questo disco viene utilizzato, per la prima volta, uno strumento di registrazione originale e innovativo: l’olofono, un particolare microfono ideato dal produttore italiano Umberto Maggi, Maurizio Maggi e da Hugo Zuccarelli, con la collaborazione del tecnico del suono Raffaele Rispo. Questo sistema simula il funzionamento dell’orecchio e permette all’ascoltatore, soprattutto con l’ausilio di cuffie, di ricostruire un’immagine tridimensionale del suono. La copertina dell’album mostra in alto a sinistra la sezione di un fiore di papavero, in Inghilterra fiore simbolo della Giornata del Ricordo. I quattro nastrini delle decorazioni militari sono dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra:
Distinguished Flying Cross fondo bianco con strisce diagonali viola;
1939-1945 Star tre strisce verticali di egual misura nei colori blu scuro, rosso ed azzurro
Africa Star fondo sabbia con strisce blu scuro, rossa ed azzurra
Defence Medal fondo arancio con bordi verde e sottili strisce di colore nero
Tracce
Lato A
1 The Post War Dream – 3:02
2 Your Possible Pasts – 4:22
3 One of the Few – 1:23
4 The Hero’s Return – 2:56
5 The Gunner’s Dream – 5:07
6 Paranoid Eyes – 3:40
Lato B
1 Get Your Filthy Hands Off My Desert – 1:19
2 The Fletcher Memorial Home – 4:11
3 Southampton Dock – 2:13
4 The Final Cut – 4:46
5 Not Now John – 5:01
6 Two Suns in the Sunset – 5:14
Formazione
Roger Waters – voce, basso, chitarra acustica
David Gilmour – chitarra elettrica; voce in Not Now John
Nick Mason – batteria
Collaboratori esterne
Michael Kamen – pianoforte, tastiere
Andy Bown – organo Hammond
Ray Cooper – percussioni
Andy Newmark – batteria in Two Suns in the Sunset
Raphael Ravenscroft – sassofono tenore in The Gunner’s Dream e Two Suns in the Sunset
The National Philharmonic Orchestra
Leo Fender ci lasciava
(Anaheim, California, USA, 10 agosto 1909 – Fullerton, California, USA, 21 marzo 1991)
In questo giorno si ricorda la morte del celebre liutaio americano Leo Fender, nome completo Clarence Leonidas Fender. Insieme a Gomez e Tavarez è stato il fondatore della Fender Musical Instruments Corporation. Fin da giovanissimo ha manifestato un vivo interesse per l’elettronica. Costruiva e riparava apparecchiature radio durante gli studi alle scuole superiori. Ottenuto il diploma, nel 1928, completò con successo gli studi in Economia al Fullerton Junior College.
Nel 1950 Fender e Fullerton inventarono la Esquire e la Broadcaster, prima chitarra elettrica di serie prodotta dalla Fender Electric Instrument Manufacturing Company. A causa di una disputa per conflitto del nome già adottato da un altro costruttore di strumenti musicali, la serie di batterie Gretsch Broadkaster, la chitarra Broadcaster fu rapidamente ribattezzata Telecaster, (così chiamata in omaggio alla nascente televisione) forse una delle chitarre elettriche più longeve della storia.
Con una semplice struttura, la Telecaster ha attirato l’interesse di nuove generazioni di chitarristi. La costruzione separata di manico e corpo e la loro unione per mezzo di viti (manico bolt-on) hanno diminuito in modo significativo i costi di produzione, rendendo accessibile a tutti l’acquisto di uno strumento di qualità; la sezione a V del manico permetteva di premere con il pollice le corde basse, e il corpo in frassino massiccio (solid body) eliminava il feedback, risolvendo i problemi di amplificazione.
Le innovazioni presenti sulla Stratocaster furono molteplici, fra le quali ricordiamo il ponte “tremolo”, che permetteva di realizzare effetti simili alla lap steel, e un circuito elettrico con tre pick-up, con quello al ponte posizionato “slanted” (in diagonale, per catturare delle frequenze acute in più).
Ma, a far diventare la Stratocaster una vera icona culturale, furono le linee moderne del suo design, il quale ricordava le auto dell’epoca anche nei colori, e la sua impugnatura ergonomica. Grazie a questo tipo di impugnatura, la chitarra aderiva meglio al corpo del musicista rispetto alla Telecaster.
Ironicamente Leo Fender non ha mai imparato a suonare la chitarra (sebbene suonasse il sassofono durante le scuole superiori), ma strinse ottimi rapporti con la comunità dei musicisti della California Meridionale. Beneficiò quindi di un approccio alla chitarra elettrica slegato dai preconcetti della tradizione e gli permise di costruire strumenti molto più accessibili del suo principale rivale Gibson Guitar Corporation.
Egli ha continuato a disegnare nuove chitarre e bassi elettrici come Jaguar, Jazzmaster e il Jazz Bass, soprattutto negli anni sessanta.
Nel 1965, in cattive condizioni di salute, Fender vendette la sua Fender Musical Instruments Corporation alla Columbia Broadcasting Corporation per 13 milioni di dollari.
Nel 1970 egli lavorò per la Music Man e nel 1979 fondò la G&L con il suo vecchio amico George Fullerton. Lavorò lì fino alla sua morte, che lo colse il 21 marzo 1991 a causa di complicazioni di malattia di Parkinson. Dal momento della sua morte, il suo ufficio è rimasto intatto, una stanza vetrata in mezzo alla fabbrica con quaderni e libri “aperti”; nessuno vi entra, solo persone selezionate, per pulire, una volta al mese.
John Fowler ci lasciava
(Stamford, Connecticut, USA, 21 novembre 1965 – Danbury, Connecticut, USA, 21 marzo 2008)
Si ricorda in questo giorno la morte di John Fowler, batterista degli Steelheart. Sostituì Jack Wilkinson poche settimane prima della registrazione dell’omonimo debutto del 1990, e registrò anche il secondo lavoro della band americana, intitolato “Tangled in Reins” del 1992. Il 22 marzo 2008 muore a soli 42 anni in un ospedale del Connecticut a causa di un aneurisma cerebrale dopo alcuni giorni di coma. Fowler, che non era più negli Steelheart militava nella band Voodoo Jets.
Gabriel “Negru” Mafa ci lasciava
(Timișoara, Romania, … 1975 – 21 marzo 2017)
Si ricorda la morte di Gabriel “Negru” Mafa, batterista nonchè fondatore della black metal band rumena Negura Bunget. Della vita privata di Negru, come pure di quella dei restanti componenti dei Negură Bunget, non si è a conoscenza. Egli, assieme a Hupogrammos Disciple, fondò nel 1994 i Wiccan Rede, che nel 1995 assumeranno il nome Negură Bunget e saranno il gruppo principale del batterista, con cui pubblicherà ad oggi un totale di 7 album. Negru prese parte, sempre al fianco di Hupogrammos, anche al progetto denominato Makrothumia, una band progressive/doom death metal fondata nel 1994 ma scioltasi dopo pochi anni. Negru è anche redattore della rivista musicale Negură Magazine/Music che fondò nel 2002 con Hupogrammos Disciple. E’ morto ieri all’età di 42 anni.