L’almanacco di Rock by Wild – 22 gennaio
8 Ricorrenze per il 22 gennaio
Nasce Steve Perry
(Hanford, California, USA, 22 gennaio 1949)
Oggi compie gli anni Stephen “Steve” Ray Perry, cantante, compositore e produttore discografico statunitense di origine portoghese.
È stato il cantante e compositore della rock band Journey, dal 1978-1987 e dal 1995-1998. Nacque ad Hanford in California, ma è di origini portoghesi. La sua famiglia infatti è originaria dell’isola di Pico nelle Azzorre.
La sua passione per la musica gli fu trasmessa da suo padre Ray, cantante a sua volta. Perry decise che sarebbe diventato un cantante quando all’età di 10 anni ascoltò all’autoradio della madre la canzone “Cupid” di Sam Cooke. A scuola fece parte della banda suonando le percussioni. Successivamente frequentò il College of the Sequoias a Visalia, dove divenne il primo tenore del coro. Proprio in questo periodo la madre lo incoraggiò a proseguire nel mondo della musica. Perry si trasferì quindi a Banta, una piccola cittadina agricola, dove fondò la sua prima band: gli Alien. Il progetto non durò molto a causa della morte prematura in un tragico incidente, del bassista Richard Michaels. Tornò quindi a Lemoore con la convinzione di non avere più niente a che fare con la musica. Iniziò a lavorare col padre nelle costruzioni edili. La madre però convinta della sua bravura lo spinse a rispondere ad un annuncio di Walter “Herbie” Herbert, manager della nascente band Journey. Herbert ascoltò una demo degli Alien, “If You Need Me, Call Me“, e dopo aver sentito le sue grandi doti vocali, pensò che fosse l’uomo giusto per rimpiazzare Robert Fleischman. Per non allarmare Fleischman, Steve fu portato in tour e presentato come il cugino portoghese di John Villanueva e facente parte della crew (gli addetti ai lavori).
Si esibì per la prima volta con i Journey in gran segreto, durante una prova tecnica a Long Beach (California), quando Fleischman era lontano dal palco. Ormai convinto della decisione presa, Herbert comunicò alla band il cambio di formazione, escludendo di fatto Robert Fleischman dai Journey. Perry portò alla band un suono più pop e fece il suo debutto pubblico il 28 ottobre 1977 a San Francisco, raccogliendo pareri contrastanti tra i fan abituati alle sonorità progressive rock e quelli che invece lo accolsero con entusiasmo.
Cantò con i Journey in ben nove album, da “Infinity” (1978) a “Trial by Fire” (1996).
Durante la sua carriera inoltre lavorò con artisti del calibro di Sammy Hagar e Jon Bon Jovi.
Prima dell’inizio del tour Trial By Fire, Perry ebbe un incidente alle Hawaii, rompendosi l’anca. Gli fu diagnosticata una situazione degenerativa delle ossa e gli fu detto che sarebbe stata necessaria una protesi. Il tour venne annullato e molti fan videro incerto il futuro della band. Fino al 1998 Perry non si operò e i due membri Jonathan Cain e Neal Schon gli posero un ultimatum: se non si fosse fatto operare, sarebbe stato sostituito da un altro cantante. I restanti membri della band, visto l’ottimo successo dell’album di due anni prima, erano impazienti di poter cominciare il tour e dal momento che Perry esitò ancora e non potendo garantire una costante presenza nel tour, fu sostituito con Steve Augeri. Uscì così definitivamente dal gruppo.
Durante il 1984, contemporaneamente alla pubblicazione di “Frontiers“, Perry rilasciò il suo primo album solista intitolato “Street Talk“.
Nel 1985 partecipò a USA for Africa, registrando assieme agli altri artisti la canzone “We Are the World“, e registrò la canzone “If Only For the Moment, Girl” per l’album “USA for Africa: We Are the World“.
Nel 1994 uscì “For the Love of Strange Medicine“, il suo secondo album solista che fu anch’esso un successo seguito da un breve tour.
Nel 1998 cantò le canzoni “I Stand Alone” e “United We Stand” per la colonna sonora del film “La spada magica – Alla ricerca di Camelot“, doppiando la voce del re per le parti cantate. Steve Perry apparve dopo anni di anonimato nel 2005 alla Hollywood Walk of Fame, dove dichiarò che le tensioni con i membri del gruppo erano ormai sparite, ma disse anche che il suo ritorno nella band non era possibile. Successivamente, in contrasto con quanto affermato precedentemente disse “Mai dire mai”, accendendo speranze su un suo possibile rientro nei Journey.
Negli ultimi anni Steve Perry ha composto canzoni per alcuni artisti, ha fatto rimasterizzare i suoi album e molti di quelli pubblicati con i Journey e ha partecipato a diverse iniziative.
Nasce Steve Riley
(Revere, Massachusetts, USA, 22 gennaio 1956 – 24 ottobre 2023)
Si ricorda il compleanno oggi di Steve Riley, batterista statunitense scomparso, noto per esser stato membro degli W.A.S.P., L.A. Guns e Keel. Inizialmente esordì come membro dei Keel, per un breve periodo nel 1984, per poi fare strada negli W.A.S.P. dal 1985 al 1987 pubblicando i dischi “The Last Command” (1985) e “Inside the Electric Circus” (1987), ma anche un live della band, e successivamente con gli L.A. Guns.
Ha collaborato anche con altre band come gli Shameless e Bigg Mouth.
Nasceva Michael Hutchence
(Crows Nest, Australia, 22 gennaio 1960 – Sydney, Australia, 22 novembre 1997)
Si ricorda oggi il compleanno di Michael Kelland John Hutchence, lo scomparso cantante e attore australiano, leader del gruppo musicale INXS.
Frontman dalla presenza carismatica, Hutchence portò avanti, oltre all’attività con gli INXS, altri progetti personali, sia come cantante solista, con due album “Max Q” e “Michael Hutchence“, pubblicato postumo, sia come attore in Cani nello Spazio, Frankenstein Oltre le Frontiere del Tempo e Limp.
Fu trovato morto il 22 novembre 1997 in una stanza di albergo a Sydney, apparentemente per asfissia autoerotica. L’autopsia lo ritenne suicidio, escludendo l’ipotesi di un incidente. Il suo grande amico Simon Le Bon del gruppo musicale inglese Duran Duran ancor prima della morte di Hutchence scrisse una canzone a lui dedicata per l’amicizia che li accomunava, intitolata “Michael, You’ve Got A Lot To Answer For” per l’album “Medazzaland” del 1997; la stessa fu cantata una sola volta dal vivo perché Le Bon scoppiò a piangere sentendosi troppo emotivamente preso dal brano.
Nasce Steve Adler
(Cleveland, Ohio, USA, 22 gennaio 1965)
Oggi compie gli anni Steven Adler, nato Michael Coletti, conosciuto anche come Steven “Pop-corn” Adler, primo vero batterista dei Guns N’ Roses, a sostituzione del primissimo batterista Rob Gardner. Egli fu chiamato dal suo amico d’infanzia Slash e suonò nell’EP “Live Like a Suicide” (1986) e negli album “Appetite for Destruction” (1987) e “G N’ R Lies” (1988).
Adler fece parte della band Road Crew formata nel 1983, vi facevano parte anche Slash e Duff McKagan. McKagan poi venne arruolato dai neonati Guns N’ Roses.
I Guns, poco dopo il loro esordio, vennero abbandonati dal batterista e chitarrista, e McKagan chiamò i suoi vecchi compagni con cui suonava dei Road Crew, Steven Adler e Slash, che entrarono anch’essi nei Guns poco tempo dopo e il progetto Road Crew ebbe fine.
I Guns N’ Roses ebbero un successo mondiale, ma molti dei loro membri ebbero problemi con la droga. Al contrario degli altri membri del gruppo, Steven però non si disintossicò dall’eroina e iniziò ad avere contrasti, soprattutto con Axl Rose, che fra le altre cose, lo accusò di aver mandato in overdose la sua ragazza. Nel 1990, la band iniziò la registrazione di “Use Your Illusion“, ma Steven non riusciva a suonare a causa della cura contro la dipendenza da eroina: l’unico brano che risulta essere stato suonato da lui fu “Civil War” e la leggenda narra che dovette provare ben 81 volte prima di riuscire a suonare e registrare la suddetta canzone. Steven disse che si era trattato “solo” di 20 o 30 volte. Il gruppo quindi lo cacciò e lo sostituì con l’ex batterista dei The Cult, Matt Sorum. Dopo il suo allontanamento, fece causa agli ex compagni ottenendo un risarcimento di due milioni di dollari, ma passò ancora molti anni a lottare contro la dipendenza e la depressione.
Nel 1991, riformò una nuova versione dei Road Crew senza Slash e McKagan. Nel ruolo di cantante c’era Davy Vain, frontman dei Vain ed il chitarrista Shawn Rorie. La band non durò molto, a causa dei problemi di Adler con la droga, ma una parte del materiale dei nuovi Road Crew verrà poi ripreso dai Vain, che si riunirono nel 1993.
Nel 2003 Adler fonda gli Adler’s Appetite, con cui suona principalmente canzoni dei Guns N’ Roses. Nonostante il ritorno in tour di Adler, a causa di contrasti interni, ad oggi il gruppo ha già subito vari cambi di formazione; nelle date italiane del suo tour europeo del 2006, la band era tutta formata da musicisti italiani.
Steven ha partecipato nel 2010 all’album “Slash” dell’omonimo chitarrista.
Nel 2012 forma la band ADLER con la quale incide l’album “Back From The Dead“, pubblicato in novembre, in cui sono presenti come ospiti Slash e John 5 e dal quale è stato estratto il singolo “The One That You Hated“.
Nasce Orianthi
(Adelaide, Australia, 22 gennaio 1985)
Compie oggi gli anni Orianthi Panagaris, meglio nota semplicemente come Orianthi, cantautrice e chitarrista australiana, famosa soprattutto per aver suonato con Michael Jackson e Alice Cooper. Ha suonato in diverse band da quando aveva 14 anni nel Regno Unito, dove è cresciuta, e in Francia. Il suo primo show di supporto è stato per Steve Vai, a 15 anni. Orianthi ha avuto l’opportunità di incontrare e suonare con Carlos Santana quando aveva 18 anni, nella sua città natale, al Memorial Drive. Ha suonato con Prince, ha fatto un video-clip per Panasonic HD, una canzone sul film Bratz, e ha suonato con Eric Clapton al Crossroads Guitar Festival. Orianthi è stata anche chitarrista solista di Michael Jackson ed è stata presente in tutte le prove per il suo This Is It Tour, prima della morte della popstar. Ha suonato e cantato alla cerimonia di commemorazione di Jackson il 7 luglio 2009. Nel 2010 partecipa alla registrazione del singolo benefico “We Are the World 25 for Haiti“. Nell’agosto 2011 entra a far parte della band di Alice Cooper come chitarrista solista, sostituendo Damon Johnson. Successivamente è apparsa come chitarrista di molti altri artisti, tra cui Michael Bolton, David A. Stewart e James Durbin. A partire da giugno 2014 si è esibita in una serie di concerti con Richie Sambora, durante i quali il duo ha reinterpretato i più grandi successi dei Bon Jovi. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo album solista, “Violet Journey“.
Rhett Forrester ci lasciava
(Tucker, Georgia, USA, 22 settembre 1956 – Atlanta, Georgia, USA, 22 gennaio 1994)
Oggi ricorre l’anniversario della morte dell’americano Rhett Forrester, noto per essere stato cantante dei Riot a partire dal 1981.
Con il gruppo newyorkese Riot ha pubblicato tre album: l’eccellente “Restless Breed” nel 1982, l’EP dal vivo “Riot Live“, sempre nel 1982, ed il roccioso “Born in America” nel 1983. Andando a sostituire il cantante originale Guy Speranza (1956-2003), con le sue qualità vocali e la sua presenza scenica, Forrester portò i Riot da una dimensione ancora in parte ancorata all’hard rock di matrice anni ’70 ad un sound marcatamente più heavy metal ed ebbe la possibilità di esibirsi in arene a supporto di artisti di grosso calibro quali Rainbow, Scorpions, KISS ecc.
A seguito della sua fuoriuscita e di problemi col management, i Riot si sciolsero. La band tenterà di riformarsi, sempre con Forrester alla voce, nel 1987, andando a provare, in alcune date dal vivo, alcune di quelle che successivamente diverranno le canzoni dell’acclamato “Thundersteel” salvo poi optare, per divergenze caratteriali, su Tony Moore come nuovo vocalist.
Dopo aver prestato la sua voce al primo album solista di Jack Starr (ex-chitarrista dei Virgin Steele), intitolato “Out of the Darkness” nel 1984, Forrester intraprende una propria carriera solista andando a realizzare due album dal titolo: “Gone With the Wind” e “Even the Score“. La canzone più celebre di questi due lavori è “Assume The Position” per la quale viene anche registrato un videoclip parzialmente censurato da MTV nelle scene più esplicite.
Punto di forza dello stile vocale di Rhett Forrester è la sua voce corposa dal timbro variegato ed istrionico che lo rende immediatamente riconoscibile. E’ definito come un incrocio tra Paul Rodgers ed il Robert Plant più selvaggio. Ad inizio anni ’80, gli viene conferito il titolo di miglior cantante dell’anno dalla rivista giapponese Burrn! Magazine.
Forrester dette avvio ai progetti Mr. Dirty e Dr. Dirty, ma poco dopo fu assassinato ad Atlanta, il 22 gennaio 1994, mentre tentava di opporre resistenza ad un tentativo di furto della sua automobile. Nel 1996 vedono la luce l’omonimo debutto della band Dogbone di Brian Jay, ex-Keel (registrato diversi anni prima, ma mai pubblicato in precedenza), ed il CD commemorativo “Hell Or Highwater“. Quest’ultimo è a metà strada tra un “best of” e una raccolta di inediti, dal momento che contiene anche il materiale al quale il cantante stava lavorando prima della sua dipartita. Nell’album è presente la toccante ballad “Love Song” dedicata dal singer alla figlia Jade appena nata.
È da ricordare la partecipazione del cantante, nel 1985, al progetto Thrasher con l’esecuzione della canzone “Bad Boys” sull’album “Burning At the Speed of Light“.
Ad inizio anni ’90, Rhett Forrester ha inoltre collaborato con la band canadese Black Symphony e il chitarrista Alex Masi. Entrambe le esperienze non hanno prodotto alcun album e sono rimaste confinate perlopiù a semplici demo-tape mai pubblicati.
Il 22 giugno 1996 a Rhett Forrester è stato dedicato uno spazio commemorativo all’Hard Rock Cafe di Atlanta.
Pete Watts ci lasciava
(Yardley, Birmingham, UK, 13 maggio 1947 – 22 gennaio 2017)
Si ricorda la morte di Peter “Pete” Overend Watts, bassista inglese e membro fondatore della band rock anni ’70, Mott the Hoople. Watts ha iniziato a imparare a suonare la chitarra alla Ross Grammar School all’età di 13 anni, nel 1965 passa al basso ed è diventato un musicista professionista a fianco di Mick Ralphs in un gruppo, The Buddies, suonando nei club tedeschi. Il gruppo cambiò poi nome in Doc Thomas, poi Shakedown Sound, prima di cambiare di nuovo in Silence e stabilirsi a Londra nel 1969. Il gruppo poi ha aggiunto il cantante Ian Hunter, e diventati Mott the Hoople. Dopo l’uscita di Ian Hunter e Mick Ralphs dalla band, nel 1974, i restanti membri dei Mott the Hoople reclutarono i relativi sconosciuti Ray Major e Nigel Benjamin. Il nome si abbreviò in Mott e altri due album: “Drive On” (1975) e “Shouting and Pointing” (1976) sono stati registrati con questa line up, prima che Benjamin abbandonasse la band.
Jaki Liebezeit ci lasciava
(Dresda, Germania, 26 maggio 1938 – Colonia, Germania, 22 gennaio 2017)
Si ricorda la morte di Jaki Liebezeit, batterista e uno dei fondatori del gruppo tedesco Can. Durante la metà degli anni ’60 fu un membro del quintetto di Manfred Schoof, tra i primi esponenti del free jazz europeo.