L’almanacco di Rock by Wild – 29 novembre
2 Ricorrenze per il 29 novembre
Nasceva Ronnie Montrose
(San Francisco, California, USA, 29 novembre 1947 – Brisbane, California, USA, 3 marzo 2012)
Si ricorda oggi il compleanno dello scomparso chitarrista americano Ronnie Montrose, particolarmente noto per essere stato il fondatore dei Montrose e in seguito dei meno noti Gamma, ma ha anche collaborato con noti artisti del calibro di Edgar Winter e Van Morrison, oltre ad aver intrapreso una carriera solista, attiva soprattutto negli anni ’90.
Ronnie Montrose nacque a Denver, Colorado, iniziò a suonare la chitarra all’età di 17 anni, ma inizialmente doveva farsi prestare lo strumento poiché all’epoca non poteva permetterselo. Ronnie venne fortemente influenzato da gruppi rock degli anni ’60 come gli Yardbirds di Jimmy Page, Jeff Beck, Cream e Jimi Hendrix.
Nei primi anni ’70 abbandonò il Colorado per trasferirsi in California dove esordì all’interno del panorama musicale come chitarrista turnista per diversi importanti artisti, come Boz Scaggs, Herbie Hancock, Van Morrison ed Edgar Winter.
Montrose dimostrò di essere un grande intrattenitore dal vivo, spesso interagendo con Winter durante le esibizioni. L’Edgar Winter Group però era composto da talentuosi musicisti (Winter, Derringer, Dan Hartman), mentre Ronnie avrebbe voluto più spazio nel gruppo, così decise di abbandonare la formazione per fondare un progetto personale. Dopo queste importanti esperienze, Montrose venne contattato dai britannici Mott the Hoople ma, intenzionato a dar vita al suo progetto, declinò l’offerta. Il chitarrista passò alla creazione della sua band, a cui diede il nome di Montrose, e che cominciò a prendere vita nell’autunno del 1973 a San Francisco.
La formazione originale dei Montrose era composta dai suoi colleghi session player Bill Church (basso), Denny Carmassi (batteria), ed il dotato cantante californiano Sammy Hagar. Dopo aver concluso un contratto con l’etichetta Warner Bros. i Montrose realizzarono il loro debutto discografico nel novembre di quell’anno, l’omonimo “Montrose“, prodotto da Ted Templeman. Questo disco venne poi riconosciuto come uno dei migliori album hard rock/heavy metal degli anni ’70. A meno di un anno dall’esordio, seguì il secondo capitolo, “Paper Money“. Questo disco tuttavia si rivelò sorprendentemente fallimentare, non riuscendo a bissare il successo del suo predecessore. A causa di questo insuccesso, sorsero delle tensioni tra Ronnie Montrose e Sammy Hagar, che presto portarono all’allontanamento di quest’ultimo dal gruppo a seguito del tour del disco, per decisione dello stesso chitarrista. Dopo la sua dipartita, Hagar intraprese la carriera solista, e Ronnie a sua sostituzione chiamò in causa Bob James, assieme al nuovo tastierista Jim Alcivar, con cui pubblicò il terzo album “Warner Brothers Presents… Montrose!” nel 1975. Anche questo lavoro si rivelò un fallimento, e dopo il successivo “Jump on It” (1976), i Montrose annunciarono ufficialmente lo scioglimento nel 1978. Durante quello stesso anno, Montrose pubblicò il suo debutto solista, un album strumentale dal titolo di “Open Fire“, che venne prodotto da Edgar Winter nel quale spiccava la varietà di influenze e arrangiamenti. La sua carriera solista comunque sarà sempre caratterizzata da un eclettismo musicale, capace di spaziare dall’hard rock al jazz fusion.
Nel 1979 il chitarrista fondò una nuova band, i Gamma. La formazione originale era composta dal cantante scozzese Davey Pattison, il batterista Skip Gilette, assieme agli ex membri dei Montrose, Alan Fitzgerald (basso) e Jim Alcivar (tastiere), che incise nel ’79 il debutto discografico, intitolato “Gamma 1“. L’anno successivo seguì “Gamma 2“, che permise tour negli Stati Uniti e in Europa. Il terzo album, “Gamma 3“, trascinato dai singoli “No Destination” e soprattutto “Right the First Time“, esplorò territori più melodici con le tastiere in risalto. Queste nuove direzioni non furono unanimi, e appena il disco entrò nelle classifiche americane, Carmassi abbandonò il gruppo per raggiungere gli Heart. Venne previsto un tour di supporto ai Foreigner in Europa, ma il leader fece presagire lo scioglimento: Montrose decise di abbandonare tutto improvvisamente nel bel mezzo del tour, dalla band all’etichetta discografica. Questa scelta venne provocata dalle seccanti pressioni da parte della loro etichetta, che insisteva perché pubblicassero una hit.
Montrose inoltre si dedicò occasionalmente all’attività di produttore per alcuni gruppi heavy metal emergenti: nei primi anni del decennio produsse alcuni brani della Jeff Watson Band, un progetto capeggiato dal futuro chitarrista dei Night Ranger, Jeff Watson; attorno al 1984 produsse alcune delle prime demo dei Tesla, prima che si affermassero nella scena musicale; nel 1986 co-produsse il debutto discografico dei Lion intitolato “Power Love“; mentre l’anno seguente figurò produttore per il primo album degli Heathen, “Breaking the Silence“.
Nello stesso ’87 Ronnie annunciò la riunione dei Montrose, con una formazione completamente rivoluzionata, composta dal cantante Johnny Edwards, il bassista Glenn Letsch, ed il batterista James Kottak. I nuovi Montrose diedero alle stampe un album dal titolo di “Mean” per la Enigma Records, prima di sciogliersi.
Nel 1997 venne seppellita l’ascia di guerra tra Ronnie e Hagar, quando la formazione dei Montrose, composta da Montrose, Bill Church e Denny Carmassi, si riunì assieme a Sammy Hagar in occasione delle incisioni del brano “Leaving The Warmth Of The Womb“, che verrà inserito nel disco solista di Hagar, “Marching to Mars“.
Nel 1999 Montrose avviò una band solista che includeva il chitarrista David Henzerling (noto sotto il nome di David Michael-Philips), ex membro dei King Kobra, il batterista John Covington (ex Greg Leon Invasion), e il bassista Bobby Gaylor. In seguito Henzerling e Covington formarono i Big Cock nel 2005. Montrose riformò i Gamma nel 2000, pubblicando quello stesso anno il quarto album del gruppo, “Gamma 4“.
Nel primo 2002, Ronnie Montrose resuscitò nuovamente i Montrose con una nuova formazione composta dal bassista Chuck Wright, il batterista Pat Torpey, ed il cantante Keith St. John, proveniente dai Burning Rai.
Il 3 marzo 2012 Ronnie Montrose si tolse la vita. L’ Ufficio della Contea del coroner di San Mateo ha pubblicato un rapporto, il 6 aprile, che ha confermato la morte del chitarrista per un colpo di pistola auto-inflitta. Montrose non ha lasciato un biglietto d’addio.
Montrose ha avuto una vita difficile, che lo porta ad essere molto autocritico e può aver contribuito al suo alcolismo a lungo termine. La tossicologia ha riportato un livello di alcool nel sangue di 0,31% (quattro volte il limite legale per la guida in California), al momento della morte. Nei primi mesi del 2012, la morte di suo zio e Lola (il suo amato bulldog, la cui compagnia lo ha aiutato a convivere con la sua guarigione dal cancro) hanno contribuito alla depressione. La mattina del 3 marzo, 2012 alle 11:01, una serie di messaggi di testo con la moglie Leighsa precedettero il suicidio: “… Io ho la 38 in mano e sono pronto ad andare.” “Mi dispiace tanto. Eppure ho la pistola in mano. Vado a fare quel viaggio. Ti amo tantissimo.” A questo punto Leighsa chiamò Ronnie e gli chiese di venire a casa sua. Lui accettò, ma Leighsa non aspettò e decise di andare lei a casa di Ronnie, ma in quel momento notò un altro testo sul suo telefono cellulare. “Non posso. Ho la pistola alla testa.” Leighsa si precipitò a casa di Ronnie insieme alla madre di lei, dove trovarono Ronnie Montrose morto nel suo soggiorno. È stato dichiarato dal coroner morto a mezzogiorno. Ronnie viveva nella Bay Area in California, e lascia due figli, Jesse e Kira.
George Harrison ci lasciava
(Liverpool, 25 febbraio 1943 – Los Angeles, 29 novembre 2001)
Oggi si ricorda la morte di George Harrison, il leggendario chitarrista dei Beatles. Dal 1960 al 1970 è stato il chitarrista solista e cantante (spesso d’accompagnamento e, più raramente, solista) della band inglese; dopo lo scioglimento del gruppo, (il cui ultimo atto coincise, nel gennaio 1970, con la seduta di studio della canzone scritta da Harrison “I Me Mine“), ha intrapreso la carriera individuale, sia come musicista che come produttore musicale e cinematografico. Fu anche un fondatore e membro del gruppo dei Traveling Wilburys.
Durante gli anni trascorsi con i Beatles realizzò ventidue canzoni. Tutti gli album del gruppo da “With the Beatles” contenevano generalmente due o più tracce di sua composizione; molto celebri sono i suoi brani composti negli ultimi anni del gruppo: “While My Guitar Gently Weeps“, “Something” e “Here Comes the Sun“.
Dopo lo scioglimento del gruppo realizzò il suo primo album solista, contenente molti brani che non erano stati pubblicati negli ultimi lavori dei Beatles, “All Things Must Pass“; in aggiunta al lavoro solista collaborò anche con Ringo Starr, Eric Clapton, Jeff Lynne e Tom Petty. George Harrison conobbe la cultura e la musica indiana nella seconda metà degli anni ’60 e ne divenne profondo estimatore, introdusse quindi notevoli sonorità di origine indiana sia nei Beatles, sia nel lavoro solista. Assieme al musicista indiano Ravi Shankar organizzò, nell’agosto 1971, il celebre The Concert for Bangladesh, primo concerto benefico nella storia della musica, in cui parteciparono anche Starr, Clapton, Shankar e Bob Dylan; nell’occasione, si stava per realizzare una reunion dei Fab Four, ma John Lennon declinò l’invito poiché non si voleva la partecipazione della moglie Yoko Ono e Paul McCartney per la presenza di Allen Klein fra gli organizzatori.
Dal 15 marzo 2004 il suo nome figura nella Rock’n’Roll Hall of Fame.
Muore di cancro all’età di 58 anni il 29 novembre 2001 a Los Angeles, nella villa di Ringo Starr, a Beverly Hills. Il suo corpo è stato cremato, come da lui richiesto nelle sue ultime volontà e le sue ceneri, raccolte in una scatola di cartone, sono state sparse nel sacro fiume indiano, il Gange, secondo la tradizione induista.