Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’almanacco di Rock by Wild – 4 dicembre

4 Ricorrenze per il 4 dicembre

Esce “Beatles for Sale

4 dicembre 1964: “Beatles for Sale” è il titolo del quarto album del gruppo britannico The Beatles, e come i precedenti è prodotto da George Martin. La lavorazione dell’album, registrato nelle pause fra le lunghe ed estenuanti tournée che videro il quartetto impegnato per tutto il 1964, incominciò appena due mesi dopo la pubblicazione del precedente “A Hard Day’s Night“. A differenza di quest’ultimo, l’album include numerose cover a compensare la mancanza di materiale originale sufficiente a riempire un nuovo LP. Pur considerando che si tratta del quarto album del gruppo in soli due anni, esso viene generalmente considerato dalla critica come il meno interessante nella discografia dei quattro di Liverpool. Fu pubblicato in Europa una settimana dopo il singolo “I Feel Fine/She’s a Woman“.

Tracce

1 No Reply (Lennon-McCartney) – 2:14
2 I’m a Loser (Lennon-McCartney) – 2:30
3 Baby’s in Black (Lennon-McCartney) – 2:04
4 Rock and Roll Music (Berry) -2:30
5 I’ll Follow the Sun (Lennon-McCartney) – 1:47
6 Mr. Moonlight (Johnson) – 2:33
7 Kansas City/Hey-Hey-Hey-Hey! (Leiber-Stoller/Penniman) – 2:31
8 Eight Days a Week (Lennon-McCartney) – 2:42
9 Words of Love (Holly) – 2:12
10 Honey Don’t (Perkins) – 2:55
11 Every Little Thing (Lennon-McCartney) – 2:01
12 I Don’t Want to Spoil the Party (Lennon-McCartney) – 2:32
13 What You’re Doing (Lennon-McCartney) – 2:31
14 Everybody’s Trying to Be My Baby (Perkins) – 2:23

Formazione

John Lennon – voce, chitarra ritmica, armonica, pianoforte, tamburello
Paul McCartney – voce, basso, pianoforte, organo Hammond
George Harrison – chitarra solista, cori; voce in Everybody’s Trying to Be My Baby
Ringo Starr – batteria, tamburello, timpano, bongo; voce in Honey Don’t

Altri musicisti

George Martin – pianoforte

Tommy Bolin ci lasciava

(Sioux City, Iowa, USA, 1 agosto 1951 – Miami, Florida, USA, 4 dicembre 1976)

Oggi si ricorda la morte di Tommy Bolin, chitarrista americano noto per essere stato legato a gruppi hard rock come Zephyr (dal 1969 al 1971), James Gang (dal 1973 al 1974) e Deep Purple (dal 1975 al 1976), oltre che per aver rilasciato alcuni album solisti in veste di chitarrista e cantante (col fratello Johnny Bolin alla batteria), e per essere stato chitarrista solista per artisti come Billy Cobham e Alphonse Mouzon dei Weather Report, al fianco di musicisti quali Jan Hammer, Lee Ritenour e Jay Graydon, sfoggiando le sue capacità tecniche anche in ambito jazz e rock blues.
Bolin iniziò a suonare giovanissimo, dopo aver visto con suo padre Elvis Presley in un concerto. Dopo una serie di esperienze con varie band quali American Standard ed Energy, Bolin migrò a Denver, Colorado dove formò il gruppo Zephyr, con i quali incise due LP. Il pubblico che interveniva ai loro concerti era più interessato alla musica che a bere birra, come i gestori dei locali invece si aspettavano, così, dopo uno o due concerti, il gruppo veniva regolarmente silurato per via del fiacco consumo di alcolici da parte del pubblico.
Era in camera sua quando, durante una telefonata, perse conoscenza per aver abusato di whisky, champagne, cocaina ed eroina. Bolin giunse all’ospedale privo di vita. Se ne andava così dalla scena musicale un ragazzo di 25 anni che stava diventando una leggenda nel cuore di molti ammiratori, non solo chitarristi.

Esce “Taken By Force

4 dicembre 1977: “Taken By Force” è il quinto album della band hard rock/heavy metal tedesca Scorpions pubblicato e prodotto da Dieter Dierks per l’etichetta internazionale Polydor Records. Fu il primo disco del gruppo a essere fortemente promosso negli Stati Uniti, così come fu il primo registrato con Herman Rarebell, l’emblematico batterista degli Scorpions che prese il posto di Rudy Lenners. L’album contiene alcune delle più belle canzoni del periodo di Uli Jon Roth come “The Sails Of Charon“, il singolo “He’s a Woman, She’s a Man“, e soprattutto “We’ll Burn the Sky“, una delle migliori canzoni degli Scorpions, in cui i testi sono stati scritti in memoria di Jimi Hendrix da Monika Dannemann, la sua ex-fidanzata (fu compagna di Uli Jon Roth).
Come nei precedenti album, la copertina originale di “Taken by Force“, raffigurante un cimitero, venne censurata in tutto il mondo tranne che in Giappone e sostituita dall’ennesima foto di gruppo.
Nel 2001 è stata pubblicata una versione rimasterizzata dell’album contenente un libretto di 12 pagine con foto inedite e, soprattutto, due brani in più: “Suspender Love” (già pubblicata come b-side nel singolo “He’s a Woman – She’s a Man“) e una versione live di “Polar Nights” (quella presente anche sul successivo “Tokyo Tapes“).

Tracce

1 Steamrock Fever – 3:35
2 We’ll Burn the Sky – 6:27
3 I’ve Got to Be Free – 4:00
4 Riot of Your Time – 4:10
5 Sails of Charon – 4:24
6 Your Light – 4:30
7 He’s a Woman – She’s a Man – 3:14
8 Born to Touch Your Feelings – 7:20

Formazione

Klaus Meine – cantante
Rudolf Schenker – chitarrista
Ulrich Roth – chitarrista
Herman Rarebell – batterista
Francis Buchholz – bassista

Frank Zappa ci lasciava

(Baltimora, Maryland, USA, 21 dicembre 1940 – Los Angeles, California, USA, 4 dicembre 1993)

Si ricorda in questa giornata anche la morte di Frank Vincent Zappa, il famoso compositore, chitarrista, cantante, arrangiatore, direttore d’orchestra e produttore discografico statunitense. Considerato uno dei più grandi geni musicali del ‘900, è capace di fondere tutti i generi a lui precedenti e contemporanei ottenendo un risultato insuperato. Per molto tempo lo stesso Zappa ha creduto che il suo vero nome fosse Francis (in alcuni dei suoi primi album è riportato il nome di Francis). Definire il genere musicale di Zappa è quasi impossibile, ma si può affermare che fosse coinvolto in ambiti musicali come rock, blues, jazz, fusion, avanguardia, musica classica, satira e cabaret. La sua sterminata produzione musicale è ancora in parte sconosciuta: attualmente il suo patrimonio artistico è gestito dalla seconda moglie (Gail Zappa) e dai figli (fra cui Dweezil) che stanno pubblicando alcuni album e DVD postumi.
Zappa morì a causa di un cancro alla prostata il 4 dicembre 1993. Negli ultimi tempi della sua vita, già gravemente malato, dimostrò di non aver perso la sua vena polemica annunciando, come già fatto qualche decennio addietro, di volersi candidare alla presidenza degli Stati Uniti, in aperto dissenso con la politica dell’ex presidente Reagan e con quella di George H. W. Bush con questo slogan: «Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?».

Related posts

Lascia un commento

Il commento è in attesa di approvazione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.