Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’almanacco di Rock by Wild – 6 novembre

Stefano D’Orazio (Roma, 12 settembre 1948 – Roma, 6 novembre 2020).
Si ricorda oggi la morte del batterista/cantante/flautista dei Pooh, Stefano D’Orazio dal 1971 al 2009, poi nel 2015 e 2016, in occasione della reunion per il cinquantennale. E’ stato anche autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito è divenuto anche responsabile amministrativo. L’8 settembre 1971 entra a far parte dei Pooh, in seguito all’uscita di Valerio Negrini (che d’ora in poi si occuperà solo della scrittura dei testi delle canzoni). La band già conosceva il batterista romano e nonostante le ritrosie del produttore Giancarlo Lucariello, lo fa entrare in essa; dopo una settimana di prove al Vun Vun di Roma, dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in Sardegna. La prima canzone interpretata da solista nei concerti dal vivo è stata “Tutto alle tre“, ereditata dal suo predecessore Negrini.

5 Ricorrenze per il 6 novembre

Nasce Chris Glen

(6 novembre 1950, Paisley, Renfrewshire – Scozia )

Auguri a Christopher ‘Chris’ Glen, il bassista scozzese che ha suonato nei The Jade, Tear Gas, The Party Boys, The Sensational Alex Harvey Band (SAHB) (1972 -78), John Martyn, e soprattutto conosciuto con The Michael Schenker Group (1980-1984, 2008-2010). Nei primi mesi del 2013, ha suonato dal vivo anche con l’ex batterista degli AC/DC, Chris Slade, per il suo 50° anniversario nel tour chiamato “Timeline of Chris Slade“.

Nasce Craig Goldy

(La Mesa, 6 novembre 1961)

Oggi compie gli anni Craig Goldy, chitarrista americano noto per aver fatto parte di diverse band hard & heavy come Rough Cutt, Giuffria, Dio e per essere attualmente turnista nei Budgie. Goldy lasciò temporaneamente la band di Ronnie James Dio per la terza volta nel 2005, dopo aver subìto un infortunio alla mano in un tour attraverso la Russia. E’ stato poi sostituito da Doug Aldrich ancora una volta per tutta la durata del tour.

Nasce Paul Gilbert

(Carbondale, 6 novembre 1966)

Oggi compie gli anni anche Paul Brandon Gilbert, il chitarrista statunitense che iniziò la sua carriera con i Racer X, per poi approdare nei Mr. Big ed intraprendere una carriera solista. Noto per la sua velocità e tecnica chitarristica, è stato inserito al 4º posto da Guitar One nella lista dei più grandi shredder di tutti i tempi, mentre Guitar World lo ha menzionato tra i 50 chitarristi più veloci di tutti i tempi. Inizia ad ascoltare musica sin dalla tenera età grazie all’influsso di un’imponente raccolta di dischi nella casa paterna. Il piccolo Paul prende la sua prima chitarra in mano quando ha appena sette anni ma abbandona temporaneamente, per riprendere alcuni anni più tardi. Egli ha modo di crearsi una buona cultura musicale che spazia fra i più disparati generi. All’età di dieci anni ascolta con diletto Beatles, Pink Floyd, e arriva ad ammirare persino la musica dei Jackson 5, per non parlare del suo amore per la musica classica, che lo affascinerà per diversi anni.
A 13 anni ha già formato una band con cui suona cover di Rush, Van Halen, U.F.O. e altri e pezzi propri. A sedici anni invia un nastro della propria band al talent scout Mike Varney, fondatore dell’etichetta Shrapnel Records, specializzata in virtuosi della chitarra. Varney, che da poco aveva scoperto Yngwie Malmsteen, lo pubblica sulla rivista Guitar World. L’anno seguente si trasferisce a Los Angeles per studiare al GIT – Guitar Institute of Technology – dove si diploma diciannovenne, nel 1985, divenendo anche insegnante di chitarra nella stessa scuola. Nello stesso anno, partecipa, non accreditato, all’album “Trouble In The Streets” dei Black Sheep di Willie Basse, dove suona in cinque pezzi (“The Day Of The Kids“, “Stick To My Guns“, “Love Warrior“, “Eyes On Love” e “Trouble In The Streets“). Trova anche il tempo di farsi costruire una chitarra da Wayne Charvel, allora titolare di uno dei più famosi custom shop dell’area di Los Angeles.
Nel tempo trascorso al GIT conosce gli studenti John Alderete, virtuoso bassista, e Harry Gschoesser, batterista austriaco, nonché il cantante Jeff Martin, trasferitosi da Phoenix a Los Angeles dopo aver lasciato la sua band, i Surgical Steel. I quattro cominciano a suonare insieme al GIT (alle sette di mattina perché solo allora le sale erano libere) e compongono diversi pezzi, dandosi nome Racer X. Nel 1988 Paul lascia la band, resosi conto dell’impossibilità di portare la fama dei Racer X ad una platea più ampia di quella dei musicisti, attratti dalla strabiliante tecnica strumentale dei componenti, e tentato dall’offerta di suonare insieme fattagli dall’ottimo bassista Billy Sheehan. I Mr. Big nascono nel 1988 dall’incontro tra Paul e Billy Sheehan, già membro fondatore dei Talas ed ex-bassista della band solista di David Lee Roth. I due si propongono di sviluppare un sound rock, ma al tempo stesso melodico e accessibile ad una platea più ampia di quella degli strumentisti, in cui la tecnica fosse al servizio della canzone e non viceversa. Per fare ciò, Gilbert e Sheehan reclutano Eric Martin alla voce, che si era già fatto un nome negli ambienti AOR di Los Angeles incidendo un paio di album a proprio nome e il turnista Pat Torpey alla batteria, forte di diverse collaborazioni ad alto livello, in primis con l’ex bassista dei Led Zeppelin John Paul Jones.
Nel 1996 Paul abbandona i Mr. Big (che recluteranno il degno sostituto Richie Kotzen, ex membro dei Poison), per dedicarsi alla carriera solista. Nel marzo 2009 si riunisce con la formazione originale dei Mr. Big per una serie di concerti in Giappone e incisione di altri album.

Esce “Crazy World

6 novembre 1990: “Crazy World” è l’undicesimo album in studio del gruppo hard & heavy tedesco Scorpions. È stato l’ultimo album del gruppo registrato con il bassista Francis Buchholz, e per questo motivo l’ultimo registrato dalla formazione che ha portato gli Scorpions al successo mondiale. Inoltre, è stato il primo album del gruppo ad essere immesso sul mercato dopo la fine della collaborazione con Dieter Dierks, storico produttore degli Scorpions.
L’album è famoso soprattutto per il singolo “Wind of Change“, riconosciuto come la canzone simbolo della caduta del Muro di Berlino e della conseguente riunificazione della Germania, oltre che uno dei singoli più venduti nella storia della musica. Altri brani di successo furono “Tease Me Please Me“, primo singolo estratto e notevole successo negli Stati Uniti, la ballata “Send Me an Angel” e “Hit Between the Eyes” (utilizzata due anni dopo come colonna sonora del film Freejack).
Inizialmente, la band aveva intenzione di intitolare l’album Restless Night. Tuttavia, verso la fine della fase di produzione del nuovo lavoro, il batterista Herman Rarebell sentì il presidente degli Stati Uniti George H. W. Bush pronunciare sulla televisione americana: “You have to realize, we live in a crazy world” (“dovete rendervi conto che viviamo in un mondo folle”). Rarebell riconobbe subito il potenziale delle ultime due parole di Bush, per cui propose il titolo di “Crazy World“.
La copertina dell’album fu disegnata dal gruppo Hipgnosis, mentre le foto del booklet presenti al suo interno furono realizzate da Ross Halfin.

Tracce

1. Tease Me Please Me – 4:44
2. Don’t Believe Her – 4:55
3. To Be With You in Heaven – 4:48
4. Wind of Change – 5:10
5. Restless Nights – 5:44
6. Lust or Love – 4:22
7. Kicks After Six – 3:49
8. Hit Between the Eyes – 4:33
9. Money And Fame – 5:06
10. Crazy World – 5:08
11. Send Me an Angel – 4:34

Formazione

Klaus Meine – voce
Rudolf Schenker – chitarra
Matthias Jabs – chitarra
Francis Buchholz – basso
Herman Rarebell – percussioni

Related posts

Lascia un commento

Il commento è in attesa di approvazione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.