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L’almanacco di Rock by Wild – 7 ottobre

3 Ricorrenze per il 7 ottobre

Nasce Marc Storace

(Sliema, 7 ottobre 1951)

Buon compleanno a Marc Storace, cantante degli svizzeri Krokus. Il suo stile vocale viene spesso paragonato a quello del cantante degli AC/DC, Bon Scott, ma lui rifiuta sempre questo paragone, volendo ribadire la propria identità.
Marc nacque a Sliema, Malta, da Anthony Storace e Edna Crockford. Cominciò ad interessarsi alla musica verso i 14 anni, quando si esibì per la prima volta con una band locale, gli Stonehenge Union, (che suonavano pezzi dei Beatles, Rolling Stones e The Kinks, e The Boys, anch’essi su quello stile. Nei tardi anni ’60, i The Boys, (ancora con Marc alla voce), cambiarono nome in Cinnamon Hades e si orientarono su un genere più hard rock come Led Zeppelin, Jimi Hendrix e The Who.
Nel 1970, all’età di 19 anni si spostò a Londra, per cercare di trovare degli sbocchi verso la carriera musicale; nel 1971, entrò a far parte di una band prog rock svizzera chiamata Tea. Assieme realizzarono tre album in studio e parteciparono a diversi tour, principalmente in Svizzera, ma anche nel Regno Unito e in altri paesi europei. Nel 1976 tornò a Londra e formò un’altra band, gli Eazy Money, appartenenti all’ondata NWOBHM, che però non durarono molto tempo. Con loro incise una demo, un brano di questa venne poi inserito della storica raccolta dedicata alla NWOBHM: “Metal for Muthas“. La traccia del gruppo, “Telephone Man” si trova nel Volume II.
Qualche anno dopo, nel 1979, Marc venne invitato a far parte di un’altra band svizzera, i Krokus. Da quel momento le cose iniziarono veramente a cambiare. La band, grazie anche al contributo del nuovo entrato, vendette milioni di copie durante il maggior periodo di successo, nella prima metà degli anni ’80 e vennero riconosciuti come la più grande rock band svizzera di sempre. Album come “Metal Rendez-vous” (1980), “One Vice at a Time” (1982), “Headhunter” (1983) sono considerati classici dell’heavy metal. Sfortunatamente il periodo di grande successo dei primi anni ’80 cominciò a calare a causa del cambio di sonorità e dei frequenti cambi di formazione, e dopo una serie di album di successo, Storace decise di abbandonare la band verso la fine del 1988, poco dopo l’uscita di “Heart Attack” (1988).
Mentre i Krokus lo sostituirono con Peter Tanner, pubblicando “Stampede” nel 1990, Marc intraprese alcuni progetti con artisti come China, Glenn Hughes ed Amen, e anche un album solista, “The Blue Album” (1991), ma senza ottenere molto successo. Decise così di riunirsi ai Krokus nel 1994 pubblicando “To Rock or Not to Be” (1995), un album che risolleverà in parte il successo della formazione, ormai in crisi da diversi anni. Si rivelerà infatti come il miglior disco del gruppo negli anni ’90.
Marc decise però di allontanarsi nuovamente dal combo e venne sostituito da Carl Sentance, con il quale i Krokus pubblicharono “Round 13” (1999). Nel 2002, fondò i Biss, assieme al virtuoso chitarrista Ralph Heyne, con Carsten Witte alla batteria e Lars Bilke al basso pubblicando l’album omonimo.
Tornato nei Krokus nel 2003 per realizzare “Rock the Block”, album che guadagnò direttamente il primo posto nelle classifiche svizzere, e che riscosse successo anche nel resto del mondo. Mentre nello stesso anno pubblicò con i Biss l’album “Jocker In The Deck”. Dopo aver riconquistato una notevole popolarità, i Krokus di Storace pubblicano il live “Fire and Gasoline: Live!” (2004), registrato ai vari concerti del “Rock the Block Tour”. Nel 2005 con i Biss, pubblicò “Face Off” e l’anno successivo “X-Tension“.
Il 15 settembre 2006 esce “Hellraiser” per la AFM Records, che celebra i 30 anni di carriera dal debutto dei Krokus. Grazie a quest’ultimo grande successo, la band venne definitivamente riconosciuta come il gruppo rock svizzero di maggior successo nella storia.

Nasce Tico Torres

(New York, 7 ottobre 1953)

Oggi si festeggia il compleanno di Hector Samuel Juan “Tico” Torres, batterista dei Bon Jovi, che conobbe grazie all’amico Alec John Such, allora bassista della band. Si convinse ad accettare la proposta ed entrare a far parte del gruppo solo dopo aver assistito ad un’esibizione del frontman Jon Bon Jovi. Torres è nato a New York da Emma (italo-cubana) e Hector Torres (cubano), ed è cresciuto a Colonia, New Jersey. Ha frequentato la JFK Memorial High School. Ha divorziato dalla sua prima moglie nel 1983; nel 1996 ha sposato la top model Eva Herzigova, ma due anni dopo anche questo matrimonio è naufragato. Nel 2001 Tico si è sposato con Maria Alejandra; la coppia ha un figlio, Hector Alexander, nato il 9 gennaio 2004.
Prima di entrare nei Bon Jovi ha suonato live e in studio con Frankie and the Knockouts, Pat Benatar, Chuck Berry, Cher, Alice Cooper e Stevie Nicks.
La canzone “Only in My Dreams“, contenuta nel boxset “100,000,000 Bon Jovi Fans Can’t Be Wrong” è cantata proprio da Torres.
Oltre alla musica, Tico ha un’altra passione: la pittura. Esibisce le sue opere dal 1994 e la sua prima mostra di successo si è tenuta all’Ambassador Gallery di SoHo, a New York. Inoltre ha lanciato una linea di vestiti per bambini chiamata Rock Star Baby.

Esce “Reign in Blood

7 ottobre 1986: “Reign in Blood” è il terzo album in studio del gruppo statunitense Slayer, pubblicato dalla Def Jam Recordings. Considerato da più parti una pietra miliare del thrash metal, il disco è tra i più importanti del metal estremo ed ha ispirato numerose formazioni thrash, death e black metal.
Secondo il critico Steve Huey di Allmusic, “Reign in Blood” ha ispirato l’intero genere death metal mentre Metal Hammer nel 2006 lo definì il più grande album metal degli ultimi 20 anni.
Reign in Blood” trovò vari problemi alla sua uscita: gli Slayer, infatti, prevedevano la sua pubblicazione nel mese di luglio, tuttavia la sua uscita fu spostata per il mese di ottobre. Le cause furono il ritardo della preparazione della copertina e, principalmente, la rottura del contratto con la CBS all’inizio di settembre: l’etichetta si rifiutò di distribuire il loro disco dopo essere stata influenzata da un parere negativo sugli Slayer espresso dalla P.M.R.C.. La CBS, che a quel tempo ebbe problemi legali assieme ad Ozzy Osbourne, il quale fu accusato di aver incitato un giovane a suicidarsi con il brano “Suicide Solution“, decise di rompere il contratto, pensando di riscontrare problemi simili anche con il gruppo. Alla fine l’album riuscì poi a trovare la Geffen Records come distributore.
In circa 29 minuti viene espressa una velocità ed una violenza sonora inaudita mai raggiunta a quei tempi. Ad esclusione di “Angel of Death“, “Postmortem” e “Raining Blood“, la durata media dei brani è di circa due minuti e mezzo, una caratteristica della musica hardcore punk che influenzò molto il sound degli Slayer. Oltre alla coppia chitarristica composta da Kerry King e Jeff Hanneman, il drumming di Dave Lombardo è stato determinante nel rendere distinto questo disco, per via dei suoi grooves tanto violenti quanto precisi che hanno influenzato lo stile di numerosi batteristi metal moderni.
Il disco contiene vari pezzi storici della loro discografia. Da segnalare “Angel of Death“, brano molto popolare in ambito metal, ma anche quello che ha portato al gruppo numerose accuse di nazismo. Alcuni, leggendo il testo del brano, vi hanno infatti visto una glorificazione dei folli esperimenti del medico nazista Josef Mengele, (di cui tratta il brano), autore di numerose atrocità nel campo di concentramento di Auschwitz. Altri tuttavia ne hanno ricavato un messaggio inverso, rilevando come la band si riferisca al noto personaggio con espressioni negative quali “infame macellaio” (nel ritornello) e “sadico del sangue più puro”. Alcune fonti dicono che Hannemann ha preso ispirazione dal libro I ragazzi venuti dal Brasile di Ira Levin del 1976. Ad ogni modo, la discussione continua tutt’oggi ed ognuno dà un giudizio personale.
Da ricordare anche altre canzoni come le sanguinarie “Piece by Piece” e “Altar of Sacrifice“.
Jesus Saves” conferma la tesi anti-religiosa di Kerry King (autore del testo), mentre “Reborn” parla di una strega condannata a morte sul rogo.
Famose sono, inoltre, le conclusive “Postmortem” e “Raining Blood“, ormai diventate colonne insostituibili nelle loro apparizioni live e che chiudono uno dei dischi più influenti dell’heavy metal.

Tracce

1. Angel of Death – 4:51
2. Piece by Piece – 2:02
3. Necrophobic – 1:40
4. Altar of Sacrifice – 2:50
5. Jesus Saves – 2:54
6. Criminally Insane – 2:20
7. Reborn – 2:11
8. Epidemic – 2:23
9. Postmortem – 3:27
10. Raining Blood – 4:14

Formazione

Tom Araya – voce, basso
Jeff Hanneman – chitarra solista
Kerry King – chitarra solista
Dave Lombardo – batteria

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One Thought to “L’almanacco di Rock by Wild – 7 ottobre”

  1. Enrico Vivaldi

    Che il 7 ottobre 1992 moriva Augusto Daolio non interessa a nessuno ?

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