Le ricorrenze, le notizie, il Rock suddiviso per anni: l'Almanacco di Rock by WildSuccedeva oggi 

L’ almanacco di Rock by Wild – 9 settembre

6 Ricorrenze per il 9 settembre

Nasce Doug Ingle

(Omaha, 9 settembre 1946)

Oggi compie gli anni Doug Ingle, organista e cantante statunitense, ex membro e fondatore degli Iron Butterfly.
Il padre, organista della chiesa, lo introdusse alla musica in tenera età. Si unisce agli Iron Butterfly nel 1965 e vi rimane fino al 1971, quando il gruppo si scioglie per la prima volta. Ingle è l’autore della famosa canzone “In-A-Gadda-Da-Vida” lunga ben 17:03, il cui titolo è una storpiatura di “In the garden of Eden“.
Dopo essere diventato fisicamente ed emotivamente esausto, dopo diversi anni di tour senza sosta, Ingle lascia gli Iron Butterfly nel 1971. Ha suonato di tanto in tanto con i suoi ex membri della band da quel momento, ma non è mai stato coinvolto nelle registrazioni di nessun altro album. Attualmente vive in California con la sua terza moglie Cheri.

Nasce Chris Caffery

(Suffern, 9 settembre 1967)

E’ il compleanno del chitarrista statunitense Chris Caffery. Ha inciso la sua prima demo a soli 14 anni, e a 17 (anno in cui realizzò la seconda demo) ha debuttato con il suo primo concerto a New York. Durante la sua carriera ha collaborato con numerose band tra cui: Metalium, Circle II Circle e Doro Pesch, ed è tuttora chitarrista dei Savatage e della Trans-Siberian Orchestra. Dal 2004 ha anche intrapreso la carriera solista, pubblicando fino ad oggi tre dischi.

Nasce Sascha Paeth

(Wolfsburg, 9 settembre 1970)

Oggi compie gli anni Sascha Paeth, chitarrista, produttore discografico e tecnico del suono tedesco che ha acquisito fama lavorando con band quali Edguy, Avantasia, Angra, Shaman, Rhapsody of Fire, Kamelot, After Forever, Epica e molte altre. È titolare di uno studio di registrazione in un’area agricola in Germania di nome Gate Studios, che venne in principio utilizzato per le registrazioni con la sua band originaria, gli Heaven’s Gate. Sascha ha prodotto molti album assieme a Miro. Nel 2004 ha fondato l’opera metal band Aina, con la quale hanno collaborato come ospiti molti personaggi della scena heavy metal. Dal 2008 è il chitarrista ufficiale degli Avantasia, sia live che in studio.

Esce “Signals

9 settembre 1982: “Signals” è il nono album dei Rush, gruppo progressive hard rock canadese, registrato e mixato tra i mesi di aprile e luglio del 1982.
L’album divenne disco di platino, (1 000 000 copie vendute), per la RIAA nel novembre del 1982.
Stilisticamente continua l’evoluzione dei Rush verso sonorità anni ’80, attraverso l’uso più massiccio dell’elettronica, come ad esempio le tastiere ed i sequenziatori. Inoltre vi è una minor durata delle canzoni: la più lunga dura 6:22.
Con “Signals” si inizia quello che viene normalmente considerata la III fase del gruppo, quella caratterizzata dal largo impiego di tastiere. La chitarra elettrica in questo album assume un ruolo secondario, ed il gruppo assimila sonorità tipiche della new wave, come il reggae.
Molti furono i momenti di tensione durante le sedute di registrazione del disco, anche a causa della ricerca di nuove sonorità, e questo sarà l’ultimo album co-prodotto da Terry Brown. Alla fine i Rush stessi non saranno completamente soddisfatti del risultato ottenuto.
Subdivisions” rimane uno dei classici dei Rush, “The Analog Kid” è il pezzo con sonorità più hard rock di tutto l’album, “Chemistry“, “New World Man“, “Digital Man” sfoggiano sonorità reggae e “Countdown” è dedicata al lancio dello Space Shuttle Columbia.

Tracce

1 Subdivisions – 5:33
2 The Analog Kid – 4:46
3 Chemistry – 4:56 (Testi Lee/Lifeson/Peart)
4 Digital Man – 6:20
5 The Weapon (Part II of Fear) – 6:22
6 New World Man – 3:41
7 Losing It – 4:51
8 Countdown – 5:49

Formazione

Geddy Lee – basso elettrico, voce, tastiere
Alex Lifeson – chitarra elettrica ed acustica, bass pedals
Neil Peart – batteria e percussioni

Musicisti addizionali

Ben Mink – violino elettrico in “Losing It

Lucio Battisti ci lasciava

(Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998)

Oggi ricordiamo la morte di Lucio Battisti, cantautore, polistrumentista, produttore discografico e compositore italiano. Tra i più grandi, influenti ed innovativi cantanti italiani di sempre, è considerato una delle massime personalità nella storia della musica leggera italiana, sia come compositore ed interprete della propria musica, sia come compositore per altri artisti.
In tutta la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di dischi. La sua produzione ha impresso una svolta decisiva al pop/rock italiano: da un punto di vista strettamente musicale, Lucio Battisti ha personalizzato ed innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica. Grazie ai testi scritti da Mogol, Battisti ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente rinnovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana; ha saputo esplorare anche argomenti del tutto nuovi e inusuali, a volte controversi, spingendosi fino al limite della sperimentazione pura nel successivo periodo di collaborazione con Pasquale Panella.
Tra il 29 e il 30 agosto 1998 si diffonde la notizia del ricovero di Battisti in una clinica milanese. Durante gli 11 giorni di ricovero, per volere della stessa famiglia, non viene diffuso alcun bollettino medico. Il 6 settembre le sue condizioni si aggravano e l’8 viene spostato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Paolo di Milano. Lucio Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998, all’età di 55 anni; le cause della morte non sono state comunicate ufficialmente: il bollettino medico riporta solamente che il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall’esordio. Secondo alcune voci non confermate il musicista sarebbe morto per tumore; altre voci parlano invece di glomerulonefrite. Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol.

Hugh Thomasson ci lasciava

(Tampa, 13 agosto 1952 – Brooksville, 9 settembre 2007)

Oggi si ricorda la morte di Hugh Edward Thomasson Junior, cantante e chitarrista statunitense, membro fondatore del gruppo The Outlaws e chitarrista dei Lynyrd Skynyrd, dal 1996 al 2005.
Hughie è stato il leader e il principale cantante e chitarrista del gruppo The Outlaws, fondato da lui nel 1967. Il suo stile chitarristico e la sua voce sono importanti elementi del sound del gruppo. Il suono tipico della sua chitarra è dovuto soprattutto all’utilizzo di chitarre Fender Stratocaster e occasionalmente Fender Telecaster, che suona con un stile quasi country, mischiato a veloci assoli blues. Era inoltre soprannominato The Flame per la sua notevole capacità e velocità di esecuzione e di improvvisazione.
Dopo aver continuato a suonare negli Outlaws fino a metà anni ’90, riceve una chiamata dal chitarrista dei Lynyrd Skynyrd, Gary Rossington, che lo invita a unirsi alla band, in quanto da poco il chitarrista Ed King aveva lasciato il gruppo. In quel periodo gli Outlaws non riuscivano a riscuotere grande successo, a causa dello scarso interesse del pubblico verso il southern rock in quegli anni, così decide di accettare ed entrare nei Lynyrd.
Hugie si è esibito nei Lynyrd Skynyrd, cantando a volte come seconda voce. Ha anche avuto l’onore di essere inserito tra i primi 100 chitarristi rock al mondo, essendo anche autore di “Green Grass and High Tides“, in cui c’è un assolo di parecchi minuti nella versione studio, mentre nei live l’esibizione durava anche 20 minuti, (come nell’album live del 1978 “Bring It Back Alive“, la cui durata supera i 20 minuti). Tra le canzoni da lui scritte, le più conosciute sono anche “There Goes Another Love Song“, “Song For You“, “Stick Around for Rock and Roll“. Inoltre è stato inserito nella Fender Hall Of Fame.
Si è spento il 9 settembre 2007, all’età di 55 anni, durante il sonno per un attacco cardiaco.

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