Angel Witch @ Traffic - 17 05 2015Live Report Internazionali 

Angel Witch: piccoli grandi gioielli di “epic” metal @ Traffic – 17 05 2015

Un altro pezzo di storia della New Wave Of British Heavy Metal è arrivato per la prima volta nella capitale il 17 maggio, in uno dei locali più proficui di eventi internazionali, il Traffic Live Club. Stiamo parlando degli Angel Witch.

L’inizio del concerto era previso per le 20:00, poichè ben 4 band avevano il ruolo di opening act prima dell’esibizione della leggendaria band inglese. Personalmente sono un po’ contrario a questo tipo di iniziative e credo che al massimo due band prima di una headliner siano più che sufficienti, anche perché spesso in questi bill ci si imbatte in gruppi non all’altezza della situazione. Questa volta però mi sono dovuto ricredere, sia per la scelta delle band, tutte valide, sia per la puntualità dell’orario rispettato.

Hi-Gh

Per fortuna, nonostante la mia diffidenza, sono arrivato in anticipo sul luogo e questo mi ha dato la possibilità di vedere sin dall’inizio anche la prima band, ovvero gli Hi-Gh. Conoscevo la giovane band romana che si è formata nel 2012 soltanto di nome, non avendola mai vista dal vivo, e non mi aspettavo di trovarmi davanti, specialmente come primo gruppo, una band valida sotto tutti i punti di vista. Infatti è stato davvero un peccato che solo pochi presenti abbiano potuto godere del loro speed/thrash metal, (anche se una cinquantina di persone non mi sono sembrate neanche così poche visto l’orario di inizio, molto insolito per una città come Roma).
I nostri hanno all’attivo un EP e due cd, l’ultimo dal titolo “Till Death And After“, e hanno saputo scaldare da subito la serata grazie ai riff massicci e allo stesso tempo taglienti dei chitarristi Marco “Psyki” e Marco “RedEyes”, con i brani “Till Death And After“, “Drug Your Destiny“, “The Russian Border” e “Night Dancer“. La batteria veloce e potente di El Tito “Oki” dava il suo contributo assieme al basso del cantante dalla voce perfettamente stridula di Tommaso “Slowly”. Molto buona anche la presenza sul palco e il look adottato, tipico di questo genere negli anni ’80, come ad esempio le cartucciere intorno alla vita. L’unica pecca che ho trovato è stato il volume della chitarra di Marco “RedEyes”, un po’ troppo basso quando si cimentava negli assoli.

Plakkaggio HC

Non bisogna aspettare molto prima dell’esibizione dei Plakkaggio HC: il cambio palco è piuttosto veloce, forse anche perché la loro line up è composta da soli tre elementi; gAbbatH alla voce e chitarra, ChrisNunnoS al basso e cori e ValHell alla batteria. Loro vengono da colleferro (RM) e dal 2004, anno della loro nascita, si sbattono sui palchi italiani per proporre, come lo definiscono loro, un sound New Wave Of Black Heavy Metal. “Approdo” è il titolo del loro album pubblicato nel 2012.

La loro scaletta si apre stranamente con una cover, “Hit The Lights” dei Metallica, per il resto il cantato è in italiano, fatta eccezione per altre due cover “Breaking The Law” dei Judas Priest e “Am I Evil?” Dei Diamond Head. Anche se in alcuni spunti la definizione Black Metal potrebbe essere giusta, trovo che il genere proposto dal gruppo sia più un misto di thrash e grind core, soprattutto nei brani più veloci come “Colleferro“, o la finale “Blocco (Porco Dio)“, in quest’ultima in particolare la bestemmia viene ripetuta continuamente e la fa da padrone. Altri brani interessanti da segnalare sono: “Leggenda“, “Granito” o la breve “Provincia“. Buona anche la loro prestazione. Di particolare interesse, con un ruolo di primo piano, anche la struttura dei loro cori in questo contesto.

Cromo

I prossimi a salire on stage sono i Cromo, un quartetto comasco formato da Blade – voce e chitarra, Edge – Basso e voce, Iron – batteria e voce, Clod – chitarra solista. Dal 2006 questa band ha sfornato un demo, “Heavy Metal Lovers“, di 3 bari; un Ep di 6 brani dal titolo “Unchained“; il singolo “Confutatis“, e per quest’anno è in arrivo un loro primo full length. Insieme ai Doomraiser, che si esibiranno dopo di loro, sono la band che ha accompagnato gli Angel Witch in tutte e tre le date italiane.
I Cromo trattengono gli ancora pochi presenti in sala con un heavy metal classico, in cui danno una buona prova tecnica, un po’ sottotono invece la coreografia, che risulta poco fluida, anche il cantante sembra un po’ impacciato mentre rotea l’asta del microfono. Per quanto mi riguarda anche l’aspetto visivo è importante, ma sono sicuro che con un po’ di esperienza la band troverà la fluidità che ancora manca, l’importante è che la loro musica sia già a buon punto.

L’atmosfera si fa sempre più calda e non solo per il clima: il pubblico sempre più numeroso prende posto non solo sotto il palco, ma anche negli stand allestiti dove si possono acquistare T-shirt ,vinili e cd sia delle band della serata che di tanti altri artisti heavy metal internazionali. Una sorpresa molto gradita è che fuori il locale, tra la gente, ci sono anche Mantas e Tony “Demolition Man” Dolan, ex Venom e attuali chitarrista e bassista/cantante degli M-Pire of Evil che si sono esibiti con quest’ultima band solo un paio di giorni prima, sempre nella capitale. I musicisti intrattengono i loro fan con foto, autografi e molti aneddoti da raccontare sulla loro lunga carriera.

Doomraiser

E’ ora di rallentare i tempi, ma non in termini di orario, quanto di BPM.

Si oscura di nuovo il palco e il pubblico è ormai in netto aumento a supporto dei romani Doomraiser. Cynar (voce e synth), Giulio Marini (chitarra), Marco Montagna (chitarra), BJ (basso), Pinna (batteria), con il brano “Addiction“, dal loro quarto e ultimo album “Reverse“, iniziano un lento cammino fatto di riff pesanti, chitarre dalla sonorità cupa e ritmi lenti che evocano atmosfere drammatiche e melodie decadenti. La band, ricordiamo, si è formata nel 2004 e riscuote tanto successo da partecipare a entrambe le edizioni del Roman STONED HAND OF DOOM (2005/6) e alla 3° edizione del S-HAMMER METAL FEST , insieme a band come Sodom, Belphegor e Sadist. Nel 2007 è stata anche in tour in Europa e Stati Uniti, e piu’ recentemente in Regno Unito, Belgio, Olanda, Germania, Austria, Svizzera, dividendo il palco con band come Electric Wizard, Shrinebuilder, Toner Low, UfomammutCrowbar.
La voce pulita è alternata al growl; Pinna, il batterista, è di notevole statura e stazza, ma in questo caso è quasi invisibile, (anche per via del synth del cantante montato sul palco), al contrario dei suoi colpi di cassa e rullante che scandiscono bene i rintocchi dei brani funerei. Il pubblico sembra gradire la loro malinconica esibizione e lo dimostra alzando braccia e corna verso il cielo per salutare la band quando si congeda.

Angel Witch

Ci siamo, sono le 23:40, con 20 minuti di ritardo, e dopo un soundcheck approssimativo, finalmente arrivano sul palco gli inglesi Angel Witch. Per qualche motivo ero convinto che fossero tornati ad una formazione a tre, invece che a quattro, ma poco importa, l’importante è che siano qui! Anche se l’unico membro fondatore e storico, nella band dal 1977, è solo lui: il cantante/chitarrista Kevin Heybourne. Gli altri, il bassista Will Palmer e il batterista Andy Prestridge sono con lui dal 2009 ed è con questa formazione che nel 2012 la band ha registrato l’ultimo album “As Above, So Below“. Dal 2013 invece si è aggiunto anche il chitarrista Tom Draper che stasera vediamo alla sinistra del palco.
Ricordiamo che è dall’uscita del primo, leggendario, omonimo album che la band non è rimasta mai stabile, cambiando nel corso degli anni ben 22 musicisti. Anche se vedendoli e ascoltandoli questa sera non sembra affatto sia andata così. Lo dimostrano subito le suggestive note della chitarra arpeggiata di “Gorgon“, le rocciose “Confused” e “Atlantis” che, insieme a “Sorcerers” e “White Witch“, rievocano le epiche atmosfere del primo album, anche grazie ai cori cantati insieme al pubblico. C’è spazio anche per brani più recenti, come “Into The Dark” o la splendida “Dead Sea Scrolls“. Il tempo della sola batteria poi introduce la breve, ma intensa, strumentale “Dr. Phibes“.
Ci si avvicina sempre di più alla fine del concerto che ci porta indietro nel tempo, a quel magico 1980 quando nel primo album della band era presente anche “Angel of Death”. Ormai il pubblico è in visibilio, canta insieme a Kevin tutti i classici della band, che purtroppo si stanno esaurendo. Ne sono rimasti ancora due, e sono lasciati per il bis che l’audience chiede inneggiando ad alta voce il nome del gruppo uscito di scena per alcuni secondi.
Arrivano l’immancabile “Baphomet“, che è la prima canzone degli Angel Witch ad ottenere successo, e che fu inclusa nella celebre compilation “Metal for Muthas I“., e infine, l’insostituibile omonima “Angel witch” che di nuovo il pubblico canta a squarciagola insieme a colui che ha tenuto sempre duro per tutti questi anni, rimanendo al timone di questa storica band, per regalarci, anche se con pochissimi album, (4 full lenght in tutto), piccoli grandi gioielli di “epic” metal. Kevin Heybourne ci saluta con un “See you soon”, speriamo sincero, e che non sia solo una frase di circostanza.

Complimentandoci ancora con tutta l’organizzazione del Traffic, che invitiamo a portare di nuovo gli Angel Witch da noi, possiamo finalmente concludere un live report facendo un plauso anche al numerosissimo pubblico presente!

Set List Angel Witch:
1) Gorgon
2) Confused
3) Atlantis
4) Sorcerers
5) Into The Dark
6) White Witch
7) Extermination Day
8) Dead Sea Scrolls
9) The Night Is Calling
10) Dr. Phibes
11) Angel Of Death

Encore

12) Baphomet
13) Angel Witch

Galleria Fotografica a cura di Francesca Paolucci
Per le foto in alta risoluzione: info@romebywild.it

Ci scusiamo con gli Hi-Gh e con i Plakkaggio HC poiché la loro galleria fotografica non è disponibile per problemi tecnici

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