BBC Session 10° Puntata: Brand XBBC Session 

BBC Session 10° Puntata: Brand X

Donald & Jacopo vi danno il benvenuto alla X puntata della serie BBC Session. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito fino a questo traguardo e teniamo altri ringraziamenti in serbo per i futuri nuovi lettori. Dopo aver parlato delle session dei Genesis nella scorsa puntata presentiamo in questa le session radiofoniche dei BRAND X, la parentesi fusion di Phil Collins.

Essendo i Brand X un gruppo particolarmente amato da Jacopo Muneratti, ho dovuto alla fine sottostare alle sue pressanti richieste, per questa importante occasione, di fargli scrivere l’introduzione alle sue dotte schede delle session vere e proprie. E Jacopo lo ha fatto mirabilmente con questa “conversazione ideale” (o ricostruzione drammatizzata, alla maniera di certi documentari televisivi) attraverso la quale ci spiegherà le complesse interazioni interne alla band dei Genesis che hanno portato Phil Collins ad unirsi ai Brand X.

(Se questa fosse davvero una trasmissione radiofonica, immaginatevi le “vocine”).

Personaggi

Mike: Rutherford
Phil: Collins
Steve: Hackett
Tony: Banks

Tempo: 1975.
Scena: Interno, un cottage sperduto a Wotton.

Phil: “Accidenti, ragazzi, Peter non scherzava, ci ha davvero piantati in asso! Guardate: si è addirittura portato via il costume dello Slipperman

Tony: “Che liberazione! La gente ci ignorava, tutti parlavano solo di lui, sembrava che fosse lui a scrivere tutto e per giunta, nelle recensioni dei concerti si parlava solo dei suoi costumi. Che palle!! Adesso siamo finalmente in grado di farci vedere per quello che siamo”

Mike: “No, Tony, il tuo idealismo utopistico non ci porterà da nessuna parte: siamo finiti. Quando questa cosa si saprà tutti cominceranno a boicottarci. Lui dava al nostro pubblico esattamente quello che voleva e adesso sarà dura trovare uno che lo rimpiazzi”

Steve: “Beh, io un paio di ideuzze niente male ce le avrei”

Tony: “Non ora, Steve. Ragazzi, poche ciance, dobbiamo trovare subito un altro cantante e stavolta tenerlo a bada”

Mike: “Ma Tony… come potrà un estraneo prendere il posto di Peter? O ci rinnoviamo completamente o possiamo anche ritirarci. I nostri conti finiranno in rosso, il nostro nome verrà preso a pernacchie. È la fine!”

Tony: “La fai così tragica… Facciamo qualche compromesso per ora, no?”

Mike: “Ah beh, certo, ti ci voglio proprio vedere con la maschera da fiore. Già non sei particolarmente bello così”

Tony: “Ha parlato James Dean, ha parlato”


Steve: “Ma perché invece, semplicemente, non…”

Mike: “Dopo, Steve. E poi il flauto? Come vuoi replicarlo il flauto? Con quel tuo dannatissimo menotron?”

Tony: “Si chiama MELLOTRON, testa di rapa, non so più in che lingua dirtelo! E poi devi finirla di prenderlo in giro: è un gioiellino di tecnologia”

Mike: “Proprio un bel gioiellino. Ad ogni sbalzo di corrente cambia tonalità, si spegne senza nessun motivo, quei fottuti nastri prendono vita propria e si attorcigliano e fa un sacco di altri casini. Quel Robert ti ha fregato, l’avevo capito fin da subito, a me quello lì non è mai piaciuto. Ogni volta siamo costretti a improvvisare qualcosa o ad inventarci racconti stupidi. Ed ecco l’altro tasto dolente, le storie. Peter faceva anche questo. Adesso come facciamo?”

Tony: “Beh, dato che il mellotron è mio potrei inventarmi io qualcosa per tappare i buchi”

Mike: “Ah, certo: già me li immagino gli affascinantissimi aneddoti di te che per distrazione compri un maglione verde invece di quello viola che avevi puntato”

Tony: “Sarà anche così, ma io almeno non ho mai proposto di fare numeri da circo tra un pezzo e l’altro per risolvere il problema”

Mike: “Si chiama vaudeville, buzzurro ignorante!”

Steve: “Beh, ma se mi fate dire…”

Phil: (interrompendolo) “Ragazzi, ho trovato! Dato che non possiamo sostituire Pete perché semplicemente non andiamo avanti come un gruppo strumentale?”

Mike: “…”

Tony: “…”

Steve: “…”

(tutti scoppiano a ridere in coro)

Mike: “Phil, sei la solita sagoma!”

Steve: “D’accordo che hai cominciato ad ascoltare la fusion e tutto quanto…”

Tony: “…ma di questo passo ci chiederai di inserire i Phoenix Horns in uno dei nostri album!”

Mike: “Hai perso il lume della ragione?”

Phil: “Ah, la mettete così? Allora sì, ho perso il lume della ragione. E sapete cosa vi dico? Mi preparerò un progetto strumentale mio e sarà mille volte meglio delle vostre favolette su panacee giganti e Romeo e Giulietta”

Tony: “E come li chiamerai? I More Fool Us?”

Mike: “Ma no, Tony, è un nome troppo commerciale!”

(tutti continuano a ridere e Phil esce dalla stanza sbattendo la porta)

Brand X

BRAND X

John Goodsall, Robin Lumley, Percy Jones, Phil Collins

Session 1. Studio 4 – Maida Vale, 26 February 1976
First broadcast: “John Peel Show”, 8 March 1976, 3 May 1976 (*)

Kubic Blitz
Born Ugly (*)
The Ancient Mysteries

Irriverenti, brillanti, ottimi esecutori di una fusion ben calibrata, mai scontata e mai pretenziosa, i Brand X nascono intorno alla fine del 1974 come una semplice “jam band” tra vari session-man, tra i quali spiccano il chitarrista John Goodsall (Atomic Rooster), il bassista Percy Jones (The Liverpool Scene) e il tastierista Robin Lumley.
Con solo questi tre personaggi nella formazione definitiva e una serie di musicisti secondari che vanno e vengono, il progetto fatica ad avere una direzione ben precisa. Nel febbraio del 1975 registrano un album completo e cantato, incentrato su un funk rock a la Tower of Power. Il disco, però, non piace né alla casa discografica che li aveva sotto contratto (all’epoca, la Island Records) né ai musicisti coinvolti e, unanimemente, decidono di tenerlo nel cassetto. Nel 1975, i tre vengono reclutati dal musicista Jack Lancaster per una rivisitazione rock della fiaba di “Pierino e il Lupo“. In questa occasione incontrano Phil Collins, all’epoca batterista dei Genesis e, a sua volta, session-man molto quotato. L’intesa musicale tra i quattro è molto alta e Collins viene invitato ad unirsi al progetto Brand X, che ora sembra essere sempre più incentrato sulla jazz fusion. Il batterista, da tempo, cercava una valvola di sfogo per poter fare del drumming estremo e insano che non poteva trovare spazio alcuno nelle composizioni raffinate e calibrate dei Genesis e, quando diventerà il cantante principale di questi ultimi, cessando così di avere un ruolo principale da batterista dal vivo, si aggrapperà ancora di più a questo progetto secondario.

Nel 1976, il DJ John Peel era da tempo ormai sempre più deluso dal genere “progressive rock” che, secondo lui, viaggiava unicamente per schemi triti e ritriti, diventando sempre più fastidioso e conservatore, alla faccia della sua denominazione. Tra i vari gruppi che più gli erano indigesti c’erano, appunto, i Genesis, che ormai non sopportava più da qualche anno, reputandoli eccessivamente pomposi e teatrali. Tuttavia, Peel nutriva comunque un rispetto abbastanza alto per Phil Collins e, soprattutto, lui e Jones erano già apparsi in alcuni album di Brian Eno, uno dei suoi artisti preferiti in assoluto. Per questo motivo non deve stupire che il debutto radiofonico dei Brand X sia avvenuto proprio nella sua trasmissione. Anzi, per usare le parole di Collins, riportate nel libro di Ken Garner “The Peel Sessions“, il DJ cominciò a mostrare interesse verso di loro “perché erano un miscuglio molto strano di generi musicali e si trattava di musica che cresceva, viveva e respirava”.

Nonostante le session per il primo vero e proprio LP del gruppo, “Unhortodox Behaviour“, fossero terminate nell’ottobre del 1975, il disco non vedrà la luce fino al giugno dell’anno successivo. Questa session risale, quindi, a qualche mese prima della sua pubblicazione ed è una vera e propria chicca per i collezionisti perché due dei tre pezzi in scaletta non sono presenti né sul primo album né in nessuno dei successivi. L’indiavolata “Kubic Blitz“, di 11 minuti di durata, assomiglia un po’ alla futura “Malaga Virgin” e si alterna tra unisoni complicatissimi eseguiti a velocità supersonica e virtuosismi di Lumley e di Jones. “Ancient Mysteries“, invece, si muove più su un terreno funky e sembra prendere ispirazione da alcune cose di Billy Cobham del periodo “Crosswinds“, soprattutto nella parte di chitarra di Goodsall, per terminare con una sana carica di adrenalinico finale, con un grandissimo Collins alla batteria. Il rimanente pezzo, “Born Ugly“, invece, apparirà su “Unhortodox Behaviour” in una versione meno ritmata e frenetica, ma forse più coesa e coerente.
Questa BBC session è integralmente disponibile nel CD di archivio “Missing Period” pubblicato nel 1997, nel quale questa session e la successiva sono erroneamente identificate some una serie di demo in studio registrati ai Roundhouse Studios. La session, recentemente, è apparsa anche nel cofanetto “Nuclear Burn“, contenente sei dei sette album pubblicati prima dello scioglimento e della reunion avvenuta a metà anni ’90. Curiosamente, nelle pubblicazioni ufficiali, i titoli dei pezzi differiscono da quelli che compaiono nei log di registrazione: “Born Ugly” e “Kubic Blitz” diventano, rispettivamente, “Dead Pretty” e “Kugelblitz“.

John Goodsall, Robin Lumley, Percy Jones, Preston Heyman, Phil Collins

Session2. Studio 4 – Maida Vale, 15 July 1976
First broadcast: “John Peel Show”, 2 August 1976

Why Should I Lend You Mine (When You’ve Broken Yours Off Already)?
Malaga Virgen

Nel periodo di tempo tra questa session e la precedente, i Brand X sentono la necessità di irrobustire la sezione ritmica con l’aggiunta di un percussionista. Nel corso dell’anno diversi musicisti ricopriranno questa carica, tra cui Gaspar Lawal (Babe Ruth), Andy Ward (Camel) e Bill Bruford (Yes, King Crimson). In questa session tale ruolo è ricoperto da Preston Heyman, un ex compagno di scuola di Phil Collins che in futuro farà fortuna come batterista di Kate Bush e, in seguito, anche come produttore. A dicembre la scelta definitiva cadrà su Morris Pert, un altro session man richiestissimo, dotato di una giusta dose di follia e di un sano senso dell’umorismo assurdo che lo renderà perfettamente compatibile con il resto della band.

Entrambi i pezzi di questa session sono stati inclusi nel secondo LP dei Brand X, “Moroccan Roll“, registrato nel dicembre del 1976 e pubblicato nel maggio dell’anno successivo. Questo, però, non significa che ci troviamo di fronte a materiale storicamente meno interessante rispetto alla prima: se, infatti, “Malaga Virgen” viene già presentata con il suo arrangiamento definitivo, lo stesso non si può dire dell’altro pezzo della session, la “laconicamente” intitolata “Why Should I Lend You Mine (When You’ve Broken Yours Off Already)?“. In entrambe le versioni, la composizione è divisa in due parti ben distinte, la prima della quali è un rock latineggiante con un ottimo fraseggio chitarristico di John Goodsall. La differenza enorme sta nella seconda metà del pezzo: mentre nel disco in studio il pezzo muterà in un qualcosa di estremamente minimalista e forse un po’ prolisso, in questa session troviamo una sezione completamente inedita ed energica, una specie di funky con una chitarra reggae e un grande basso di Percy Jones.
La session contiene delle performance molto pregevoli e un’ottima scelta di suoni e, infatti, verrà apprezzata molto anche da John Peel, che la replicherà a fine anno durante le Festival Fifty, proclamandola una delle migliori session dell’anno. Come la precedente, anche questa session è stata pubblicata ufficialmente su “Missing Period” e, ancora una volta, i titoli dei pezzi sono stati inspiegabilmente stravolti: “Why Won’t You Lend Me Yours” e “Miserable Virgen“, rispettivamente. Questa versione di “Malaga Virgin” è presente anche sul cofanetto “Nuclear Burn“.

Dopo la pubblicazione del secondo LP “Moroccan Roll“, i Brand X diventano sempre meno un gruppo e sempre di più un organico capitanato da John Goodsall, anche per permettere a Phil Collins di gestirsi i tour con i Genesis senza dover necessariamente dover fermare anche questo progetto. Nel 1979 i Brand X diventeranno due formazioni differenti, tutte e due con a capo Goodsall. Sebbene entrambe facciano lo stesso genere, la fazione di Lumley (nella quale suona anche Phil Collins) esegue musica più orecchiabile e tradizionale, non disdegnando l’occasionale brano cantato, mentre l’altra, con Percy Jones, si occuperà delle cose più sperimentali.

I due sottogruppi registreranno contemporaneamente nell’aprile del 1979 agli Startling Studios di Ringo Starr e il materiale verrà pubblicato in tre album nel corso di quattro anni: “Product” (1979), “Do They Hurt?” (1980) e “Is There Anything About?” (1982). Dal vivo, invece, si esibirà la formazione classica con Goodsall, Lumley, Jones, Pert e Collins. A causa dei vari impegni dei musicisti che ve ne fanno parte, i Brand X si dissolveranno nel 1980. Si riformeranno nel 1992 con solo Goodsall e Jones dei membri originali, per poi sciogliersi di nuovo nel 1999.

Ed anche per questa X puntata è tutto. Donald e Jacopo vi danno appuntamento alla prossima con un garbato e rispettabile Gigante … 

Salve, sono momentaneamente occupato a cercare di capire quale delle rullate che faccio abitudinariamente è un doppio paradiddle, così il mio amico Bill la smette di prendermi in giro una volta per tutte. Lasciate un messaggio dopo il bip e verrete richiamati al più presto
-BEEEP!-

Mike: “Phil? Ciao, siamo Mike e Tony”

Steve: “Ehi, ma ci sono anch’io!!”

Mike: “Ah sì, è vero, scusami. Siamo Mike e Tony e c’è anche Steve. Volevamo chiederti scusa per aver deriso la tua idea. Insomma, non volevamo offenderti, in fin dei conti lo sai bene che pensiamo che tu sia il più grande batterista nei Genesis e…”

Tony: “NEL MONDO!!! DOVEVI DIRE NEL MONDO!!! DAMMI QUA, RAZZA DI INCAPACE! …ehm… ciao, Phil, qui parla Tony, scusalo. Oltre al fatto che le tue ritmiche spaventose sono ciò che regge la nostra musica, volevamo farti una proposta interessante. Ehm, hai presente tutte le seconde voci bellissime che hai fatto nei dischi precedenti? Ecco, pensavamo di farti fare la stessa cosa, ma senza il cantato principale. Che ne dici? Ci stai? Dai, dacci un colpo di telefono, lo sai che senza di te siamo persi. Allora aspettiamo tue notizie! Ciao, ragazzaccio!”

Tony: …e anche questa è fatta. So come parlare ai miei polli, vedrete che tornerà indietro strisciando. Sa bene che senza di noi è finito”

Steve: “Tony…”

Tony: “Voglio dire, chi mai comprerebbe un disco di uno con un nome così anonimo come Phil Collins? Cioè, capirei se si trattasse di qualcosa di interessante e intrigante tipo, che ne so, Anthony Banks…”

Steve: “Tony…”

Tony: “…ma Phil Collins? Tanto vale chiamarsi John Smith, o Joe Doe, no? Har har har”

Steve: “Tony…”

Tony: “Cosa? COSA? COSA!? COS’HAI ADESSO CHE NON TI VA BENE?”

Steve: “…ti sei dimenticato di agganciare la cornetta”

Tony: “OPPORCAPU–”

*click*

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