Attività Off Stage: Business della MusicaMusic Business 

Sai gestire le attività off stage della tua band?

Cosa intendiamo per attività Off Stage? Quello che, agenzie come la nostra cercano, in qualità di talent scout, (se così vogliamo dire), non è solo un gruppo di professionisti capaci di comporre buona musica, caratteristica data assolutamente per scontata, né professionisti capaci di creare qualcosa di originale ed unico, altra caratteristica decisamente data per scontata (seppur non abbastanza diffusa), ma musicisti capaci anche di comprendere le dinamiche base del music business e disposti a lavorare sulla propria professione. Perché se è vero che la musica è il motore di tutto, è anche vero che non si può prescindere dalle attuali dinamiche del mercato e lavorare senza il supporto della band non è il massimo. Allo stesso modo, lavorare alla “vecchia maniera” può rendere felice la band, ma di certo non costruirà il suo successo.

Emergere non è più solo una questione di fare buona musica, emergere è sinonimo di far conoscere la propria buona musica, farla suonare sopra a quella degli altri.

Sono tanti infatti i gruppi capaci di comporre e proporsi, di esibirsi live e di generare un buon impatto. Poi però c’è il backstage da gestire, le attività quotidiane che sommergono la vita di un artista, quelle di cui una volta si occupavano le case discografiche, potremmo dire, ma guardare al passato di certo non aiuta. Vediamo invece di mettere in luce alcuni passi fondamentali che portano una band a crescere e diventare grande.

Parliamoci chiaro, questo vademecum va reinterpretato e cucito addosso ad ogni band, cosa che solo un professionista della comunicazione può fare, è però già di per sé un ottimo punto di partenza.

1. Essere presente agli eventi

E’ la strategia numero uno, quella che tutti consigliano, e che altrettanti dimenticano, e una di quelle che davvero fanno la differenza. Partecipare agli eventi, sapere cosa c’è intorno, fare amicizia con gli altri musicisti, allacciare relazioni, è il passo fondamentale per farsi conoscere.
Chi non ha tempo dovrebbe trovarlo; chi pensa di risparmiare soldi dovrebbe ricredersi, perché investire sulla propria musica significa anche questo; chi pensa di non poter imparare nulla di nuovo… beh, dovrebbe tornare con i piedi per terra.
Rimarreste davvero sorpresi nello scoprire quante porte possa aprirvi una semplice serata tra amici.

Senza contare la possibilità di conoscere di persona alcuni redattori e blogger del settore, nonché scoprire che qualche “nuovo amico” può darvi preziosi consigli sulla vostra attività da musicisti.

2. Affidarsi ad un buon ufficio stampa

Il successo delle label indipendenti non solo ha causato una eccessiva frammentazione del mercato, ma soprattutto ha fatto credere a molti che la sola passione possa bastare per gestire la promozione di una band. A ben vedere però anche le realtà più piccole richiedono una base fondamentale fatta di strategia e professionalità, così che quello che sembra “semplice” è il frutto di anni di studio e lavoro, di esperienza, errori e rettifiche, (eccezion fatta per impostori, improvvisati e venditori di fumo ovviamente). E quindi perché non sfruttare questo bagaglio culturale già sulle spalle di chi opera da tempo, evitando inutili errori?
Avere un buon ufficio stampa altro non è che un investimento fondamentale per ogni artista che voglia emergere e che non si accontenta di restare più o meno a galla nel mondo underground.
La nostra redazione, ad esempio, riceve una infinita quantità di richieste per recensioni, interviste, ascolti, promozione… e di certo molte delle band propongono musica di ottima qualità. Ma per emergere serve anche altro: spesso dopo un primo momento di “ah, bello questo!”, la band cade comunque nel dimenticatoio assieme alle altre. Da sempre, infatti, bisogna distinguersi, da molto però bisogna anche sapere come farsi valere e, per farlo, prima di tutto bisogna esistere sul mercato, ma poi bisogna anche dimostrare di poter persistere. Non basta infatti un momento di gloria one shot, è necessario che la band sia presente con costanza e solo un buon ufficio stampa sa creare una strategia di lungo periodo capace di raggiungere questo obiettivo. Senza contare i contatti costruiti negli anni e con il proprio lavoro, fisiologicamente diverso da quello di un artista.

3.  Credere nel proprio progetto

Davvero fondamentale, per ogni progetto che si rispetti, è il crederci. Non significa non vederne gli aspetti negativi, al contrario, significa avere fiducia e sapere che può ingrandirsi, maturare e diventare grande. Proprio per questo è necessario capire l’importanza di ogni investimento, del sapersi migliorare sempre di più, del mettersi in discussione, pur restando sempre fedeli a sé stessi. Ogni artista che non crede nel proprio progetto e non lavora attivamente per ingrandirlo non può aspettarsi di emergere.

4. Pianificare una strategia di date live

Che decidiate di affidarvi ad un’agenzia di booking o che decidiate di cercare voi stessi le date in cui suonare, alla base del vostro percorso deve esserci una strategia. Per decidere di prendere qualsiasi data, con il rischio di inflazionare la vostra proposta; di selezionare massicciamente le date, con il rischio di suonare poco e perdervi nella marea di band; di scegliere di suonare solo in determinati contesti, con il rischio di perdere occasioni d’oro;  o di ricorrere al pay to play, con il rischio di spendere molti soldi senza raggiungere alcun risultato duraturo… l’unica cosa che possa ridurre al minimo questi rischi è una pianificazione. Alla base di ogni scelta deve esserci una strategia di lungo periodo che possa aiutare la band nel creare il proprio calendario concerti e nel promuoverlo. Anche in questo caso quindi la professionalità di un buon ufficio stampa si rivela un aiuto prezioso ed indispensabile.

5. Affidarsi ad un buon manager

Quasi tutte le attività elencate richiedono una certa pratica, ma soprattutto tempo e capacità imprenditoriali. Chi allora meglio di un buon manager può affiancarsi e/o sovrapporsi all’ufficio stampa per supportare la band? Capire quali sono i punti di forza e di debolezza di ogni artista, lavorare per rafforzare gli uni e ridurre gli altri, motivarlo nei momenti di difficoltà e riportarlo con i piedi per terra quando prende il volo. E’ questo è il compito di un bravo manager, altra figura assolutamente indispensabile per ogni professionista. Altro investimento che vale ogni centesimo. In più c’è da considerare che per molte agenzie poi, come nel caso di Rock by Wild, le due figure convergono, con un consistente risparmio in termini di costo per la band.

Conclusioni

Le attività di gestione di un lavoro artistico hanno poco a che vedere con l’arte, ma sono, oggi più che mai, conditio sine qua non per il successo dell’artista. Occorre avere una visione di lungo periodo in grado di prevedere e pianificare investimenti intelligenti; creare un posto nel mercato per la band e fare in modo che questa possa occuparlo con successo. Mantenendo sempre bene a mente il punto di partenza e di arrivo perché occorre procedere con realismo e senza false illusioni, ma con la tenacia di chi sa di percorrere la strada giusta.

E ora è giunto il vostro momento: cosa ne pensate dei professionisti del mercato? Avete già un manager ed un ufficio stampa capace di supportarvi nelle attività off stage?

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