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Frontiers Rock Festival V il fuoco sul palco del Live Club – 29 aprile

Dopo una prima giornata di altissimo livello, torniamo al Live Club per proseguire la maratona musicale del Frontiers Rock Festival V.

Perfect Plan @ Frontiers Rock Festival V

I primi a salire sul palco sono i Perfect Plan. Quintetto svedese dal sound decisamente melodico, la band è formata da Kent Hilli (voce), Rolf Nordström (chitarra solista), P-O Sedin (basso), Leif Ehlin (tastiere), Fredrik Forsberg (batteria).

Il combo presenta una proposta musicale di buon livello, con alcuni brani che catturano decisamente l’attenzione, altri un po’ meno. Tenendo però conto che è in attività solo dal 2014 possiamo aspettarci delle ottime sorprese in quanto la base di partenza è particolarmente interessante.

Il loro è un ottimo AOR, ben strutturato, tirato al punto giusto e molto orecchiabile.

Anche per questo act potrebbero esserci stati dei problemi tecnici, a più riprese infatti, il singer chiede supporto ed in effetti l’esecuzione vocale lascia sfuggire qualche imprecisione.

Da poco uscito il loro primo album, non vediamo l’ora di poter ascoltare di nuovo questa band live.

Piccola nota. Mentre lo show dei Perfect Plan va avanti la Frontiers fa sapere, attraverso la propria pagina facebook, che questa seconda giornata ci riserverà un fuori programma: l’esibizione di Kip Winger (in effetti in mattinata avevamo già avuto notizia che forse i Pretty Boy Floyd non avrebbero fatto in tempo ad arrivare per il live e sarebbero quindi stati sostituiti dall’artista).

 

Animal Drive @ Frontiers Rock Festival V

Anche per questa seconda band troviamo sul palco un combo di cinque musicisti, questa volta giovanissimi.
Dino Jelusic (voce), Keller (chitarra), Rokindja (basso), Matija Kuzmic (tastiera e chitarra) e Zvonimir Mihaljevic (batteria), propongono un hard rock sporcato da influenze progressive metal.

I cinque sul palco ci trascinano subito nei loro suoni pieni di energia, anche grazie ad un’ottima tenuta di palco e un look molto ben studiato.

Dino ha una vocalità perfetta per questo genere, potente e graffiate al punto giusto. Non è un caso che sia stato presentato alla Frontiers da Jeff Scott Soto in persona, dopo un’esibizione con la Trans-Siberian Orchestra.

Nella loro scaletta gli Animal Drive presentano una sola ballad, “Hands Of Time”.
Ogni brano dell’esibizione ci fa capire la potenzialità di questa band che crea ottimi pezzi e arrangiamenti. Hanno tutte le carte in regola per fare strada.

Issa @ Frontiers Rock Festival V

Abituée del Frontiers Rock Festival, il terzo gruppo a salire sul palco è quello della singer norvegese Issa.

Eccezion fatta per la front girl, la band è composta da musicisti tutti italiani. Troviamo Simone Mularoni alla chitarra, Andrea Torricini al basso, Daniele Chierichetti alle tastiere e Marco Di Salvia dietro le pelli.

Il songwriting è molto buono, così come particolarmente interessanti sono gli arrangiamenti ed i riff.  Anche la voce di Issa è ben usata e molto duttile, per quanto richiami un po’ troppo i suoni pop. Di altissimo livello la qualità della band, che ci regala un’esecuzione impeccabile.

Anche in questo caso la scenografia sul palco è ben studiata, con il tradizionale ventilatore che spettina la singer durante tutta la performance.

Bellissimo poi il duetto in “Sacrifice Me”, cantato assieme a Dino Jelusic che viene richiamato sul palco per l’occasione.

Kip Winger @ Frontiers Rock Festival V

Siamo arrivati al momento del “fuori programma”, un acustico di sola voce e chitarra. E che voce e chitarra! Sale sul palco Kip Winger.

Pur non avendo più gli alti di una volta, Kip è ancora capace di emozionare con il suo graffio, soprattutto sulle note di “Miles Away”, che avrà fatto felici molte ragazze presenti. Un po’ meno contenti (forse) i possessori del biglietto VIP, che avevano avuto la possibilità di assistere ad uno show esclusivo di Kip nella giornata di venerdì e oggi probabilmente riascoltano lo stesso concerto. Fortuna per tutti noi.

Durante il live l’artista ringrazia tutto il pubblico per aver preso parte al Frontiers Rock Festival V, perché, dal momento che non si vendono più tanti dischi, per gli artisti i live sono importantissimi.
E per noi il live del Frontiers è una tappa imprescindibile del Rock.

Pretty Boy Floyd @ Frontiers Rock Festival V

Look curatissimo per i 4 membri dei Pretty Boy Floyd.
Steve “Sex” Summers (voce), Kristy “Krash” Majors (chitarra), Criss 6 (basso) e Troy Patrick Farrell (batteria), si esibiscono in Italia per la prima volta, sul palco del Live Club di Milano.

Gli storici glamster americani sono tornati sul mercato con l’album “Public Enemies“, titolo che è già tutto un programma, uscito nel 2017.

Fedeli allo stile scanzonato degli anni ’80, i quattro sul palco si divertono, ci travolgono con una carica fuori dal comune e fanno impazzire il pubblico. A portarci indietro nel tempo anche la “gara canora” indetta da Steve, che regalerà una maglietta a chi, tra il pubblico, urla più forte. A questo aggiungiamo il lancio di foto autografate e i potenti scream che accompagnano tutta l’esibizione. Tecnicamente i musicisti non sono fenomenali, ma la capacità di dialogare con il pubblico e l’allegria dei brani rende la performance una delle più coinvolgenti di questa due giorni di Rock.

Come se non bastasse, proprio al termine del loro show la band ci sorprende con la cover di “Live Wire” dei Motley Crue.

FM @ Frontiers Rock Festival V

Gli FM fanno il loro ingresso sul palco annunciati da una voce fuori campo. E’ ora il momento di ascoltare suoni di altissima classe, con la band capitanata da Steve Overland (voce e chitarra).
Le capacità tecniche e compositive di Merv Goldsworthy (basso), Pete Jupp (batteria), Jem Davis (tastiere) e Jim Kirkpatrick (chitarra) ci portano in un’altra dimensione. L’esperienza si fa sentire e lo stile della band è evidente anche dai nuovi brani. Vengono infatti presentati alcuni pezzi del nuovo album, uno dei quali “Black Magic”, apre l’esibizione di oggi.

A rendere unici gli FM è il sapiente mix di classe e souni tirati, capaci di catturare completamente il pubblico. Steve per altro dialoga molto con la sala, che a questo punto raccoglie tutti i partecipanti al Festival. L’audience è entusiasta.

L’esecuzione vocale è perfetta, così come quella strumentale, non c’è spazio per una sola sbavatura.
In questa fantastica set list troviamo anche la cover “Someday” ed il classico “Let Love Be The Leader”. Fortuna che questo live è stato registrato per una futura release in CD/DVD.

CoreLeoni @ Frontiers Rock Festival V

Piacevole sorpresa quella dei CoreLeoni, che all’ultimo momento hanno sostituito i Great White di Jack Russel annunciati in cartellone.

Dalle casse si sente suonare “Il Padrino” ed ecco che la band prende possesso del palco. Siamo davanti ad una formazione a cinque capitanata dal chitarrista Leo Leoni. Completano la line up uno spettacolare Ronnie Romero (voce), Hena Habegger (batteria), Jgor Gianola (chitarra), Mila Merker (basso).

I cinque mostrano una grande affinità, giocano tra di loro e con il pubblico, interagendo in italiano e in inglese.
Siamo tutti rapiti dalle qualità vocali di Ronnie, (non a caso membro anche dei Rainbow) e dall’energia dei riff. Ma anche dalle splendide linee melodiche che accompagnano il suono potente dell’hard rock che, in questo caso, spesso sconfina nel metal.
Ovviamente in set list troviamo tantissimi brani dei Gotthard. In effetti, non fosse per la line up potremo quasi dire che i CoreLeoni altro non sono che i Gotthard stessi.

Il pubblico a questo punto dello show è al massimo della carica, travolto da brani come “Mountain Mama”, “Firedance” e “Walk On The Water”.

Inaspettati e di grandissimo impatto, ci avviamo verso la chiusura del Festival nel migliore dei modi.

Jørn @ Frontiers Rock Festival V

L’ultimo act a calcare il palco del Frontiers Rock Festival V è quello di Jørn Lande.
Notiamo subito anche un ospite “speciale”: Alessandro Del Vecchio, parte integrante della famiglia Frontiers.

Jorn sale sul palco e supportato dal suono delle tastiere di Alessandro da sfoggio della sua splendida voce. Alla chitarra troviamo Tore Moren, al basso Sid Ringsby, mentre dietro le pelli si avvicendano Beata Polak e Francesco Jovino.
Il live è infatti diviso in due parti, scandite proprio dal cambio del batterista che, a colpo d’occhio, (quando il primo set di batteria viene smontato), sembra semplicemente la fine del concerto.

Le melodie dei brani selezionati per la set list caricano la sala di atmosfera, ciò nonostante però, poco dopo l’inizio, la sala inizia a svuotarsi. Siamo arrivati al termine di questa lunga maratona musicale, due giorni di puro ed intenso Rock e la stanchezza si fa sentire. Chi ha scelto di rimanere invece è particolarmente partecipe e risponde alle sollecitazioni del singer che rende anche diversi omaggi durante lo show.
In scaletta infatti trovano spazio numerose cover, tra cui “The Mob Rules” dei Black Sabbath, “Rainbow in The Dark” di Dio e “Ride Like Wind” di Christopher Cross.

La voce di Jørn risuona tra le mura del Live Club, forte, potente, melodica, duttile e graffiante. Così come i soli di chitarra, precisi e pieni di energia. Peccato non avere le forze per godere appieno anche di questo live. Nonostante la bella performance, infatti, la fine della scaletta è quasi un sollievo.

Torniamo in albergo stanchi, ma felici di aver assistito ad un’altra serie di concerti da ricordare.

Thanks to Photoshooter for the photo gallery!

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