Coronavirus: la reazione nel mondo del Rock
La reazione nel mondo del Rock per la pandemia da Covid-19 ha subito non poche perdite con interi tour cancellati in tutto il mondo e lavoratori costretti a rimanere a casa. A questo proposito sono intervenuti anche molti artisti che hanno usato la propria voce per lanciare diversi messaggi. Se da un lato alcune voci risultano fuori dal coro come quella di Morrissey, che ha incolpato il presidente Macron per aver annullato i concerti francesi, o quella di Shavo Odadjian che ha detto del virus che è la cosa più stupida del mondo, essendo semplice raffreddore, la maggior parte degli artisti non la pensa allo stesso modo. Così a smentire le parole del bassista dei Sytem Of A Down ci pensano Paul Stanley dei Kiss e Rob Caggiano dei Volbeat.
Di seguito le parole di Paul Stanley:
blockquote> “Le giovani generazioni devono svegliarsi, non si tratta di una semplice influenza. Chiunque pensava si trattasse di essa è stato smentito. Il distanziamento sociale è la misura minima da rispettare”.
A loro si sono aggiunti anche Ryan Peake dei Nickleback e Sammy Hagar (ex Van Halen) che invitano tutte le persone a rimanere a casa e seguire le regole. A tal proposito anche Michael Stipe, ex frontman dei R.E.M., ha pubblicato un video in cui ribadiva le 4 regole fondamentali da rispettare durante l’emergenza: Lavarsi le mani spesso, rimanere a casa, comportarsi come se si avesse il virus, informarsi attraverso i canali ufficiali. E sul ruolo delle fonti scientifiche riflette anche Geddy Lee dei Rush, attualmente in autoisolamento in Ontario, Canada che esorta tutti a fare la cosa giusta … distanziamento sociale, fiducia nella scienza, lavarsi le mani.