Voivod - Lost Machine - Album CoverNews 

Voivod: il nuovo live album “Lost Machine” uscirà il 27 Novembre 2020

Lost Machine” è il live album che i canadesi Voivod pubblicheranno il prossimo 27 novembre tramite Century Media. Il disco è stato registrato a Québec City durante il tour di supporto all’album “The Wake“.

01. Post Society
02. Psychic Vacuum
03. Obsolete Beings
04. The Prow
05. Iconspiracy
06. Into My Hypercube
07. The End Of Dormancy
08. Overreaction
09. Always Moving
10. Fall
11. The Lost Machine
12. Astronomy Domine
13. Voivod

I Voivod sono un gruppo technical thrash metal canadese, con forti influenze punk e progressive, formatosi a Jonquiere, nel Quebec nel 1981. Considerati come una delle più importanti band thrash/progressive metal futuristiche, in carriera, grazie ad una continua sperimentazione, hanno toccato vari generi musicali trovando anche un discreto successo commerciale. Hanno venduto, ad oggi, circa 1 milione di dischi in tutto il mondo. Nel 1984 la band dopo aver pubblicato un secondo ed un terzo demo, intitolati rispettivamente “To the Death” e “Morgoth Invasion“, furono notati da Brian Slagel, fondatore e proprietario dell’etichetta indipendente Metal Blade. Poco dopo Slagel convinse la band a firmare un contratto discografico con la Metal Blade e pubblicarono così il loro primo album in studio chiamato “War and Pain” che si presentava al pubblico con sonorità marcatamente thrash metal. Nel dicembre del 1984 si esibirono in uno show chiamato “Morgoth Invasion” dove oltre alle canzoni del loro primo album ne eseguono altre tra cui due cover (una degli Slayer, l’altra dei Venom) e alcune loro nuove composizioni che poi finiranno nel secondo album “Rrröööaaarrr“. Nel novembre 1985 la band comparve accanto a Celtic Frost, Possessed, Destruction e Nasty Savage al Festival di Montreal di fronte a circa 7.000 spettatori. “Target Earth” è il tredicesimo album in studio della band pubblicato nel 2013. Si tratta del primo album dei Voivod con “Chewy” Daniel Mongrain come compositore, dato che gli ultimi pezzi di Denis D’Amour vennero usati per la realizzazione di “Infini“. L’album vede anche il rientro in studio del bassista storico “Blacky” Jean-Yves Thériault che aveva lasciato la band alla vigilia del termine delle registrazioni di “Angel Rat” nel 1991.

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