Paradise Lost: la biografia “No Celebration : La Biografia Ufficiale dei Paradise Lost” in uscita a metà Ottobre 2020
“No Celebration : La Biografia Ufficiale dei Paradise Lost” uscirà a metà ottobre per Tsunami Edizioni in lingua italiana.
La release sarà in edizione limitata a 300 pezzi, disponibile solo sul sito Tsunami in prenotazione a 29,00 Euro fino al 20 Settembre, disponibile da metà Ottobre Gli Uragani 42 – 320 pagine (ca.) – 16×23 – Cartonato – 34,00 Euro.
Oggi, a più di trent’anni di distanza dai loro esordi, sono tornati a reclamare il trono che gli spetta di diritto, quello di padrini del gothic-doom metal. E lo hanno fatto con una serie di dischi che dimostra quanto siano ancora adesso una band rilevante, con davanti a sé un futuro di certo molto meno cupo della loro musica. “No Celebration: La Biografia Ufficiale dei Paradise Lost“, realizzata con il pieno coinvolgimento della band, ne racconta tutta la storia grazie a interviste approfondite, resoconti di prima mano, aneddoti esclusivi, retroscena inediti e foto mai viste prima, portando il lettore a toccare realmente l’animo dei musicisti, oltre che la loro musica. Prefazione di Karl Willetts dei Bolt Thrower!
I Paradise Lost sono un gruppo gothic metal britannico, indicati anche come precursori del sottogenere death doom metal. Il loro nome deriva dal poema di John Milton del 1667 dal titolo omonimo. Il sito IGN.com li ha inclusi nella Top 10 dei migliori gruppi nel genere doom metal. Sono conosciuti per essere stati, assieme a My Dying Bride e Anathema, i precursori del death doom metal e doom metal moderno. Nel corso degli anni, la band ha pubblicato lavori più inclini al gothic rock e synthpop, in particolare nel periodo compreso tra “One Second” (1997) e “Symbol of Life” (2002). Nonostante le critiche dei sostenitori tradizionalisti, quest’approccio audace gli ha garantito un buon successo di pubblico ed ha cementato la lealtà con gli amanti del progressive. La mutazione stilistica ha portato anche dei cambiamenti riguardo alle linee vocali: ad esempio il cantante Nick Holmes ha usato una voce death all’esordio (“Lost Paradise“); in “Draconian Times“, la sua voce aveva un tono più pulito e simile a quella di James Hetfield dei Metallica; nei dischi “One Second” e “Host” il timbro è esclusivamente pulito e melodico; in Paradise Lost ha usato una voce calda, vicina ai classici canoni del gothic metal; nei lavori più recenti la voce è spesso cantata in growl di stampo death doom dei primi album.
Il cantante Nick Holmes ed il chitarrista Gregor Mackintosh sono i principali compositori del gruppo.