Darkthrone: il nuovo album “Old Star” in uscita il 31 Maggio 2019
“Old Star” è il titolo del nuovo album dei Darkthrone in uscita il prossimo 31 maggio tramite Peaceville. Il full length è stato registrato presso gli studi privati del duo norvegese, i Necrohell 2 Studios, sotto la supervisione del cantante/chitarrista Nocturno Culto. Il mixing è stato affidato a Sanford Parker (Voivod) presso gli Hypercube Studios.
Di seguito le parole di Fenriz:
“”Old Star“, ci siamo! Dopo un po’ di tempo dal nostro album precedente “Arctic Thunder”, è evidente e lampante che avevamo intenzione di proseguire sullo stesso stile, ovvero un black metal old style, con passaggi thrash lenti, riferimenti al doom classico e un death metal “slow“. Molte band, negli ultimi 20 anni, si sono focalizzate su un sound che si rifaceva agli anni ’70, mentre il mix musicale nel nostro nuovo lavoro risulta essere più che mai immerso negli anni ’80. I brani sono molto più metal! Le canzoni di Ted sanno molto di black metal, con parti più veloci, altre più lente, altre doom. Le mie canzoni sono scritte in maniera più lineare. Nel complesso posso dire che è il nostro album più metal e più ottantiano con un suon di batteria tipico di quel decennio e testi maledetti scritti tutti da me. Riteniamo che “Old Star” sia il fratello maggiore di “Arctic Thunder“, più solido, compatto e con riff migliori rispetto al lavoro precedente.
Questa sarà la tracklist di “Old Star”:
1.I Muffle Your Inner Choir
2.The Hardship Of The Scots
3.Old Star
4.Alp Man
5.Duke Of Gloat
6.The Key Is Inside The WallI Darkthrone si sono formati a Kolbotn nel 1987. Dopo aver inciso sei demo e aver firmato un contratto con la Peaceville, suonano alcuni concerti assieme ai Cadaver e poi si recano in Svezia per registrare il loro album di debutto assieme al produttore Tomas Skogsberg: “Soulside Journey” esce in quello stesso anno e presenta ancora tutte le caratteristiche proprie del death metal. L’album si inserisce all’interno della scena death metal scandinava, accanto a gruppi come Entombed, Edge of Sanity e Tiamat, in netta contrapposizione quindi alla scena black metal che si stava in quel periodo radunando attorno al negozio di dischi Helvete ad Oslo, posseduto da Euronymous dei Mayhem. Secondo le stesse dichiarazioni del gruppo, però, già all’epoca della pubblicazione del debutto tutti i componenti, con l’eccezione di Dag Nilsen, erano stanchi di suonare death metal e avevano già iniziato ad ascoltare i gruppi black metal norvegesi.
A partire dal secondo disco “A Blaze in the Northern Sky” si sono spostano infatti verso questo genere, pubblicando dischi con una cadenza molto regolare. A partire da “The Cult Is Alive” del 2006, hanno cambiato nuovamente stile musicale introducendo massicce influenze punk e heavy metal classico.