Opera IX + Black Flame + Vidharr + Shadow Throne + Naudiz @ Traffic – 21 11 2015
Per la prima volta, dopo 25 anni, arriva a Roma uno dei gruppi black metal più famosi del panorama italiano: gli storici Opera IX, che stasera sono accompagnati da ben 4 gruppi spalla. Sul palco si sono, infatti, alternati: Naudiz, Shadow Throne, Vidharr, Black Flame e i già citati Opera IX, in una nuova serata all’insegna del black e death metal, presso il Traffic di Roma.
Naudiz
I primi ad esibirsi sono i Naudiz, che propongono un black metal grezzo e tormentato, il cui sound ricorda molto i primi DarkThrone.
La set list del loro spettacolo inizia con l’intro “Voden“, per poi partire subito con “Vile“. I brani, soprattutto i primi, seguono tutti uno stesso filone, sono cadenzati, violenti e malati, in perfetto stile black, tanto che “Vile“, “Garmr“, “Urd” e “Verandi” sembrano quasi una sola, lunghissima, canzone. La cattiveria c’è tutta! E anche se il pubblico in sala è poco, sembra essere molto interessato allo show dei Naudiz. Troppo breve comunque, per poterli apprezzare appieno, io personalmente non li ho trovati convincenti al 100% e preferirei risentirli, magari in una serata dedicata solamente a loro. (Certo, ormai siamo abituati ad eventi con tante band e poco spazio per ognuna, e tuttavia chi come noi ama la musica live non può che sperare in un ritorno a serate dedicate ad una sola band, che possa avere l’occasione di dimostrare (o meno), il suo reale valore – ndr).
Set list Naudiz:
-Voden (intro)
-Vile
-Garmr
-Urd
-Verdandi
-Jourmund Gandr
-Fenrir
Shadow Throne
Si passa al secondo gruppo della serata. Loro sono i Shadow Throne la cui formazione è composta da membri di Theatres Des Vampiers e Brvmak. Il genere proposto è un ibrido che richiama Dimmu Borgir, Opeth ed Immortal Emperor.
Anche qui la set list inizia con un “Intro” molto atmosferico, per poi sparare sulle note di “Total Darkness“. Il suono all’inizio sembra confuso, ma poi migliora e rende giustizia ai musicisti sul palco che sono bravissimi. Nonostante il loro genere non sia tra i miei preferiti, ho molto apprezzato la struttura dei pezzi e la composizione dei loro brani.
Si prosegue con “Blazing South Of Kingdom” di ispirazione Dimmu (e al limite anche Immortal) e si va avanti con altri due pezzi violentissimi, “Daemonius” e “Demiurge Ov Shadow“. Eseguono poi “Seal Of Opulence“, “Faded Humanity” e con “Outro” chiudono questo scenario oscuro, accattivante ed atmosferico.
Gli Shadow Throne hanno saputo dimostrare una propria identità, pur somigliando e richiamando i gruppi citati. Bravi!
Set list Shadow Throne:
-Intro
-Total Darkness
-Blazing South Of Kingdom
-Daemonius
-Demiurge Ov Shadow
-Seal Of Opulence
-Faded Humanity
-Outro
Vidharr
Il gruppo successivo è quello dei Vidharr, che si presenta in modo piuttosto esuberante: quando i ragazzi salgono sul palco ho la netta sensazione che siano ubriachi ed iniziano subito a fare un gran rumore. La band esprime un black metal estremo che attinge anche dal punk, un po’ in stile Impaled Nazaren per intenderci, ma che risulta poco vario nelle composizioni. Inoltre la voce urlata non permette di apprezzare le linee vocali. Le due chitarriste fanno la loro parte e sappiamo che per una delle due, Sara, si tratta dell’ultimo concerto, mentre il basso non mi fa impazzire. Al contrario ho trovato particolarmente buono il lavoro di Cryo dietro le pelli, e non mi stupisce il fatto che sia allievo di David Folchitto, batterista ben noto qui a Roma.
Set list Vidhar:
-Void
-Rust
-Bolide
-Cold Sickness
-Demon Rate
Black Flame
Arriviamo agli sgoccioli della serata ed arriva la penultima band, quella che ha l’onore di aprire per gli Opera IX, si tratta dei torinesi Black Flame. Erano in molti ad attenderli: nell’ambito dell’underground black il gruppo è piuttosto seguito. La loro set list spazia da pezzi tratti dal loro ultimo album “The Origin Of Fire“, ai precedenti lavori.
Si parte con “My Temple Of Flesh“, per poi proseguire con “Unholy Cult Of Rejection“. Il suono della band mi ricorda i Dissection, rozzi e violenti, uno stile che per me rappresenta la vera essenza del black metal più estremo. Si prosegue poi con altri pezzi micidiali, quali “The Fire Union” e “Under The Bridge Of Union“, per poi passare a pezzi cupi e malati come “On The Trail Of The Serpent” e “First Litany Of Eternal Nothingness“.
La band sembra avere molto tempo a disposizione, ed infatti i brani suonati sono molti più di quanto mi aspettassi. Concludono con “Ad Infera” e “Princeps Hivis“, brano dedicato a Roma.
Nel loro genere ci sanno davvero fare e devo dire che questa sera ne hanno dato dimostrazione!
Set list Black Flame:
-My Temple Of Flesh
-Unholy Cult Of Rejection
-The Fire Union
-Under The Bridge Of Illusion
-The Demiurge
-On The Trial Of The Serpent
-The Seventh Star
-First Litany Of Eternal Nothingness
-Ad Infera
-Princeps Hvivs
Opera IX
Finalmente, dopo 25 anni, abbiamo il piacere di ospitare ed ammirare per la prima volta a Roma una delle band black / pagan / symphonic metal più famose in territorio italiano: gli Opera IX, in cui, ad oggi, l’unico membro originale rimasto è il fondatore Ossian. Ricordiamo che in questo gruppo militavano anche la cantante Cadaveria (da cui poi è nato l’omonimo gruppo) ed il batterista Flegias (ora cantante dei Necrodeath e anche lui fondatore dei Cadaveria, con il nome di Marçelo Santos).
Purtroppo la scaletta dei pezzi è molto breve, a causa di limiti di tempo, ed infatti la band esegue solamente 6 brani, per lo più tratti dal vecchio repertorio. Si parte da “The First Seal“, del 2000, per poi tornare indietro nell’abisso del male con “The Oak“. “Mandagora” è la conferma che il male è ancora tra noi e non ci molla, segue “Sepulcro“, altro pezzo storico, che richiama le streghe di Salem. A rendere tutto ancora più suggestivo ci sono delle bellissime scenografie che richiamano uno scenario rituale satanico ed il look della stessa frontwoman Abigail Dianaria che indossa le vesti di una strega.
La band è potente e non sbaglia un colpo, anche con la nuova formazione i pezzi suonano che è una meraviglia e Ossian sembra un indemoniato! Anche lui, come noi, deve essere piuttosto contento di aver finalmente espugnato anche un palco romano, calcato per la prima volta dopo 25 anni.
Il pubblico impazzisce all’ascolto dei brani storici degli Opera IX, ma purtroppo il concerto sta volgendo al termine. “Consacration” e “Maleventum” fanno calare il sipario su questo mondo fatto di occulto e malvagità, di tematiche legate al paganesimo e alla stregoneria.
In conclusione di serata la speranza è che gli Opera IX non ci facciano aspettare altri 25 anni per tornare a Roma, ma che soprattutto la prossima volta abbiamo molto più tempo a disposizione perché il loro show è tutto da vivere!
Set list Opera IX:
-The First Seal
-The Oak
-Mandragora
-Sepulcro
-Consacration
-Maleventum