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Antropofagus: il nuovo cantante Paolo Chiti

Paolo Chiti, già in forza nei Devangelic, è il nuovo cantante della brutal death metal band italiana Antropofagus che prende il posto di Tya.

Gli Antropofagus nascono nel 1998 da un progetto di Francesco (Meatgrinder) e Rigel (già batterista della nota death metal band Detestor), ma la dimensione completa viene raggiunta con l’aggiunta del carismatico Argento (successivamente voce degli Spite Extreme Wing) e di Void al basso.
La band comincia da subito a creare un brutal dal punto di vista compositivo molto avanzato che trova subito riscontro positivo da parte delle etichette specializzate nel settore. Nel 1999 il quartetto ha già raggiunto un’ottima maturità musicale che sposa perfettamente l’attitudine e le liriche horror – gore chiaramente influenzate dal cinema horror italiano e da registi maestri nel settore quali Lucio Fulci e Pupi Avati. Il demo della band nasce sotto i riflettori: due canzoni entrano a far parte della compilation “Neurocollapse” insieme a nomi di spicco dell’underground estremo come Deeds Of Flesh, Sepsism, Necrophagia, Houwitser.
Il nome degli Antropofagus inizia a crescere e a destare sempre più interesse. Pochi mesi dopo la band firma un contratto con la Beyond Prod, oggi diventata Masterpiece Distribution, e nel dicembre 1999 viene pubblicato il primo album “No Waste Of Flesh” che vede la band alle prese con un brutal di chiara ispirazione americana con Suffocation, Cannibal Corpse, Deeds Of flesh come punti di riferimento. Gli Antropofagus iniziano la promozione dell’album con varie date italiane facendo da spalla a gruppi già noti come Natron e Undertakers, mostrando una violenza sul palco inaudita ed un notevole impatto visivo. Il nome Antropofagus sfonda in poco tempo le barriere Italiane facendo conoscere ed apprezzare il disco anche all’estero, trovano riscontro positivo in tutte le recensioni specializzate arrivando al 10° posto su Metal Hammer come miglior disco del 1999. Con il passare del tempo il nome del gruppo e specialmente di “No Waste Of Flesh” diventano “culto” ed ancora oggi il disco è punto di riferimento intoccabile nel genere diventando un mito per gli amanti del brutal.

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