Pavic Band del Mese su Rome by WildInterviste Nazionali 

Pavic: intervista

Rock by Wild incontra i Pavic, selezionati come band del mese nel febbraio del 2015, per dare uno sguardo a questo gruppo che si sta facendo largamente conoscere in Europa (e non solo), diventando un esempio per ogni musicista che voglia emergere.

La band Pavic nasce nel 2005. Quanto è cambiato nel mondo della musica internazionale/nazionale e locale in questi 10 anni?

Marko: E’ cambiatto tutto;) L’intera industria musicale è cambiata radicalmente. Nel 2005 nasceva YouTube, oggi uno standard per visualizzare video musicali e non solo. Oggi abbiamo anche i vari servizi di streaming come Spotify e Deezer che piano piano stanno sostituendo gli mp3…

Cosa ha portato i Pavic a sostituire il cantante Chris Catena con Joe Calabro?

Marko: All’interno della band può capitare che non si condivida più la stessa visione  e lo stesso obiettivo. In tali casi le strade si dividono senza che però questo risulti un problema, anzi nuove strade si aprono per entrambe le parti.

Indubbiamente la band ha un leader in Marko Pavic, quanto concorrono gli altri componenti alle attività legate alla composizione dei pezzi?

Marko: Non esiste una regola. Come in una famiglia anche all’interno della band, ogni componente ha la sua personalità distinta e contribuisce a proprio modo alle attività regolari della band. Joe,  insieme a me è il più attivo dal punto di vista compositivo, ma anche Aleks, Lorenzo e Antonio contribuiscono oltre alla composizione, anche all’arrangiamento finale dei brani.

Tra il primo ed il secondo album sono passati ben 3 anni, tra il secondo e il terzo 6… cosa vi ha portato a dilazionare così tanto l’uscita dei “nuovi” album e cosa avete fatto durante questi periodi di “assenza discografica”?

Marko: Noi facciamo quello che ci viene da fare senza pressioni. Inoltre succedono anche tante cose sia a livello personale che musicale. Ci sono stati dei periodi in passato nei quali siamo stati meno attivi e viceversa, come oggi, periodi molto intensi. Nelle pause tra gli album, ogni componente si è dedicato ai propri progetti paralleli.

Quali sono le maggiori differenze che potete evidenziare tra i 3 album della vostra discografia?

Marko: Ogni disco è diverso dall’altro perché fa parte di un determinato periodo storico oltre che periodo particolare del nostro vissuto e rispecchia il momento nel quale fu pubblicato.

I vostri lavori hanno visto spesso ospiti internazionali del calibro di Kee Marcello, Tony Franklin e Vitalij Kuprij, come avete fatto ad entrare in contatto con loro?

Marko: Ai tempi del primo album, Chris aveva già collaborato con questi fantastici musicisti e fu una sua idea di chiedergli di unirsi a noi e contribuire con la loro arte.

 Quanto vi hanno arricchito, (personalmente e musicalmente parlando), queste esperienze?

Marko: Sono esperienze che ti fanno crescere e dalle quali hai solo da imparare sia dal punto di vista umano che musicale.

Potete dirci qual è stata la collaborazione che avete vissuto con maggior piacere e quella invece che ha rappresentato una sfida per voi?

Marko: Con alcuni ospiti abbiamo avuto il piacere di conoscerci condividendo lo stesso palco come con Vitalij Kuprij, Kee Marcello….con altri invece si trattava di collaborazione in studio di registrazione quindi meno diretta dal punto di vista personale ma non per questo meno significativa.

Con chi altro vorreste collaborare in futuro?

Marko: La lista potrebbe essere lunghissima e penso che ognuno di noi abbia dei propri musicisti di riferimento che li hanno ispirati. A livello della band, in questo momento sento che dobbiamo camminare da soli con le nostre gambe e anche se ci ha fatto piacere avere ospiti sui dischi, questa cosa non deve diventare abitudine;) Infatti, sull’ultimo lavoro “Is War The Answer?” siamo solo noi 5. (Leggi la recensione di “Is War The Answer?”)

Siete reduci da tanti concerti all’estero… qual è quello che vi ha dato più soddisfazione?

Joe: Quello che ancora non abbiamo fatto 😉

Marko: Di tutti i concerti fatti fino ad ora è impossibile non ricordare la partecipazione al Rock in Idro festival a Bologna come anche il concerto a Kiev in Ucraina insieme ai Within Temptation.

Avete riscontrato delle differenze nell’approccio alla musica live tra il pubblico italiano e quello estero?

Joe: Il pubblico estero tende a dare più importanza alle band anche se non le conosce.

Marko: Il pubblico Ucraino è pazzesco 🙂

Per quanto riguarda la vendita dei dischi invece?

Marko: Si può tranquillamente dire che i tempi delle grosse vendite dei dischi sono tramontati per la maggior parte degli artisti di oggi. Con tutti i modi per ascoltare musica disponibili oggi giorno, temo che il CD stia andando in pensione, nonostante io continui a comprare dischi dei miei artisti preferiti.

Per il vostro percorso artistico vi siete affidati a qualche agenzia o avete sempre fatto tutto da soli?

Marko: Bisogna vedere cosa si intende per fare da soli 😉 Personalmente, ho sempre gestito molto del lavoro “dietro le quinte” in ogni fase del progetto. Lavorare da soli nel mondo della musica a livello professionale è praticamente impossibile. Noi ci siamo sempre appoggiati a label, distributori, uffici stampa, booking che ritenevamo più opportune e adatte a noi in quel momento.

In un ambiente complesso e apparentemente semplice, come quelli artistici, quanto è importante avere un approccio professionale nei confronti della propria attività?

Joe: Indipendentemente dalla complessità dell’ambiente ritengo sia importante essere professionali a prescindere.

Marko: E’ fondamentale. L’ambiente musicale è già saturo con infinite proposte ad altissimo livello. Partire con un progetto senza sapere cosa/come si fa, significa perdere tempo in partenza.

Sicuramente siete una delle band che oggi “ce la sta facendo”, vorremmo quindi chiedervi: secondo voi si può vivere di musica?

Joe: Se avessi un figlio oggi, gli direi di seguire le sue passioni sempre e comunque lasciando però uno spazio a qualcosa che ti permetta di vivere bene oltre alle passioni.

Marko: Grazie per il complimento, ma la strada è ancora lunga, personalmente mi sento di aver solo iniziato un determinato percorso 🙂

Finora avete raggiunto degli obiettivi davvero molto importanti ed ambiziosi (ricordiamo la partecipazione al già citato Rock in Idro di Bologna, in apertura a band come Iron Maiden, Alter Bridge, Black Stone Cherry, Opeth), attualmente vi sentiti realizzati o avete altri sogni nel cassetto?

Joe: Io più che un cassetto, ho un garage pieno di sogni 😉

Marko: Per me quello che conta è il percorso, non la destinazione. Prendo tutto quello che arriva come fosse un dono e cerco di godermi ogni momento al massimo. Poi, da cosa, nasce cosa 😉

Si può già parlare di un 4° album? Quali sono i vostri progetti futuri?

Joe: Abbiamo già iniziato a buttare giù le idee per il prossimo lavoro e non vediamo l’ora di avere il tempo di cominciare a registrare.

Marko: Sì, stiamo sempre a scrivere e buttare giù nuove idee. Di sicuro stavolta non passeranno di nuovo 6 anni tra un disco e l’altro. Inoltre stiamo cercando si suonare dal vivo il più possibile.

Possiamo chiedervi di stilare la lista dei vostri prossimi live?

Marko: Il 2 maggio saremo al Jailbreak di Roma insieme agli Arthemis, Lykaion e Ozaena.
Il 21 maggio saremo al Locanda Blues (sempre Roma) per un’evento in diretta streaming Radio, intervista e set acustico. Il 13 giugno saremo a Paderno Dugnano in zona Milano, i dettagli saranno annunciati a breve. Il 31 luglio invece suoniamo alla quarta edizione del Padova Metal Fest. Le date sono in continuo aggiornamento, seguiteci sul nostro sito e pagine social;)

Per concludere… potete lasciarci un saluto “alla Pavic” per il pubblico di Rock by Wild?

Joe & Marko: Vi aspettiamo ai nostri live in giro e non dimenticate lacca, gel e spazzola, perché a spettinarvi ci pensiamo noi, Rock ‘n Roll 😉

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