Saxon @ Orion - 15 06 2013Live Report Internazionali 

Saxon: la NWOBHM arriva a Roma – 15 06 2013

I Saxon sono tornati a Roma: la band hard ‘n heavy pioniera della NWOBHM che, dopo oltre 30 anni di carriera, è ormai diventata una leggenda, si esibisce sul palco dell’Orion il 15 giugno 2013.

L’apertura dello show spetta agli AC Angry che propongono un heavy rock ‘n roll diretto (come lo chiamano sulla loro pagina facebook). Una scelta indovinata, considerata la potenza e la forza dei loro pezzi, accompagnate da una buona dote comunicativa.

Dopo la performance degli AC Angry il sotto palco inizia davvero a riempirsi, in attesa della band headliner. Sembra che il pubblico abbia risposto con grande entusiasmo all’evento, in una amalgama di vecchie e nuove generazioni di fans.

Finalmente è giunto il momento: uno ad uno salgono sul palco i Saxon che iniziano la scaletta con “Sacrifice”.
Lo storico singer Biff è decisamente in serata di grazia, coadiuvato dalle potenti chitarre di Doug Scarrat e Paul Quinn, nonché dalla precisa sezione ritmica formata da Nibbs Carter al basso e Nigel Glockler alla batteria.

Da subito il pubblico dimostra apprezzamento con un headbanging più o meno acceso sui brani di più recente composizione, ma è quando si arriva all’esecuzione del quarto brano, la classica “Heavy Metal Thunder”, che si inizia a fare sul serio e la sete di metallo della folla viene placata scatenando l’headbanging più sfrenato, come non si vedeva da tempo… e i primi avventori del pogo.

Il concerto prosegue con brani dalle produzioni più recenti con un Biff sempre più mattatore, sembra che sia lui il primo ad essere divertito dal pubblico in delirio, interagendo il più possibile con chi è tra le prime file: prende ed autografa un vinile, uno striscone, una sciarpa… fino ad arrivare a un giacchetto di jeans pieno di toppe che riportano il logo di storici gruppi rock e metal. Non riuscendo a trovare quella con il logo dei Saxon inizia a giocare con chi i presenti e quando finalmente la individua decide di suonare qualche pezzo indossando lui stesso il giacchetto, dopodiche pone il suo autografo e restituisce l’indumento al proprietario con la modestia che soltanto i grandi signori hanno.

Il concerto si avvia verso la fine, ma il pubblico è ormai irrefrenabile, scapocciamento, pogo e addirittura commozione quando partono una dietro l’altra tutti i classici della band: brani come “747”, “Strong Harm of The Law”, “Crusader” e “Denim and Leather”, fino ad arrivare ad una maestosa esecuzione di “Motorcicle Man”, non prevista dalla scaletta, ma acclamata a gran voce dal pubblico.
Il tripudio finale spetta a “Princess of The Night”, con cui tutti, uniti nel segno dell’Heavy Metal, cantano e si agitano trasudando felicità e soddisfazione da tutti i pori.

Abbiamo assistito ad uno spettacolo di 2 ore davvero coinvolgente, con una scenografia, una scelta di luci e un saper cavalcare il palco che oserei definire quasi perfetti. Questi “vecchietti” sanno suonare, sanno divertirsi, sanno tenere il palco e hanno energia da vendere! Ancora una volta una band anni ’80 ha dimostrato cosa significa essere tutti uniti sotto la bandiera di un genere musicale e di avere ancora molto da dire e da insegnare alle nuove leve.

I complimenti finali vanno all’acustica del locale dove i suoni uscivano ben scanditi, fluidi e potenti al punto giusto.

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