Marty Friedman: il nuovo video “Self Pollution”
“Self Pollution” è il nuovo video del chitarrista Marty Friedman disponibile online. La traccia si trova in “Wall Of Sound“, il suo ultimo album uscito le scorso 4 agosto, per la Prosthetic Records. Ad assistere Friedman come ingegnere del suono troviamo Paul Fig (Ghost, Rush, Alice In Chains), mentre al mix Jens Bogren (Lamb of God, Opeth) è stato affiancato dal leggendario produttore dei Queen Mack, che ha lavorato sul mix di due brani. Ovviamente Friedman si è dichiarato entusiasta di questa collaborazione. Ma non finisce certo qui perché all’interno dell’album ci sono anche le “ospitate”, oltre che di Jinxx dei Black Veil Brides, Shiv Mehra dei Deafheaven e Jorgen Munkeby degli Shining.
Guarda qui il video di “Self Pollution“
Questa è la tracklist di “Wall Of Sound”:
1.Self Pollution
2.Sorrow And Madness (featuring Jinxx)
3.Streetlight
4.Whiteworm
5.For A Friend
6.Pussy Ghost (featuring Shiv Mehra)
7.The Blackest Rose
8.Something To Fight (featuring Jorgen Munkeby)
9.The Soldier
10.Miracle
11.Last Lament
Marty Friedman, eclettico e virtuoso chitarrista americano, uno dei guitar hero più apprezzati nel rock, nell’heavy metal e nel metal neoclassico. Inizia a suonare la chitarra da autodidatta in tenera età e cresce ascoltando hard rock, musica classica, blues e punk, emulando Ace Frehley dei KISS, la sua principale fonte di ispirazione. Altri chitarristi che più lo hanno influenzato sono Johnny Ramone, Brian May, Frank Marino, Ritchie Blackmore, Uli Jon Roth, Tony Iommi, Randy Rhoads e Elliot Easton. Tra i suoi gruppi favoriti cita KISS, Ramones, Black Sabbath, Raven e T-Rex. Ancora adolescente, era già un virtuoso noto in città e conosce Tom Gattis, anch’egli chitarrista. I due formano i Deuce, gruppo che incise in seguito due demo, ma che non arrivò alla pubblicazione di un disco.
Nel 1982, Marty lascia Washington per trasferirsi alle Hawaii e forma i Vixen (da non confondere con la band omonima tutta al femminile), gruppo che durò nemmeno un anno (pubblicò solo un EP) e diede vita ad un’altra band, gli Hawaii. Il gruppo pubblica due lavori, “One Nation Underground” (1983) e “The Natives Are Restless” (1985), album dal sound heavy metal arricchito dalle influenze di musica hawaiana di Friedman. Anche l’attività di questo gruppo sarà breve e Marty stesso scioglierà la band.
Nel 1986, Marty torna in California e si stabilisce a San Francisco, luogo che, in quel periodo, vedeva la proliferazione di tante metal band. Qui conosce un giovanissimo chitarrista di nome Jason Becker che non aveva tanta esperienza musicale, ma che possedeva un grande talento. I due diedero vita ai Cacophony dal 1986 al 1989. Inoltre, fu determinante l’incontro con Mike Varney, proprietario della neonata Shrapnel Records, casa discografica specializzata, perlopiù, nella produzione di dischi di musicisti virtuosi. Nel 1989 si aggrega ai Megadeth, in cui resta fino al 1999.
Dal 1988 pubblica album solisti, l’ultimo del 2014 si intitola “Inferno“.