Soulfly - Ritual - Album CoverNews 

Soulfly: il nuovo video “Ritual”

Ritual” è il nuovo videoclip ufficiale dei Soulfly disponibile online. La traccia farà parte del loro prossimo album “Ritual“, in uscita il prossimo 19 ottobre per Nuclear Blast.

Guarda qui il video di “Ritual

Di seguito il commento del cantante/chitarrista Max Cavalera:

“Questa canzone ha richiesto molto tempo e ha quasi rischiato di non entrare nell’album: l’abbiamo registrata come strumentale e non avevamo più tempo in studio. Alla fine abbiamo dovuto far volare il produttore Josh Wilbur a casa mia per finire la voce. Ha continuato a dirmi che voleva più di quella roba tribale, come sul nostro primo disco e su “Primitive“. Abbiamo finito per creare il coro sul posto e registrare qualcosa come dodici o sedici tracce di voce per essa. Dopo averla ascoltata ripetutamente, ci siamo davvero entusiasmati e ci siamo dati il cinque. Josh si è voltato verso di me e ha detto che era quello che voleva sentire da fan, ed era davvero felice di averlo ottenuto. Entrambi sapevamo che sarebbe stato un nuovo classico Soulfly per i secoli a venire e che avrebbe dovuto aprire l’album. Sono davvero orgoglioso di questa canzone e penso che i miei fan di lunga data l’adoreranno”.

I Soulfly sono un gruppo statunitense formatosi a Phoenix nel 1997. Max Cavalera lasciò i Sepultura nel 1997, a causa degli screzi tra sua moglie e gli ex compagni di band, incrementatisi dopo la morte del figliastro Dana Wells. All’inizio chiamò Roy Mayorga alla batteria (ex Thorn), Jackson Bandeira alla chitarra (ex Chico Science) e al basso l’ex roadie dei Sepultura Marcello D. Rapp. Max si ritagliò parti vocali e chitarra ritmica. Nel 1997 collaborò all’album “Around the Fur” dei Deftones, suonando e cantando nella canzone “Headup“, dedicata a Dana Wells. Il nome del gruppo, Soulfly, deriva da uno spezzone di questo brano: “Soulfly, Fly high, So fly, Fly free” (“volo dell’anima, vola alto, vola, vola libero”). Il loro esordio “Soulfly“, uscito nella primavera del 1998, arrivò al numero 79 di Billboard. Questo disco innovativo è il chiaro seguito dell’esperienza di “Roots“, nel quale confluiscono anche la rabbia di Max per la perdita del suo figlio adottivo Dana D-Low dedicandogli pezzi come “Eye for an eye” e “Bleed“. Nel primo tour venne chiamato alla chitarra l’ex membro dei Machine Head Logan Mader, in seguito sostituito da Mikey Doling ex-chitarrista degli Snot, band scioltasi in seguito alla scomparsa prematura del proprio cantante Lynn Strait in seguito ad un incidente stradale.

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