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Recensione di Indivia – “Horta”

Indivia, power trio padovano di stoner doom, attivo dal 2012, pubblica il nuovo lavoro “Horta” a due anni dall’EP di debutto “Belladonna” (tanto per rimanere in tema vegetale). Non che questo “Horta” sia molto lungo, appena 32 minuti, una durata che comunque ai bei tempi del vinile sarebbe stata considerata da album lungo e completo.

La durata, non mancheremo mai di dirlo, per un album musicale è un fattore importante. Troppi buoni dischi sono stati annacquati da prolissità inutili e la giusta dose è la differenza che passa tra una medicina e un veleno.
Le 6 tracce, tutte rigorosamente strumentali, compongono un granitico flusso di suono continuo e fluente, nonostante che la tavolozza dei colori sia poco varia. Come nel trittico iniziale composto da “Dharma“, “The Green Planet” e “Hyperion” (una sorta di mini suittina). Doom e stoner, certamente ma non mancano spruzzi di space rock e ripetitività marziale alla Magma.

Indivia - Horta - Album CoverIl trio non si abbandona a solismi autoindulgenti ma nella ripetitività martellante della sezione ritmica si scorgono variazioni preziose e spesso necessarie di un ascolto attento per non mancarle. Il basso di Diego Loreggian è un punto fermo… e cupo, intorno al quale la batteria di Nathalie martella potente ma non statica (nonostante che il solo rullante probabilmente pesi più di lei), con figure ritmiche circolari e ossessive su cui le chitarre effettate di Andrea sono libere di librarsi in voli siderali a spirale lungo le rotte galattiche.

Il “lato B”… diciamo così… inizia con la particolarmente minacciosa “Shogun“. Il Signore della Guerra guida queste minacce marziali alla Magma che avanzano fino a scontrarsi in un rock and roll psichedelico e alieno.
In “Ciò che Tradisce“… che forse è un gruppo italiano (ma tanto sono tutti strumentali come già detto), si ricomincia da capo. La traccia è un crescendo di potenza, annacquata solo dal già sentito nei precedenti brani. Magari fate una pausa prima di ascoltarlo.
Il tempo zoppicante e ingannevolmente “fuori” di “re-Growth“, svela le capacità tecniche, oltre a quelle creative, sottese del trio, sottese se ci si fossilizza agli standard modaioli di quello stoner d(b)oom li, cosa che il trio evita intelligentemente di fare.
Il brano, il più complesso, da eseguire e da ascoltare, chiude degnamente un Very Extended Play di buona qualità che alza in positivo la nostra attenzione sugli Indivia per il futuro.

Indivia – “Horta”

Artista/Band: Indivia
Album: “Horta”
Data di Pubblicazione: 16 ottobre 2016
Etichetta: Argonauta Records
Produzione e Artwork: Etichette e band, aiutateci ad essere più precisi con i nostri lettori.

Tracklist – “Horta”

1-Dharma
2-The Green Planet
3-Hyperion
4-Shogun
5-Ciò Che Tradisce
6-Re-Growth

Line Up – “Horta”

Andrea Missagia: chitarra
Nathalie Antonello: batteria
Diego Loreggian: basso elettrico

Horta” disponibile in CD fisico e Digitale – link

 

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