Confess live @ Jailbreak - 16 10 2014Live Report Internazionali 

Confess: il rock arriva dalla Svezia @ Jailbreak – 16 10 2014

16 ottobre, Confess live @ Jailbreak. Anche questa volta partecipiamo ad una serata Sleaze/Hard Rock/Metal con headliner una band svedese, in questo caso, appunto, quella dei Confess.

L’apertura prevede 3 band romane che abbiamo imparato a conoscere: Sin of Night, Lipstick (che hanno dovuto sostituire all’ultimo momento i Physical Noise) e Collateral Damage. Le prime due in particolare sono già state recensite più di una volta dal sottoscritto.

Trovo che le Sin of Night, come già dissi in precedenza, siano ancora un po’ troppo acerbe. Lo spunto dei brani è interessante, ma andrebbero arrangiati meglio, e in quanto a tecnica siamo ancora lontani da un livello medio alto, tuttavia c’è da considerare l’ottima tenuta di palco. Comunque, data la giovanissima età delle ragazze che compongono la band, aspettiamo fiduciosi un loro miglioramento futuro.

Dopo di loro è la volta dei Lipstick, progetto piuttosto recente con all’attivo solo un Ep dal titolo “Urban Legends, City Vampires”. In più la band ha da poco un nuovo cantante, Paul McEvil. La loro proposta risulta piacevole, anche se la tecnica può sicuramente essere migliorata, (batteria a parte). La mia impressione comunque è che i Lipstick vogliano divertirsi, per il gusto di suonare ed intrattenere il pubblico, e per fare questo di certo non è necessario essere dei virtuosi. Se posso permettermi vorrei concludere con un consiglio tecnico: rafforzerei il suono con una seconda chitarra ritmica.

Con i Collateral Damage è tutta un’altra storia, forse perché sono affiatati e in attività da più tempo delle precedenti band, si parla dal 2004. Hanno all’attivo un album omonimo che gli ha valso ottime recensioni anche in altri stati del mondo, tra cui Germania, Olanda, Inghilterra e Giappone; un video del brano “The Carnival” e la nomina di Band Del Mese proprio su Rome by Wild lo scorso settembre. Tutto sembra curato all’interno della band dal look alle coreografie sul palco. Anche la loro è una proposta anni ’80, che però a mio avviso si avvicina ancora più ad un classico heavy metal. Non sembrano affatto una band italiana fino a quando ad ogni pausa il cantante Matt parla con il pubblico in madrelingua. Inoltre, come abbiamo già avuto modo di dire, la sua voce ha una notevolissima estensione. Buona presenza sul palco inoltre, accompagnata da un bell’aspetto sono le doti che completano il cantante viterbese. Buoni i brani che non avendoli ascoltati per la prima volta cominciano a entrare nella testa, come ad esempio la canzone finale “Sin Flower”, che si alterna ad una ben fatta e personale cover di Rebel Yell di Billy Idol. Ci sono pochissime band romane che si avvicinano al loro talento, vedi Pillow Fight, Bang Out o Stardishwashers e spero in breve tempo che il numero aumenti. Per tornare ai Collateral, la band ha recentemente suonato anche in Spagna, Barcellona e Madrid, di sicuro è una band che non sfigurerebbe come opening act in un bill oltreoceano.

Passiamo alla band headliner, i Confess, che, scusate il gioco di parole, confesso di non aver mai ascoltato prima. D’altronde hanno pubblicato solo un EP nel 2012, “The Gin Act” e un CD di quest’anno, “Jail”.

Con la band di Stoccolma i volumi aumentano notevolmente e i suoni escono meglio di tutto quello ascoltato prima, merito anche del fonico della band. Ci danno dentro già ad inizio concerto e sottopalco il buon numero di spettatori comincia a ballare e cantare i brani insieme alla band, soprattutto un gruppetto di teenager tutte con la stessa t-shirt dei loro beniamini. Curiosa questa cosa: non credevo il combo avesse già delle fan così accanite, ma la cosa che mi sorprende ancor di più è che non avevo mai visto queste ragazze ad un concerto del genere, che forse non siano di Roma? Quesiti a parte, il concerto prosegue con gli svedesi sempre più coinvolgenti e con una carica da fare invidia a tante altre band. Costante dello show è John Elliot, il cantante, che con la scusa di augurare una buona salute a tutti, ogni tanto, ci da giù bevendo birra.

Poi, prima dei bis “Awake” e “Get Wasted”, lo stesso Elliot e uno dei due chitarristi escono di scena e dalla passerella raggiungono la platea per avere più contatto con il pubblico che li incita sempre di più. Eh si, bisogna ammetterlo, questi svedesi oltre che bravi sono anche dei bei ragazzi. Altre volte mi è capitato di vedere artisti nello stesso locale scendere dal palco per suonare in mezzo all’audience, ad esempio qualche anno fa con la violinista degli Skyclad e più recentemente con la chitarrista delle Thundermother, ma stavolta ci sono delle teenager che rischiano lo svenimento emotivo.

Ho notato ultimamente che i più giovani sono sempre coinvolti da band del genere, ma altri appassionati miei coetanei, che come me questo tipo di musica l’ha vissuto quando è stato inventato, non ne è attirata più di tanto. Finito il concerto infatti mi viene da pensare: bel live, bel gruppo, ma ho l’impressione che si mescola ai tanti di questo genere, niente di nuovo o un qualcosa che faccia spiccare una band sulle altre. Tuttavia c’è da fare i complimenti a queste band che propongono sempre un ottimo show e, con la convinzione che mai accadrà, auguro ai Confess, (e a band come loro), di non passare tra qualche anno nel dimenticatoio, ma di avere un futuro musicalmente roseo come lo è stato per i gruppi degli anni ’80.

[quote_simple]Galleria Fotografica a cura di Stefano Panaro
Per le foto in alta risoluzione: info@romebywild.it
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