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Recensione di The Experiment No Q – “Right After The Experiment No Q”

The Experiment No Q torna con la seconda parte dell’opera rock in tre volumi che ha come protagonista No. Q (Paolo Vallerga, mente principale e guida del progetto) scienziato pazzo del 19° secolo, degno discepolo di Victor Frankenstein, che imprigiona le anime dei musicisti dentro macchinari allo scopo di creare la vita… si… puòòòò… fareeee…

Da Verne a Moorcock, dalla serie TV degli anni ’60 “The Wild, Wild, West” ai moderni scrittori di genere , lo steampunk (alta tecnologia in  design vittoriano alimentata a vapore) è un sovra-genere, come la fantascienza tutta, che si può applicare ad ogni forma di arte e intrattenimento, quella narrativa, romanzi, fumetti e film, Giochi di Ruolo e videogiochi, all’arte figurativa e plastica e ovviamente anche alla musica. Ormai molti gruppi rock, compresi i Rush, ne hanno fatto uso, sia come grafica per le copertine che come temi concettuali per gli album che usano questa grafica.
Tra i maggiori esponenti italiani del rock steampunk c’è il progetto che va sotto il nome di The Experiment No Q.
Right After The Experiment No Q“, uscito il 10 aprile 2016, dopo due anni riunisce, con base a Torino, gli stessi musicisti del primo album, più una lunga lista di collaboratori provenienti da tutto il globo diretti da No. Q che riesce ad amalgamarli in un album coeso che è quindi più di una mera vetrina per musicisti di talento.

L’album inizia con una … ehmm … breve Overture, come ormai è di moda ma almeno qui c’è la motivazione di essere un’opera rock.
Lo stile di The Experiment No Q si consolida su riff incisivi, grezzi e meccanicamente ripetitivi a simulare l’intricata e un poco arrugginita complessità di macchinari steampunk che fanno da base a ricercate melodie eseguite da voci raffinate e di grande spessore drammatico. Anche il flauto traverso, che fa capolino qua e là, mostra suoni ferrosi (alla Ian Anderson prima maniera) ma senza far venire in mente subito necessariamente i Jethro Tull e questo è segno che c’è materiale musicale che suona con le proprie idee.

Right After Experiment no. Q - 2016In tutto questo suonare, grezzo, tribale, ossessivo, si sentono tocchi più ricercati e mirati all’effetto del suono, come in “Close to Sunrise“.
Le varie voci soliste, spesso volutamente teatralmente sopra le righe ed i vari cori , maschili e femminili, pur asservendo come giusto che sia le necessità di un’opera rock che vuole sembrare anche opera teatrale, non scadono mai nel cattivo gusto di parti dedicate eccessivamente lunghe, al contrario sono ben dosate nell’insieme, come anche gli strumenti di “contorno” come tastiere, vari fiati e devices, sono sempre usati con equilibrio e invenzione, senza dominare sulla struttura base, essenzialmente metal del suono duro, composta da chitarre, batteria e .. basso elettrico che, quando la struttura dei brani lo consente, si distacca positivamente dall’ingessatura che il metal gli impone.
La struttura dei brani e i temi musicali sono molto influenzati dai testi e quindi dalla storia, pertanto, almeno nei primi ascolti è consigliabile munirsi del lussuoso libretto.

L’album “Right After The Experiment No Q” è assolutamente da consigliare, come è assolutamente da recuperare il primo album del 2014. Per chi apprezza un suono duro ma intelligente che prende il meglio dei due mondi, il rock moderno e la musica classica, nello specifico l’heavy metal e l’opera lirica, e li sa miscelare con gusto ed efficacia, senza scadere nel pacchiano (chi ha detto Vivaldi Metal Project?), troverà in questi album la musica che cercava da tempo.

The Experiment no. Q – “Right After The Experiment No. Q”

Band: The Experiment No. Q
Album: “Right After the Experiment No. Q”
Data Pubblicazione 10 aprile 2016
Etichetta: Aenima Records
Produzione: Paolo Vallerga, Mattia Garimanno presso AenimaRecordings studios, Cavagnolo (TO)

TrackList – “Right After The Experiment No. Q”

1-The Gears Take Over (Overture) 01:56
2-Don’t Let Me Kill the No. Q 05:00
3-The Overturned Dreamer 05:02
4-Welcome to the Garden 04:07
5-The Secret Languages 04:21
6-The Gears Take Over (Reprise) 02:28
7-Close to the Sunrise 04:14
8-Dust I Am 04:05
9-The Girl from the Dream 04:25
10-Another Life 06:03
11-The Human Machine 06:26

Line Up – “Right After The Experiment No. Q”

Voci soliste e Cori: Oxy Hart, Fabio Privitera, Kevin Zwierzchaczewski, Nalle Pahlsson, David Sugerman.
Chitarre: Andrea Palazzo, Jacopo Garimanno, Paolo Vallerga.
Basso elettrico: Nalle Pahlsson, Massimo Bozza.
Tastiere: Marco Signore, Paolo Gambino, Paolo Vallerga.
Batteria: Mattia Garimanno, Andrea Falaschi.
Flauto Traverso e Kalimba: Dino Eldrisio Pelissero.
Orchestrazioni: Andrea Bertino.
Musica, testi, storia, concetto, scenografie e direzione musicale: Paolo Vallerga (No.Q).

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